Lo schiaccianoci e il flauto magico è l’ultima trasposizione animata del famosissimo balletto Lo schiaccianoci, a sua volta adattamento dell’omonimo racconto di Dumas padre.
Il film, diretto Viktor Glukhushin (già regista di My sweet monster) è una produzione russa-ungherese, distribuito in Italia da Notorious Pictures ed è attualmente visibile sulla piattaforma Sky Now Tv.
Da sottolineare la presenza come doppiatrice della protagonista di Charlotte M., giovanissima teen idol di YouTube e Tik Tok, che potrà sicuramente interessare il pubblico più giovane.
Trama
È la vigilia di natale quando Marie, giovane e prodigiosa ballerina di origini borghesi, riceve la visita di Mr. Ratter, un viscido usuraio, con cui il padre della ragazza ha contratto un ingente debito poco prima di morire. L’uomo si presenta con una proposta che non sembra lasciare a Marie possibilità di scampo: se vuole ripagare il debito del padre, la ragazza dovrà acconsentire a sposarlo, in caso contrario, lei e sua madre, perderanno la casa e tutti i loro averi.
Durante la notte Marie, presa dallo sconforto, si ritrova a esprime un desiderio alla luce di una stella cadente. Dì li a poco, la ragazza si ritroverà rimpicciolita e in compagnia dei suoi vecchi giocattoli, ora vivi, con cui inizierà un’incredibile avventura per salvare il regno dalla perfida regina dei topi.
Una sceneggiatura che richiede tanto impegno
Lo schiaccianoci e il flauto magico è un film natalizio dei più classici, una favola che vuole portare con leggerezza, lo spettatore all’interno di una storia senza particolari sorprese, puntando tutto sull’atmosfera. Purtroppo, nonostante le evidenti buone intenzioni, il risultato finale ha alcuni problemi che vanno ad adombrare la piacevolezza complessiva della visione.
La storia del film, cerca di seguire a grandi linea l’opera originale, ma non riesce a richiamarne nemmeno lontanamente la forza immaginifica. Le dinamiche che portano al proseguo della trama, sono semplificate fino all’osso, a volte arrivando addirittura, a soprassedere sulla coerenza logica di ciò che si sta guardando.
Pur volendosi lasciar trasportare da una visione più “leggera”, rispetto ad altri film del genere, risulta davvero difficile non notare che molti eventi avvengono senza una causalità vera e propria, in particolar modo in tutto il terzo atto. Le regole del mondo che ci viene presentato, vengono infrante di continuo e senza spiegazioni di alcuna sorta, creando attimi di confusione, in cui viene il dubbio di essersi persi qualche scena, strada facendo.
L’impressione generale è quella di trovarsi di fronte a un prodotto che sottovaluta troppo il pubblico di bambini a cui è diretto, aspettandosi che semplicemente non notino le tante incongruenze davanti ai loro occhi.
Ovviamente non tutto è da buttare. Alcune gag funzionano bene, così come un paio di sequenze, che hanno al centro dell’azione, lo struzzo Becco Rosso, talmente riuscite da ricordare alcuni siparietti a livello Pixar (lo scontro con il cuoco funziona alla grande). Purtroppo però, si tratta di momenti sporadici, circondati per il resto da scene decisamente meno interessanti.
Animazione
Arriviamo ora a parlare della caratteristica tecnica più importante in un film di questo genere: l’animazione.
Il lavoro di Skazka Animation, non risulta purtroppo a passo con i tempi, con un comparto tecnico che in certi momenti, sembra già essere invecchiato rispetto agli standard imposti dal mercato contemporaneo. Le influenze da parte dei prodotti dei grandi Studios americani è evidente, ma purtroppo lo è anche la differenza di risorse.
I modelli dei personaggi tendono a risultare molto basilari, con un character design spesso troppo semplicistico e anonimo, che non aiuta a infondere al film una sua personalità.
Discorso ben diverso per quanto riguarda i colori, che invece funzionano piuttosto bene, con una palette cromatica che riesce ad alternare con successo, le atmosfere natalizie a quelle più cupe di certi passaggi.
Nel complesso la sensazione di un look troppo derivativo e senza particolari guizzi creativi si fa sentire, facendo avvertire più del dovuto i limiti della produzione.
Musiche
Uno dei valori aggiunti de Lo schiaccianoci e il flauto magico è sicuramente il comparto musicale, almeno per quanto riguarda il riuscito utilizzo delle opere originali di Čajkovskij. Le meravigliose musiche del famoso balletto russo, ammaliano sempre, che siano ascoltate a teatro, oppure sul grande schermo, e qui non fa eccezione.
Sotto le note del “Lo Schiaccianoci” molte scene acquisiscono un grado di magia in più, riuscendo per un attimo, a far dimenticare i problemi di scrittura e di animazione di cui abbiamo parlato.
Sicuramente le canzoni originali, non hanno invece lo stesso impatto, ma tutto sommato anche quelle fanno il loro lavoro, non risultando mai spiacevoli.
Lo schiaccianoci e il flauto magico è un film che nei primi anni duemila, avrebbe forse trovato un suo posto, ma che oggi non riesce proprio a reggere il confronto, nemmeno con l’animazione meno pretenziosa o televisiva.
In un settore dove negli ultimi anni stanno saltando fuori sempre più competitor e prodotti animati di altissimo livello e dove, addirittura, a Disney non basta più fare il compitino per sbancare, l’opera di Viktor Glukhushin, si rivela un tentativo maldestro e nel complesso poco riuscito sia per gli adulti che per i bambini.
I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’
Lo schiaccianoci e il flauto magico
Anno: 2022
Durata: 88
Distribuzione: Notorious Pictures
Genere: Animazione
Nazionalita: Russia/Ungheria
Regia: Viktor Glukhushin
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