Secondo lungometraggio di Emma Seligman, giovanissima regista canadese, Bottoms cerca di parlare in maniera scanzonata, surreale e divertente di temi molto importanti e attuali.
Temi molto cari alla regista, che nel suo primo film Shiva baby ha già trattato, ma in chiave decisamente differente.
Bottoms: sinossi
PJ e Josie sono due ragazze impopolari che decidono di creare un circolo di autodifesa per perdere la verginità con le ragazze popolari della loro scuola.
Una trama semplice, che incuriosisce e preannuncia una pellicola davvero divertente, leggera ma anche interessante.
Ma sarà davvero così?
La recensione di Taxi Drivers
Bottoms mostra fin da subito i suoi temi e i toni: sesso, sessualità in generale e i drammi adolescenziali.
Si tratta chiaramente di un teen drama che si spinge un po’ sopra le righe, mettendo in scena situazioni sempre più assurde e surreali.
Bottoms vorrebbe abbattere gli stereotipi, mostrare personaggi femminili forti, e (giustamente) demolire la figura del maschio patriarcale, il classico giocatore di football idolatrato dalla scuola fallocentrica.
Nicholas Galitzine in una scena del film
Il tutto in modo ironico, satirico: si ridicolizza per far ridere ma anche per far passare un messaggio.
Il punto in cui però Bottoms fallisce è nel conciliare le sue nobili intenzioni in una forma godibile al 100% sia di intrattenimento che di presa di coscienza dei temi raccontati.
La pellicola è sì assurda ma non abbastanza da giustificare tutto ciò che accade, risultando in una costruzione ad-hoc di scene con registri diversi.
Rachel Sennott e Ayo Edebiri in una scena del film.
Facendo il paragone con Barbie, questo aspetto della sospensione dell’incredulità è ben costruito.
Il mondo è quello delle Barbie, tutto è permeato da una patina surreale, ma nonostante ciò è possibile immedesimarsi sia nei personaggi femminili che in quelli maschili.
In questo modo è possibile comprendere le ragioni di entrambi e quindi rafforzare il messaggio femminista di fondo.
Nell’opera di Seligman manca questo doppio punto di vista, oltre che una spinta sufficientemente surreale per essere trasportati in un mondo alternativo seppur simile al nostro, e con cui confrontarsi.
Esaminando invece la similitudine con il “Fight club” della pellicola di Fincher, lo si può fare solo nel nome e in parte nella forma.
Fincher usa il fight club come elemento di autodistruzione di un personaggio, un punto di discesa nel baratro, un’aspetto (la violenza) maschile usato contro il maschio stesso.
In Bottoms invece diventa un modo per risalire e in qualche modo diventare migliori, ed è la chiave che risolve la situazione finale.
Una delle scene finali del film
Le differenze con Shiva baby
Il grande problema di questo film è che, a differenza del primo lungometraggio Shiva baby, ci troviamo davanti ad una critica sterile e superficiale, poco intelligente.
Al contrario Shiva babyè acuto e sottile, passa in maniera molto più forte il pensiero femminista, ma senza sbatterlo in faccia.
Fa davvero comprendere anche i più sottili abusi che adolescenti in generale e donne in particolare subiscono ogni giorno, persino dalla propria famiglia.
Bottoms si perde in sketch comici dalla dubbia riuscita lanciati qua e là tra una scena e l’altra, senza ottenere situazioni memorabili o particolarmente comunicative.
Havana Rose Liu, Virginia Tucker, Zamani Wilder, Rachel Sennott, Kaia Gerber, Ayo Edebiri, e Summer Joy Campbell.
Bottoms: conclusioni
Emma Seligman esce dall’ottima strada autoriale e indipendente che aveva imboccato con Shiva baby e propone un teen drama dal sapore già sentito.
Un Superbad moderno ma che non riesce a parlare a chiunque e in modo efficace quanto il cult di Greg Mottola.
I personggi di Hill, Cera e Mintz-plasse funzionavano perchè credibili in un contesto surreale parallelo al nostro.
Mentre le interpreti di PJ e Josie, rispettivamente RachelSennott (protagonista anche di Shiva baby) e AyoEdebiri, nonostante l’ottima performance vivono in una semi parodia del nostro mondo che non ha un direzione precisa.
Un’occasione mancata per parlare in chiave comica di temi così importanti, di cui è necessario discutere e prendere coscienza, così come tutti noi abbiamo fatto grazie a Shiva baby.
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