Insieme a te non ci sto più è l’unica canzone che Nanni Moretti ha utilizzato in due film (Bianca e La stanza del figlio) ed è anche un titolo (insieme a Nessuno mi può giudicare) che assume oggi un senso ancora più forte, alla luce dei recenti episodi di violenza sulle donne. È con questi due riferimenti che Steve Dalla Casa, direttore del Torino Film Festival, ha introdotto la masterclass di Caterina Caselli, ricordando il suo rapporto con il cinema e la manifestazione di libertà che ha sempre accompagnato la carriera della cantante e produttrice modenese.
Caterina Caselli, che si trova a Torino per presentare il documentario Paolo Conte alla Scala – Il Maestro è nell’anima, da lei prodotto con la Sugar Music, ha raccontato il primo incontro con Conte, avvenuto ormai molti anni fa. “Quando cantavo ascoltai una canzone, Insieme a te non ci sto più [scritta da Paolo Conte N.d.R.], che mi fu proposta da un editore. Me ne innamorai e decisi di inciderla. Lui venne in studio e dato che le partiture erano scritte in una tonalità troppo alta per me, mentre eravamo a mangiare riscrisse tutte le partiture abbassandola. Tutte le sue canzoni sono delle sceneggiature, ogni volta che le ascolto visualizzo le poesie dei suoi testi. È cinema. Paolo Conte rimarrà tra i grandi fuoriclasse del Novecento“.
Ricordata soprattutto come cantante, la Caselli ha avuto e ha tutt’ora una seconda straordinaria carriera come produttrice musicale e scopritrice di talenti, in cui ha lanciato, tra gli altri, Guccini e prodotto il primo disco di Elisa. “Quando mi sono sposata mi sono dedicata alla mia famiglia. Mi accorsi di aver sempre ammirato molto chi mi colpiva dal punto di vista creativo, senza essere gelosa degli altri. Ricordo che con Giorgio Gaber conducevo una trasmissione nel 1967 che si chiamava Diamoci del tu e consigliai un ragazzo sconosciuto che ritenevo straordinario e che mi ricordava Bob Dylan. Era Francesco Guccini. Anche Gaber aveva un nome da proporre, che era Franco Battiato. Li presentammo insieme in una puntata. Dopo questa mia parentesi personale ho pensato di poter trovare un nuovo posto nella musica, dopo aver smesso di cantare“.
Non solo cantante, produttrice e talent scout, durante la masterclass è stato ricordato anche il ruolo che Caterina Caselli ha interpretato come attrice, nel 1997, in Tutti giù per terra di Davide Ferrario (che era in sala e si è aggiunto alla discussione), al fianco di Valerio Mastandrea.
Prezioso inoltre il ricordo su Ennio Morricone e sulla genesi di Ancora qui, cantata da Elisa. “Ennio lo conoscevo da tantissimo tempo e lo rincontrai perché amava molto la voce di Elisa. Andammo a casa sua, Elisa venne con noi, e gli chiesi se poteva scrivere una canzone per il suo disco. Lui accenttò entusiasta e mi chiese di mandargli sul pentagramma la tonalità di Elisa e le note più alte che poteva tenere, così da costruire una canzone esattamente per lei e per mettere in evidenza le sue doti. Mio figlio, Fillippo Sugar, poco dopo andò a Los Angeles ed ebbe un appuntamento con una consulente di Quentin Tarantino. Rimase colpita da questa canzone e la fece sentire al regista, che finalmente riuscì ad avere qualcosa di inedito di Ennio Morricone, che amava moltissimo. Così ‘Ancora qui’ fu inserita nel film Django”.