Nel febbraio del 2023 il Teatro alla Scala di Milano, da 250 anni Tempio dell’opera, della musica classica e del balletto, si è aperto per la prima volta alla canzone popolare – intesa nell’accezione anglofona di popular music – e lo ha fatto con uno dei più nobili e dei più autenticamente popolari tra gli autori di canzoni in lingua italiana: Paolo Conte. Da questo evento eccezionale, dalle proporzioni storiche e performative enormi, è nato il film documentario Paolo Conte alla Scala, Il Maestro è nell’anima, diretto da Giorgio Testi e prodotto dalla Sugar di Caterina Caselli. Il film è presentato in anteprima al Torino Film Festival e uscirà nelle sale il 4-5-6 dicembre.
Lo storico concerto ne è insieme fulcro preponderante e pretesto per entrare nell’anima del Maestro, osservarlo dietro le quinte e durante le prove, e interrogarlo nel suo rapporto con la musica e con i musicisti, con le parole e le sue passioni. La voce del Maestro di oggi si mescola poi con quella del Paolo Conte giovane, attraverso immagini di repertorio dell’archivio di famiglia che raccontano “sotto le stelle del jazz, ma quanta notte è passata”.
Le dichiarazioni
“L’idea l’avevo da qualche decennio,” ha detto Caterina Caselli nella conferenza stampa di presentazione al Torino Film Festival. “Da quando ho iniziato a lavorare con Paolo Conte ho capito la grandezza di questo maestro. Ho iniziato ad associare il Teatro alla Scala a Paolo Conte, perché trovo che possa essere considerato un classico, un fuoriclasse e pensavo potesse meritarsi quel palcoscenico. L’idea è rimasta dormiente a lungo, fino a che non mi trovai ad assistere a un concerto di Conte e fu un momento magico, alla fine pensai che avrebbe dovuto esibirsi assolutamente alla Scala. Lì ci siamo mossi, insieme al Ministero della Cultura al direttore del Teatro e a Conte stesso per poter trasformare questo sogno in realtà.”
“Convincere il Teatro ad aprirsi alla musica “pop” e a Paolo Conte fu davvero facile,” ha aggiunto Filippo Sugar, figlio di Caterina e presidente della Sugar Music. “Il Sovrintendente e Direttore Artistico è un grande amante di Conte e io stesso sono stato sorpreso di come abbia accettato questa proposta. Lui e tutto il team della Scala sono stati molto disponibili.”
Il regista, Giorgio Testi, ha specificato di essere entrato nel progetto “in punta di piedi. Perché sono arrivato con tanto rispetto per il progetto, per Paolo Conte, per la Scala, per Caterina e fiero di essere stato scelto da Sugar. L’idea per me non era quella di fare un semplice film concerto, ma di fotografare questo evento storico attraverso la lente cinematografica. Fare qualcosa di intimo, entrando dentro la testa dell’artista quasi come un flusso di coscienza.”