La donna che riapriva i teatri di Francesco Ranieri Martinotti è il documusical ispirato a Roberta Betti e presentato al Torino Film Festival 2023, Fuori Concorso nella sezione Ritratti e Paesaggi. Un film che, con la partecipazione tra i tanti di Drusilla Foer, Simona Marchini e Giovanni Caccamo, racconta la rinascita del Teatro Politeama nella città di Prato. Il film, prodotto da Capetown S.r.l., Rai Cinema, Teatro Politeama Pratese, Associazione Arteinscena, è distribuito da Kitchen Film.
La sinossi de La donna che riapriva i teatri
A Prato, negli anni ’90, avvenne un episodio che riguardò la vita culturale della città, gioiello dell’industria tessile italiana. Un caso di mecenatismo che consentì di sottrarre alla speculazione edilizia il Teatro Politeama, che avrebbe visto trasformata, la platea, il boccascena, il palcoscenico e tutta la volumetria dal pavimento alla cupola di Nervi, in una ripida rampa per accedere ai diversi livelli di un immenso garage. A differenza di quanto avviene oggi, i mecenati che finanziarono quell’iniziativa non furono i classici marchi della sponsorizzazione, ma le titolari di una piccola impresa di pulizie insieme a molti altri privati cittadini. (Fonte: Torino Film Festival)
La recensione
La voce di Drusilla Foer sembra guidarci all’interno di una favola. Voce narrante perfetta per raccontare non tanto la vita, quanto l’evento che ha confermato ai pratesi (e a tutti) la caparbietà, la lungimiranza e la grandezza di Roberta Betti. Personaggio ancora indelebile nei cuori dei pratesi, tanto da dedicarle una targa commemorativa all’interno del suo teatro, Roberta Betti è protagonista assoluta e indiscussa de La donna che riapriva i teatri. Perché aveva davvero questa forza. Una potenza in grado di non fermarsi davanti a niente e nessuno perché non c’erano e non ci sono ostacoli in grado di crearle problemi.
Il musical all’interno de La donna che riapriva i teatri
A differenziare il film rispetto a un documentario tradizionale è sicuramente il fatto che venga sviluppato sia come documentazione dei pensieri e delle azioni della protagonista, ripercorrendone i momenti principali, ma anche come musical portato avanti dai giovani che intervistano la donna. L’intento è quello di realizzare un musical che possa raccontare, sotto una forma diversa, il grande contributo di Roberta Betti alla cultura pratese e non solo.
Memorabile, per esempio, la sua partecipazione, nel pubblico, al Maurizio Costanzo Show in occasione del quale chiese un contributo simbolico dello stesso conduttore per perorare la causa del Teatro Politeama.
Donne al comando
Nominare a Prato Roberta Betti vuol dire nominare un’icona, una personalità, qualcuno che tutti conoscono e conosceranno. Pensare, poi, alla sua caparbietà negli anni ’90 è ancora più importante per sottolineare l’immenso lavoro che ha compiuto facendo davvero rinascere un teatro e un luogo amato e apprezzato da tutti.
Una donna sulla quale nessuno avrebbe scommesso, ma una donna che è riuscita ad affermarsi con carattere e determinazione anche grazie a un prezioso aiuto: quello della sua inseparabile socia e compagna Elvira Trentini. La prima, titolare di un’azienda di pulizie, insieme alla seconda, è riuscita a sfidare banche, istituzioni e realtà importanti, coinvolgendo famosi artisti e trascinando i suoi concittadini a versare le quote necessarie. Grazie a questa caparbietà riuscì a riacquistare l’immobile e restituire il Teatro Politeama a Prato.
Perché Roberta Betti è proprio La donna che riapriva i teatri.
Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli