Future Film Festival

“Il Cavaliere inesistente” a Bologna in versione restaurata

Il Future Film Festival ha voluto omaggiare Calvino con la proiezione del capolavoro di Pino Zac

Published

on

A ripensarci, domenica 19 novembre è stata per il Future Film Festival una giornata particolarmente ricca. Tanti i momenti da ricordare. A partire, naturalmente, dalla proiezione fuori programma de La strada dei Samouni; evento svoltosi alla presenza del regista Stefano Savona e concepito per far sentire tutta la vicinanza del festival ai civili della striscia di Gaza, cui l’inasprirsi improvviso dell’interminabile conflitto arabo-israeliano ha portato in dote nelle ultime settimane nuovi, terrificanti bombardamenti. Molto apprezzato anche l’omaggio reso in mattinata al compianto René Goscinny, attraverso il recente lungometraggio d’animazione Le avventure del piccolo Nicolas, in cui uno dei suoi personaggi più popolari ha potuto rivivere sul grande schermo.
Ma c’è un altro omaggio che abbiamo accolto con particolare favore: quello pomeridiano a Italo Calvino, l’immenso scrittore italiano di cui si è tornati a parlare grazie a una novità editoriale e a un attesissimo restauro cinematografico.

Film e libri per celebrare Calvino

L’evento programmato intorno alle 17.30 di domenica al DUMBO di Bologna si è svolto in due fasi. Prima ha avuto luogo la presentazione del romanzo a fumetti di Sara Colaone, Il Barone rampante (Mondadori, 2023), con l’autrice intervistata in sala dalla direttrice del festival Giulietta Fara. Molto interessanti i risvolti di questa articolata operazione editoriale, che sta portando all’adattamento delle altre opere più famose dello scrittore italiano, sempre in chiave fumettistica. E le nuove generazioni di lettori (da istradare assolutamente a una simile riscoperta) saranno molto probabilmente felici, nel vedere che il character design del Barone rampante, rimodellato per l’occasione da Sara Colaone, assomiglia parecchio per una scelta dell’autrice a Timothée Chalamet, l’attore statunitense così amato dai giovanissimi!
Finita la presentazione si è tornati subito in ambito cinematografico. E lo si è fatto con la proiezione della copia restaurata di un cult movie nostrano firmato Pino Zac, Il Cavaliere inesistente (1970).

Il cavaliere inesistente, una trasposizione che fece epoca

Nel passare idealmente da Il Barone rampante versione romanzo a fumetti a Il Cavaliere inesistente versione cinematografica, ci siamo dovuti confrontare in realtà con una serie di feconde, strabilianti contaminazioni linguistiche. Quello realizzato da Pino Zac (a sua volta grande animatore, fumettista e umorista italiano, ricordato tra i fondatori della rivista Il Male) e prodotto dall’Istituto Luce è in realtà un film a tecnica mista, nel quale scene girate in convento con attori veri (soprattutto attrici, trattandosi di suore) s’alternano a segmenti d’animazione, sovente realizzati con la stop motion (associata però a tecniche di disegno più tradizionali).
La pellicola naturalmente s’ispira al romanzo omonimo pubblicato da Calvino nel 1959. Ma oltre alla grande perizia tecnica e stilistica di Pino Zac, in questo iperbolico adattamento a farsi apprezzare sono soprattutto le sue ironiche sferzate, lo humour in chiave contemporanea che va ad aggiungersi a quello di Calvino stesso: un collage di trovate esilaranti, che anche solo nella presentazione dei cavalieri abbina demenzialità pura a satira delle gerarchie, dei ruoli prestabiliti, di un epos qui riproposto in chiave dichiaratamente macchiettistica. Se si vuole associare Il Cavaliere inesistente di Pino Zac a qualche altro film, il candidato ideale sarà senz’altro il comunque successivo Monty Python e il Sacro Graal (Monty Python and the Holy Grail, 1975), lungometraggio dei Monty Python per certi versi “gemello”, nell’ironizzare su certe antiche tradizioni letterarie. Ma ne Il Cavaliere inesistente assai brillante è pure quel gioco di scatole cinesi, quel rimbalzare continuo da una cornice narrativa all’altra, da una tecnica rappresentativa all’altra, che ne rende ancora oggi così sapida la visione.

 

Exit mobile version