Nuova avventura Disney Pixar, “Ribelle – The brave” è una favola ambientata in terre lontane, nelle lande delle Highland scozzesi, ai tempi dei cavalieri e delle damigelle
Nuova avventura Disney Pixar, Ribelle – The brave è una favola ambientata in terre lontane, nelle lande delle Highland scozzesi, ai tempi dei cavalieri e delle damigelle.
Il re in carica Fergus e la regina Elinor desidererebbero volentieri che la loro figlia maggiore, Merida, si maritasse al più presto con un prode guerriero.
Ma la ragazza, spirito aggressivo e animo combattivo, non ha alcuna intenzione di seguire il consiglio dei suoi, tanto da disertare anche la tradizionale gara, dove il vincitore avrà per moglie la giovane principessa.
Presa da ira e odio per la sua famiglia, Merida fugge via incrociando il suo cammino con una singolare strega, che l’aiuterà a risolvere i suoi problemi: gli fornirà una pozione magica che avrà modo di cambiare le cose definitivamente.
Purtroppo non tutto va per il verso giusto e Merida, ritrovatasi nei guai, dovrà risolvere al più presto il danno che ha causato alla sua amata madre.
Abbandonati vecchi con case volanti e giocattoli parlanti, la Pixar ha cercato di avventurarsi in ambiti poco frequentati in precedenza, come i racconti cavallereschi della vecchia Scozia, terra che ha visto vivere le storie di film come Braveheart-Cuore impavido o addirittura i flashback significativi di un’opera come Highlander-L’ultimo immortale.
La recensione del film
Ribelle-The brave sembrerebbe voler omaggiare questo cinema, con quell’impronta Disney fatta di comicità slapstick e personaggi al di là del caricaturale (il trio di Lord, con figli al seguito come pretendenti per la sposa) che fanno tanto la gioia dei più piccini.
Certo sta di fatto che la nota società fondata da John Lasseter ci aveva abituati a ben altro spessore narrativo, con intrecci e svolgimenti sorprendenti.
Con Ribelle-The brave nulla di tutto ciò; il film, diretto da Mark Andrews, Brenda Chapman e Steve Purcell, è una mera storia cavalleresca che mischia la fantasia con l’avventura, trovando forse il suo punto di forza in un’eroina al di fuori dei tipici canoni femminili della Disney, anche oltre le recenti Mulan e Pocahontasa ben vedere.
L’opera, girata in tre dimensioni intrattiene e non fa urlare al capolavoro, si lascia vedere e gustare, fa piangere gli animi sensibili, ma non riesce ad essere originale nello svolgimento. Ma l’emozione c’è, e tanto basta per godercela sul grande schermo.