Il documentario Light Falls Vertical, diretto da Efthymia Zymvragaki, è parte della sezione International Documentary Competition del Riff – Rome Independent Film Festival. La kermesse romana che, giunta alla 22esima edizione, continua a promuovere il Cinema Indipendente attraverso opere nazionali ed internazionali. In programmazione al Cinema Aquila fino al 24 Novembre.
Light Falls Vertical: intreccio di storie e vissuti
La regista in Light Falls Vertical combina le proprie esperienze di violenza con la storia di un aggressore, in un film poetico che offre una visione delle cause e delle conseguenze dell’abuso. Da una parte, i fatti intimi e personali della regista, che ripercorre la sua condizione di vittima all’interno del contesto famigliare. Dall’altra, il racconto di un carnefice che esprime rabbia e violenza verso le persone che ha accanto, arido di sentimenti e incapace di un’emotività profonda. Un flusso continuo di immagini in cui i ricordi, i fatti e la finzione s’intrecciano in un racconto dolorosamente personale, ma anche profondamente cinematografico.
‘Quando ho lasciato l’isola in cui sono nata, non è stata una partenza, quanto una fuga. Anni dopo, arrivo su un’altra isola, una terra arida stranamente familiare. Sono venuta per incontrare un uomo. Sostiene di voler rivelare la violenza che porta dentro. Ma quando mi avvicino a quest’uomo pericoloso e disperato, mi rendo conto che possiede la chiave alle mie paure più profonde, eco delle violenze del mio passato. Ora la sua storia non sarà più separata dalla mia’.
Il riconoscimento della violenza

Le prime immagini del documentario ci mostrano la natura dell’isola di Tenerife, deserta, selvaggia, desolata eppure bellissima. Il mare con il suo ondeggiare trasmette un senso di calma e di abbandono. Un lento cullare accompagnato dalla voce soave della regista, che ci comunica la sua storia e i motivi che l’hanno spinta a girare Light Falls Vertical.
Così, Efthymia Zymvragaki ricostruisce le immagini della sua infanzia, dominata da un padre violento, poco sensibile e poco attento alla figlia, incapace di comunicazione e affetto. Una storia amara che entra in relazione con quella di Ernesto. Un uomo che attraverso il cinema, e quindi attraverso il racconto della sua vita, vuole redimersi. Un soggetto che soffre e, allo stesso tempo, aggredisce proprio per la sua mancanza di sentimenti, per il vuoto rabbioso che lo assale e lo attanaglia. Una storia che si ripete da generazioni, da padre a padre, da figlio a figlio. Una catena lacerante che chiede di essere spezzata.
Lo sguardo della regista in Light Falls Vertical è privo di giudizio. Non vuole punire, né sentenziare o criticare. Piuttosto sembra osservare, sentire, comprendere. Un incontro difficile forse in grado di rivelarle qualcosa in più del suo passato. Un tentativo di ricostruzione più che di distruzione, nella ricerca di una consapevolezza maggiore della propria storia. Un motivo per riconoscerla e scegliere da che parte stare.

Il percorso di Efthymia Zymvragaki
La regista di Light Falls Vertical, Efthymia Zymvragaki, ha ottenuto un Master in Ricerca e Produzione Artistica alla Facoltà di Belle Arti all’università di Barcellona, lavorando come fotografa all’Institut d’Estudis Fotogràfics de Catalunya. Nell’università di Creta ha ottenuto la laurea in Psicologia. È un’ex alunna dell’IDFA Academy 2000, Circle – Women’s Doc Accelerator 2020; Acció producció -Dones Visuals 2021; LIM Development Angels; e dok.incubator 2022. È attratta da questioni sociali e di genere, e si sente vicina agli approcci più personali e sensibili, a realtà complesse e meno conosciute. Cerca di esplorare spazi di intimità tra e con le persone.