Rosie, diretto dalla regista Gail Maurice, è stato presentato al Cinema Aquila di Roma all’interno della rassegna cinematografica del RIFF – Rome Independent Film Festival. Giunto alla ventiduesima edizione, il Festival promuove il Cinema Indipendente con oltre ottanta opere in concorso tra anteprime europee e mondiali.
Trama
Montréal, anni ’80. Rosie, una bambina nativa americana rimasta orfana, è costretta a vivere con la sgangherata zia Fred (diminutivo di Frédérique). Una donna che conosce l’arte di arrangiarsi, che ha appena perso il lavoro e sta per essere sfrattata. Nonostante le numerose difficoltà, zia Fred e la piccola Rosie riescono a legarsi e a costruire una famiglia del tutto straordinaria. Composta anche dalle due migliori amiche della zia, ovvero Flo e Mo, affascinanti esseri umani che rifiutano di essere limitati dal proprio genere. Alla fine, Rosie trasforma le vite di questi variopinti personaggi e trova l’affetto, l’accoglienza, e una vera casa.
Con: Melanie Bray, Keris Hope Hill, Constant Bernard, Alex Trahan
Una Famiglia ricreata in nome della Diversità
Gail Maurice crea un mondo colorato, stravagante e variopinto, animato da personaggi alternativi rispetto alla mischia. Relegati nei quartieri più malfamati proprio per la loro unicità. Si tratta di Fred, una donna sulla quarantina, senza lavoro, eccentrica nel look, che si cimenta nell’arte della pittura. Flo e Mo, due transgender brillanti, divertenti e luccicanti, che si prostituiscono nelle strade e coltivano il sogno di diventare Drag Queens; e la piccola Rosie, che rimasta orfana, piomba improvvisamente in una realtà complessa, sconvolgendone gli equilibri, già fortemente precari.
Fred, dapprima riluttante al pensiero di tenere con sé la bambina, si lascia trasportare dal mondo magico di Rosie, e si lega a lei in modo incondizionato. Prova un affetto sincero, di cura e di amore. Sentimenti da tempo addormentati, snobbati, quasi dimenticati. Difatti, la piccola accende, con la sua vitalità e sensibilità, gli affetti e la vita di chi le gravita intorno portando spensieratezza, speranza, e tanto calore.
Una famiglia non sancita, né giustificata, da un legame di sangue, ma piuttosto ricreata dall’amore, dalla tenerezza, dalla volontà di curare, aiutare, e proteggere l’altro. Una famiglia scelta, grande nella sua particolarità. Nonostante i disagi economici, l’incertezza e la precarietà del futuro, i quattro personaggi riescono passo dopo passo a farcela, con coraggio e tenacia.
Una commedia sensibile e divertente, che lascia spazio alla riflessione e a tematiche importanti che riguardano la famiglia, l’inclusione (ed esclusione), l’abbandono, la perdita, la precarietà economica, il genere e la discriminazione.
Chi è Gail Maurice?
Attrice e regista, parla fluentemente Cree/Michif. Pluripremiata regista indipendente si laurea in arte e frequenta la prestigiosa Women in the Director’s Chair. Riceve il Hnatyshyn Foundation Indigenous Award for Excellence in the Arts, la Chalmers Arts Fellowship, e viene selezionata per l’iniziativa Netflix-Banff Diversity of Voices 2020.
Il suo cortometraggio, Assini, vince il premio del pubblico al Dawson City International Film Festival, e viene nominata per quattro Golden Sheafs allo Yorkton Film Festival. I suoi film sono stati proiettati al Sundance, al Traverse City Film Festival, allo Smithsonian Institution, all’Imagine NATIVE , e trasmessi anche su CBC, APTN e Enroute di Air Canada, solo per citarne alcuni. Rosie è il suo primo lungometraggio, supportato dal laboratorio di sceneggiatura inaugurale dell’Imagine NATIVE Institute.
Come attrice, Gail viene nominata due volte al Canadian Screen Award, e come migliore attrice non protagonista in una serie televisiva per Trickster, e, più recentemente, per il suo ruolo nella produzione di Danis Goulet/Taiki Waititi Night Riders. Interpreta Meetos nel film Québexit, di cui traduce/co-scrive la sceneggiatura. Gail è inoltre Inez in Falls around her, Annabelle Bearclaw in The incredibile 25th year of Mitzi Bearclaw e Coyote in The inconveniente Indian.