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‘La fiammiferaia’: la vendicatrice di Aki Kaurismäki su MUBI

La storia di Iris, della sua sofferenza e della sua sardonica vendetta. Disponibile su MUBI il film ‘La fiammiferaia’ del regista Aki Kaurismäki

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Film del 1990, appartenente a quella che viene denominata saga del proletariato, La fiammiferaia di Aki Kaurismäki su MUBI è una storia scarna, cupa, con pochi dialoghi e molti silenzi. Il regista finlandese metta in scena la vita vuota e solitaria di una giovane operaia di nome Iris, interpretata da un’ottima Kati Outinen, alle prese con una società alienante e con delle persone che si approfittano di lei umiliandola.

La fiammiferaia: trama

Iris è una giovane impiegata in una fabbrica che produce fiammiferi, le sue giornate sono vuote, scandite dal lavoro e da una solitudine che la presenza dei suoi genitori non riesce a colmare, anzi, i due rappresentano una ulteriore limitazione per la ragazza, una limitazione sia economica, perché li mantiene, ma anche fisica perché ne restringono la libertà.

Le cose sembrano cambiare quando Iris una sera incontra Aarne, l’amore dell’uomo però risulta essere falso lasciando così la protagonista ancora una volta nello sconforto.

La noiosa tristezza della normalità

Ciò che La fiammiferaia mette in risalto fin da subito è la ripetitività, l’alienazione di un ambiente di lavoro scandito da uno stretto rapporto con le macchine. I primi momenti del film, Kaurismäki se li prende per farci entrare in una dimensione totalmente asciutta mostrando una carrellata di inquadrature in cui si vedono vari attrezzi che in maniera autonoma producono diverse scatole di fiammiferi, l’unico suono è quello dell’incedere asfissiante delle macchine.

La prima cosa che vediamo di Iris non a caso sono le mani, la protagonista è un ingranaggio di quella che è a tutti gli effetti una catena di montaggio. Da questi presupposti Kaurismäki rappresenta effettivamente la storia di un signor nessuno in una società grigia tanto quanto lo è quel mondo della fabbrica.

Iris è chiaramente alienata dalla sua vita, passa le giornate nella solitudine, non per sua volontà, ma perché non sembra ci siano modi per avere di più da quel tipo di mondo. La sua è una sofferenza silenziosa, che non vuole nemmeno protestare, semplicemente perché non c’è niente contro cui protestare, quell’impersonalità di una società così fredda è la normalità di cui tutti fanno parte.

Fermezza, silenzio e musica

Per esprimere tutta questa mancanza d’empatia che Iris sente nei suoi confronti, La fiammiferaia si avvale di inquadrature ferme che rendono molto bene la totale freddezza della società rappresentata da Kaurismäki. La giovane ragazza è il soggetto di queste immagini in cui risalta l’interpretazione di Kati Outinen, bravissima a mostrare i sentimenti della protagonista che oscillano tra la rassegnazione, la tristezza e la vergogna.

Ruolo molto importante ha anche il sonoro a partire banalmente dalle battute: ce ne sono pochissime. Il film in questo senso è come se fosse una sorta di raccolta di vignette in cui si capisce l’andamento della storia dai gesti oppure dalle espressioni dei vari personaggi. È un silenzio anche questo asfissiante; le voci, che dovrebbero simboleggiare conforto, vicinanza, in questa pellicola sono pochissime, e se ci sono, e se quindi siamo davanti a un dialogo, è solo per ribadire quanta poca empatia ci sia nel mondo di Iris.

A fronte di questi elementi è però particolare l’utilizzo della musica. Kaurismäki, a spezzare questo silenzio cupo, inserisce diversi brani rock totalmente anti-climatici che portano il racconto in una sorta di dimensione tragicomica.

Il riso della vendetta

È proprio questa dimensione tragicomica che il film acquisisce da un certo momento in poi. La fiammiferaia è una pellicola che sceglie di non rimanere completamente chiusa nella sua cupezza, che si sposta progressivamente verso derive anche comico-grottesche. È il momento in cui torna ancora a risaltare l’interpretazione di Kati Outinen: la sua Iris diventa irriverente e il film inizia a trasmettere un ideale di ribellione contro la freddezza, il grigiore e l’apatia di questa società moderna. 

Kaurismäki costruisce una favola, rappresentando la storia di un’eroina a capo di quei perdenti che, risucchiati in una realtà solitaria, sono puntualmente umiliati, rassegnati sì alla ripetitività della quotidianità, ma al tempo stesso speranzosi di trovare anche altro, una via di fuga, se non nella felicità, almeno nella vendetta. La fiammiferaia è un film che nella sua asciuttezza risulta avvolgente, empatizzare con la protagonista riesce spontaneo, nonostante il minutaggio sia anche abbastanza ridotto.

La pellicola di Kaurismäki è un esempio di uno spaccato di vita cupo, triste e solitario, eppure anche comico. Il regista mostra come non sia la fine del mondo raschiare il fondo del barile, ma che anzi, sia proprio quello il momento giusto per attingere un po’ di malizia.

La fiammiferaia

  • Anno: 1990
  • Durata: 68'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Finlandia
  • Regia: Aki Kaurismäki

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