‘Hana meets Hana’ di Jeong-Byeon-Ji al Future Film Festival

Hana meets Hana di Jeong-Byeon-Ji è un cortometraggio di animazione sudcoreano presentato al Future Film Festival dal 15 al 19 Novembre a Bologna e dal 24 al 26 Novembre a Modena.

Hana meets Hana di Jeong-Byeon-Ji, la trama

Hana è una bambina appassionata di violino. Lo strumento è sempre stato il suo sogno e il suo grande amico. Quando però viene spinta sul palco a confrontarsi con il pubblico, l’emozione prende il sopravvento e la bimba scappa. Questa brutta esperienza segna la sua relazione con il violino e la rende più timorosa delle sfide.

Solo l’incontro con il suo alter ego futuro e un grande lavoro introspettivo le permetteranno di riprendersi la sua passione per la musica e sconfiggere il demone che l’ha spaventata.

Un buon punto di partenza

Hana meets Hana di Jeong-Byeon-Ji è un lavoro visionario raccontato con una animazione dal tratto ben definito e spazi statici e colorati. La storia impasta un po’ tutto quello che passa dalla mente dei bambini: dalla fatina delle note musicali, all’alter ego del futuro; dai fantasmi negativi che popolano la testa di Hana e che tendono a fagocitarla, fino alle memorie felici qui rappresentate da bolle oleose e colorate.

La narrazione è molto delicata ma si perde in questo inserimento molteplice di piani di lettura. Se da un lato si vorrebbe dipingere l’universo multitraccia dei bambini dove tutto ha un alone di magia, dall’altra manca una direzione chiara e nitida su quella che è appunto la battaglia in corso nella testa di Hana.

A quel punto, l’inserimento del suo personaggio dal futuro sembra quasi essere eccedente, e la sequenza quasi eliminabile.

I veri demoni

Il prologo cita i genitori e le pressioni che impongono ad Hana. Nel momento in cui mostra un certo talento per il violino, la spronano anche infelicemente ad esibirsi, anche se in cuor suo è contraria. Con una breve sequenza, mamma e papà si svelano essere i veri demoni, perché causa scatenante dei timori della bambina. A seguire, compaiono un’ultima volta, molto sorridenti e liquidati in sordina, sebbene il loro contributo sia centrale nello scatenare lo stress e l’allontanamento dalla musica.

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