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Rome Independent Film Festival

‘Tutto è qui ‘ Pedagogia, Cinema e Poesia

Un viaggio fiabesco nella realtà dei bambini

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Tutto è qui

È inserito nella categoria Nazional Documentary della XXII edizione del Roma Independent Film Festival, il film documentario intitolato Tutto è qui, diretto da Silvia Luciani e prodotto da Gianluca De Angelis per Tekla Film.

Un viaggio fiabesco nella realtà dei bambini.

Silvia Luciani realizza un film documentario basato sull’osservazione e la pedagogia, come forme artistiche.

La trama di Tutto è qui

Quando il terremoto più forte degli ultimi cinquant’anni colpisce il centro Italia, Federica, 45 anni, vede distrutto il suo sogno: un asilo nel bosco. Maria, 85 anni, perde tutto, compresa la sua casa. Entrambe non possono lasciare il paese in cui vivono. Si ritrovano sole a cercare di rimettere in piedi le loro vite. Federica ricostruisce l’asilo all’interno di una tenda yurta. Maria cerca di resistere in un piccolo container donato dalla Protezione Civile. Ma nel villaggio ci sono anche i bambini dell’asilo e, attraverso la loro immaginazione, il passato non fa più paura. Sembra esserci una speranza nel futuro.

Tutto è qui

La tragedia del terremoto

Tutto è qui inizia evocando una tragedia. La mattina del 30 ottobre, il centro Italia fu colpito da un violentissimo sisma. Una delle più potenti scosse di terremoto colpì un’intera regione, le Marche. Centinaia le vittime, i feriti e gli edifici rasi a suolo.

Silvia Luciani ripropone la tragedia utilizzando immagini amatoriali. Siamo in montagna, immersi nella natura e una piccola cinepresa ci mostra da lontano i borghi distrutti. Una breve pausa e poi ecco le macerie. Case segnate da profonde crepe assumono un potere contemplativo. La tragedia del terremoto c’è e nessuno ha il potere di cancellarla. Questa, però, viene capovolta, diventando un appiglio per dare vita a una favola.

San Ginesio, un piccolo borgo di montagna in provincia di Macerata, diventa un luogo magico, abitato da folletti e da un drago che si erge a custode della Terra. In questo posto, tra realtà e fiaba, i bambini diventano i veri protagonisti. Attraverso il gioco e la scuola, Silvia Luciani si fa testimone di una visione poetica del mondo, visto attraverso gli occhi dei piccoli. La regista e sceneggiatrice di Tutto è qui costruisce un percorso, ma poi si fa da parte e lascia che la narrazione prenda forma in totale libertà.

Tutto è qui 4

Tutto è qui: un film d’osservazione

La macchina da presa è discreta, non invade mai lo spazio, e, ponendosi a una giusta distanza, offre ai bambini la possibilità di esprimersi. Il risultato è un film basato sull’osservazione, cha ha la capacità di proiettarci in una dimensione squisitamente poetica. La montagna, i raggi del sole, le chiome degli alberi scosse dal vento fanno da sfondo a una storia che, partendo da una tragica realtà, ci mostra la forza della speranza. Tutto ciò è sottolineato da colonna sonora, curata da Ginevra Di Marco e Francesco Magnelli,  in simbiosi con la storia. Due diverse vicende si rappresentano da sole, mostrando la magia e la forza della vita.

“Nel cuore abbiamo tutti un cavaliere pieno di coraggio pronto a rimettersi in viaggio”.

Le parole di Gianni Rodari vengono inserite in una didascalia iniziale e prendono forma tangibile in Tutto è qui. il cuore di Federica è colmo di coraggio e passione. Nonostante il terremoto, prima e la pandemia dopo, la tenace insegnate continua a far vivere la sua scuola. È abbandonata da tutti e le istituzioni non forniscono nessun sostegno. Lei, però, continua nella sua missione pedagogica. Lo stesso coraggio possiede Maria. Arrivata alla venerabile età di 85 anni, la donna non vuole lasciare la sua casa.

Due storie, solo apparentemente distanti che, con la presenza dei bambini, trovano la loro ragione d’essere. La vicenda di Maria diventa la forza del passato, la quale, come un testimone, passa nelle mani della nuovissima generazione.

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La pedagogia e il cinema

Avviene così un processo naturale, forse immutabile nel tempo, che trascorre con l’alternanza delle stagioni. L’autunno, l’inverno, con la neve che copre il paesaggio e poi l’arrivo della primavera, con il profumo dei fiori. Una scansione temporale fiabesca che rende Tutto è qui una favola poetica.

La realtà, però, non svanisce. Silvia Luciani realizza un film documentario poetico e fiabesco, ma attraverso questi due registri trova il coraggio di dare forza a una denuncia politica. La situazione emergenziale è diventata la normalità e attraverso lo sguardo dei bambini denuncia le Istituzioni, incapaci di cogliere l’importanza della pedagogia.

Tutto è qui è un film riuscito, in cui le pratiche documentaristiche acquistano una forte valenza poetica. Il maggior vanto del film, però, esula dai canoni puramente artistici. La regista usa il cinema come strumento pedagogico. La sua osservazione è messa al servizio dei bambini, che mentre giocano iniziano il loro viaggio nel mondo e il cinema si fa testimonianza di questo processo fondamentale.

Il film diventa l’esito finale di un duro e lungo lavoro pedagogico. Un percorso iniziato molto tempo prima, senza macchina da presa, in un territorio di periferia, dove il passato e il presente incontrano il futuro. In questo luogo, tanto reale quanto simbolico, è appunto la pedagogia che diventa anche arte e usa il cinema come strumento partecipativo tra bambini, insegnanti e genitori.

 

 

Tutto è qui

  • Anno: 2022
  • Durata: 68 minuti
  • Distribuzione: Tekla Films/BertaFilm
  • Genere: documentario
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Silvia Luciani

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