All’interno della vetrina del Rome Independent Film Festival 2023 verrà presentato, in concorso nella sezione cortometraggi, il lavoro di Simone Marino, Il difetto dell’astice blu. Come da programma, la proiezione avverrà il 19 novembre. Questo non è il debutto del giovane regista, che già nel 2022 aveva presentato la sua opera prima Il dilemma del porcospino al Roma Creative Contest International Short Film Festival.
Nello stesso anno, Simone Marino ha partecipato al Torino Film Festival 2022 con il corto poliziottesco Il caso è chiuso, andate in pace, figlio di un progetto comune fra il CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e la Sugar Music.
La genesi di Il difetto dell’astice blu
Quest’opera è stata prodotta dal CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e, in effetti, non poteva che essere così. Già dalle prime inquadrature si intravede come nel lavoro filmico ci sia la volontà di far prevalere lo stile sulla narrazione.
Il difetto dell’astice blu – Locandina
Il racconto, scritto dallo stesso regista insieme a Sara Mancini e Luca Murri – già collaboratori del cortometraggio d’esordio – mette insieme tre problematicità senza però andarne ad approfondire nessuna. Non è possibile appigliarsi all’intersezionalità, visto che non viene evidenziata nessuna discriminazione.
Una modalità di rappresentazione ingombrante
Se la storia rimane prettamente un coming of age, la modalità di trasmissione delle immagini è invece volutamente forte, quasi esasperante. Primi piani e dettagli, spesso non rilevanti ai fini della narrazione, sono utilizzati come cifra stilistica, così come i repentini cambi di inquadrature, con un montaggio serrato opera di Daria De Pascale.
A conferma di quanto Il difetto dell’astice blu sia più uno stilema registico di Marino si possono portare quasi tutte le scene in interni, dove scenografia e fotografia lasciano lo spazio a una narrazione didascalica. Leggerezza meno presente, invece, nella parte centrale del cortometraggio, all’interno del ristorante, dove il lavoro di Anna Bellettato – direttrice della fotografia – risalta al meglio.
Il difetto dell’astice blu – Il protagonista in una scena
Un finale suggestivo
Non è la prima volta che Marino usa un’analogia etnologica – prima il porcospino e ora l’astice blu. La voglia di creare un legame con l’istinto innato è affascinante e questa fascinazione viene tutta usata per il finale.
Una scena dove tutto è ottimamente calibrato e si rimane imbrigliati nella mutazione dell’animale, che è la stessa che sta ripercorrendo il giovane protagonista nella sua fase di crescita personale. I tre minuti finali sublimano tutto il lavoro.
Attori fagocitati dalla macchina da presa
Alessandro Cantalini, Alessio Farinella e Nicolò Folin sono i tre giovani. Il primo, che dovrebbe essere protagonista, ha già partecipato a un lungometraggio, La scuola cattolica (2021) di Stefano Mordini. Ha sicuramente il physique du rôle, mentre certamente maturerà per la parte recitativa.
Nicolò Folin, aspirante regista, è il fidanzato del protagonista, con una sola scena in cui lui e Cantalini vengono limitati dalla rappresentazione omonormata all’italiana. Scelta evidente quando, dopo un anno che non si incontrano, il massimo dell’affettività che si esprimono è un abbraccio. Non siamo in presenza di un queer baiting – né low né high – e nemmeno di un pinkwashing, e di questo va dato atto agli autori. Molto semplicemente, c’è la volontà di mettere in scena una storia d’amore, che in realtà serve solo come pretesto per il concetto di cambiamento. E tale necessità sovrasta a tal punto il racconto che perde il focus, arrivando a un paradosso: il protagonista viene lasciato mentre sta maturando un miglioramento estetico.
Il difetto dell’astice blu – Alessandro Cantalini e Nicolò Folin in una scena del corto
Alessio Farinella, noto a molti come tiktoker, è l’amico del protagonista, probabilmente di lui infatuato. Farinella è il giovane che meglio dei tre riesce a uscire da quello schema visuale definito da Marino: anche quando deve stare in silenzio, la sua espressività riesce ad oltrepassare la gabbia stilistica imposta.
Rosanna Gentili e Patty Olgiati sono le due donne adulte – la prima la madre, la seconda il medico. Entrambe mostrano una buona struttura recitativa che consente loro di rendere al meglio il personaggio e a racchiuderlo secondo le esigenze del regista.
La storia di Il difetto dell’astice blu
Edo, ragazzo di diciotto anni, sta perdendo i capelli. Dopo una cura decisamente efficace – che però riserva spiacevoli conseguenze – Edo rivede il suo compagno, appena rientrato dal Canada dopo un anno. Dopo essere stato lasciato, Edo reagisce in maniera autolesionista. Rientrato a casa, il giovane ritrova i suoi affetti più cari e il suo amico astice blu che sta facendo la muta, segno di come il cambiamento sia inevitabile.
Il difetto dell’astice blu
Anno: 2023
Durata: 16'
Distribuzione: The Open Reel
Genere: Cortometraggio, Commedia, Drammatico
Nazionalita: Italia
Regia: Simone Marino
Data di uscita: 19-November-2023
Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers