É un vero colpo al cuore Rember to blink (regia di Austėja Urbaitė), in concorso al Festival del Cinema Europeo di Lecce, con la direzione artistica di Alberto La Monica. Protagonisti Leon (Arthur Igual) e Jacqueline (Anne Azoulay), una coppia che vive in un magnifico bosco francese, e ha adottato due bambini lituani: Rytis (Ajus Antanavicius) e Karolina (Inesa Sionova). Per favorire l’inserimento dei due bambini in questa nuova realtà, Leon e Jacqueline assumono per un periodo di un paio di mesi, Gabriele (Dovile Kundrotaite), giovane studentessa in medicina, che parla il lituano.
Remember to blink: un film toccante sul tema dell’adozione
L’inserimento dei due piccoli non è però facile e ben presto Jacqueline, nell’educare i bambini, sfodera il suo carattere deciso e autoritario. Gabriele è, invece, morbida, dolce e materna, e i piccoli si legano sempre più a lei. Leon accusa Jacqueline di essere troppo severa e normativa. Jacqueline, sempre più gelosa del legame tra i piccoli e Gabriele, impone ai bambini due nuovi nomi francesi e ordina alla ragazza di parlare con loro solo in francese. La tensione si taglia a fette ma, forse, sul finale, regnerà la serenità.
La Gorgone, metafora del rapporto dispotico di Jacqueline
Con grande sensibilità e un attento studio dello scavo psicologico dei personaggi, la giovane regista ci mostra due contrapposti stili educativi. Da un lato la dolce e giocosa Gabriele, che si rapporta con i piccoli come una sorella maggiore, e dall’altro, la fredda e impenetrabile Jacqueline che, come il mito della Gorgone, riproposto in più occasioni nel film, pietrifica le persone che ha intorno. Non solo non lega con i bambini e con Gabriele, ma manda in crisi Leon che, non a caso, realizza una scultura-mosaico dedicata alla nota creatura mitologica.
La regista lascia che la splendida cornice naturalistica faccia da sfondo a una vicenda, calibrata alla perfezione, che non ha momenti di stasi. La Urbaitė spudoratamente fa il tifo per Gabriele ma, attenta a non banalizzare una vicenda così delicata, mostra anche i tormenti di Jacqueline, una donna che prova a domare se stessa, ad ammorbidirsi ma, allo stesso tempo, si bette per imporre delle regole ai figli.
Quel Remember to blink del titolo non é una scelta casuale e rimanda al rischio di tenere gli occhi fissi su un oggetto o su situazione per troppo tempo, così da non mutare il proprio sguardo. Un invito a non sposare, frettolosamente, le ragioni di Gabriele e ad accogliere anche le motivazioni che sottendono la durezza di Jacqueline. Bravissimi tutti gli interpreti.
Festival del Cinema Europeo 2023: il programma