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Rome Independent Film Festival

‘Super Giò’ – La recensione del corto con Paolo Ruffini

Paolo Ruffini è co-protagonista del nuovo corto di Gianni Aureli

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Super Ciò

Super Giò è il cortometraggio di Gianni Aureli presentato al Rome Indipendent Film Festival, nella sezione National Short Competition del festival. Il cortometraggio va ad affrontare tematiche importanti all’interno di un contesto estetico molto (e in alcuni casi un po’ troppo) ottimista.

Nel cast di Super Giò troviamo 

La regia è di Gianni Aureli, che ha portato ultimamente il suo lungometraggio Acquile Randagie al Giffoni Film Festival.
Il corto è stato prodotto da Movi Production, Webreak Production, Vera Film MBIWA, e distribuito da Associak.

Super Giò, trattare la malattia con il sorriso

Giò condivide casa con il fratello Francesco e nutre due grandi passioni: i documentari che trattano le farfalle e i supereroi.
Da quando il suo caro amico Marco ha inventato delle tabelle colorate per organizzare al meglio il suo programma giornaliero, la vita di Giò è diventata più pacifica. Giò è un giovane designer che vive con il disturbo dello spettro autistico. Per lui non c’è nulla di più prezioso di Francesco e della loro routine quotidiana. Ma quando viene rivelato che il fratello ha solo pochi mesi di vita rimanenti, Giò si trova nella situazione di dover ridefinire la struttura del suo mondo.

Super Giò introduce la drammaturgia in modo assolutamente non pesante, ma, anzi, in maniera eccessivamente ottimista e spensierata.
Il regista probabilmente voleva farci vivere secondo il punto di vista del protagonista Giò. In quello di un ragazzo con la sindrome dello spettro autistico che, purtroppo, dovrà combattere con la perdita del fratello, a causa del cancro.

La colonna sonora del film è interessante e dà l’opportunità di vedere il film completamente attraverso gli occhi del ragazzo che interpreta Giò, ovvero Alessandro Faccenda.

La messa in scena di tutto il corto si collega pienamente a sfumature favolistiche, che in alcuni casi però potrebbero rischiare di rendere l’intera opera stucchevole. Nonostante si intravedano i suoi valori dietro l’intero progetto, legati soprattutto all’importanza dell’inclusività.

Paolo Ruffini in un ruolo drammatico

L’attore co-protagonista di Super GiòPaolo Ruffini, riesce ad esprimere come attore una parte di sé che nella sua filmografia precedente non si era mai vista. Ed è interessante l’equilibrio drammatico e allo stesso tempo semplice che dona al film.

Gianni Aureli ha avuto l’ottima idea di collaborare con l’attore toscano, dando al proprio corto un tocco più originale e fresco.
Il cortometraggio appare, tuttavia, alcune volte ripetitivo. Può essere un esempio quando Marco, il personaggio interpretato da Ruffini, aspetta davanti la porta che i vari medici tolgano i post it di Giò attaccati alla parete.

Il regista avrebbe potuto sfruttare meglio le proprie potenzialità, viste le interessanti abilità nel creare un’atmosfera piacevole e drammatica allo stesso tempo, e grazie anche alla performance di Ruffini. Riguardo cui si potrebbe ricordare ciò che il maestro del cinema italiano Marco Ferreri diceva. Ovvero che l’attore comico riesce maggiormente in un ruolo drammatico.

Effettivamente Ruffini in Super G ne è la prova. Sarebbe interessante vederlo in film come quelli di Bellocchio, Sorrentino, Garrone, Rohrwacher. O i D’Innocenzo, che ultimamente hanno espresso la volontà di lavorare insieme a Checco Zalone, per esprimere al meglio le sfumature tragicomiche degli attori della commedia.

Resta solo agli attori dire di sì e provare una volta per tutte a rivoluzionare buona parte del cinema italiano e la sua industria.

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Super Giò

  • Anno: 2023
  • Durata: 20'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Gianni Aureli