Diretto da Pedro Hasrouny, l’anteprima italiana di Autostrade Beirut (Beirut Highway). Il cortometraggio libanese distribuito da Marina Termanini in concorso al RIFF 2023 (Rome Indipendent Film Festival), nella sezione ‘Cortometraggi Internazionali’.
Per poter consultare la selezione del festival al seguente link.
Trama
Autostrade Beirut (Beirut Highway) racconta la storia di Lama, tornata a Beirut dopo un viaggio in Francia. Lama vede la sua città in rovina a causa dell’esplosione del 4 agosto. Una volta a casa, cerca di trovare un modo per rompere con il suo ragazzo, nei confronti del quale ha ormai perso interesse. La protagonista si trova così ad un bivio tra il suo passato e il suo presente .
Autostrade Beirut: la recensione
Quanto è difficile lasciarsi il passato alle spalle e proseguire per una nuova strada?
Autostrade Beirut è un cortometraggio che dipinge un ritratto delicato e commovente della protagonista, Lama, tornata a Beirut dopo un viaggio in Francia. La storia si svolge in un contesto particolare, dopo la devastazione causata dall’esplosione del 4 agosto. Lama si trova ad affrontare non solo la sua città, ma anche la fine dei suoi sentimenti verso il suo attuale compagno.
La regia, sebbene semplice, si dimostra efficace nel catturare l’essenza di un momento di transizione. Le vedute di Beirut fungono da poderosa metafora, con le strade che si snodano attraverso la città, rappresentando il percorso emotivo dei personaggi. In particolare, Lama si trova a una svolta, tra il passato e il presente, tra ciò che era e ciò che è diventata.
La fotografia svolge un ruolo significativo nell’amplificare il messaggio emotivo del cortometraggio. I toni blu grigi del cielo di Beirut evocano una sensazione di tristezza e perdita, mentre i caldi toni ambrati dell’alba e del tramonto sulle autostrade offrono una speranza di nuovi inizi. Questo connubio tra l’elemento visivo e il sentimento dei protagonisti è ben orchestrato.
Il tema della ricerca di una nuova vita e di un nuovo amore in Francia aggiunge una profondità emozionale al cortometraggio, evidenziando la complessità dei cambiamenti personali che Lama sta attraversando.
Le performance degli attori, con particolare menzione per l’interpretazione di Joy Hallak nel ruolo di Lama, sono in grado di esplorare con profondità il senso di incertezza che si staglia tra il passato e il futuro, tra il Libano e la Francia.
In conclusione, Autostrade Beirut è un cortometraggio che riesce a catturare l’essenza di un momento cruciale nella vita di coppia. Utilizzando la semplicità della regia e la potenza della fotografia e dando vita ad una storia di transizione e rinascita.
Autostrade Beirut al RIFF 2023
Il cortometraggio sarà proiettato a Roma all’interno del programma del festival RIFF. La proiezione avverrà al Nuovo Cinema Aquila di Roma, il 20 Novembre, alle ore 15:45, nell’ambito della sezione ‘Corti Internazionali’ del festival.