FESTIVAL DI CINEMA

Venezia. 69: “Pinocchio” di Enzo D’Alò (Giornate degli Autori)

Enzo D’Alò regista della «Gabbianella e il gatto» e “Momo”, firma un Pinocchio tutto nuovo, bugiardo sì, ma soprattutto disobbediente e un po’anarchico. Traspare nell’opera il poetico perfezionismo di D’Alò: un Collodi riletto fedelmente ma con un tocco personale, con citazioni alte, come i paesaggi del Beato Angelico, la pittura metafisica, le opere di Rossini e Nino Rota

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Anno: 2012

Durata: 78

Genere: Animazione

Nazionalità: Italia

Regia: Enzo D’Alò

 

Enzo D’Alò regista della «Gabbianella e il gatto» e “Momo”, firma un Pinocchio tutto nuovo, bugiardo sì, ma soprattutto disobbediente e un po’anarchico. Stoppato per la concomitante uscita nel 2007 del Pinocchio di Roberto Benigni, dopo anni di gestazione, il film vede la luce a Le Giornate degli Autori, proprio nel 130° compleanno del burattino più famoso del mondo. I disegni vividi e coloratissmi di Lorenzo Menotti sono una vera e propria gioia per gli occhi. Traspare nell’opera il poetico perfezionismo di D’Alò: un Collodi riletto fedelmente ma con un tocco personale, con citazioni alte, come i paesaggi del Beato Angelico, la pittura metafisica, le opere di Rossini e Nino Rota. In simbiosi con l’animazione, le splendide musiche di Lucio Dalla, autore e interprete di sette canzoni più quella dei titoli di coda, Sono Pinocchio, che purtroppo non è riuscito a terminare. Così il compagno di Dalla, Marco Alemanno: ”Aveva buttato giù la prima strofa dei titoli di coda, ho finito il testo e cantato per lui, per dare continuità al suo lavoro”.

La storia catapulta lo spettatore in una corsa a perdifiato dietro le avventure di un Pinocchio di una vitalità gioiosa e irriverente. Il Paese dei Balocchi, un vero capolavoro, è disegnato in maniera quasi psichedelica, in un vortice caleidoscopico d’immagini e colori. Quando Pinocchio deve affrontare, invece, il lato oscuro delle scelte fatte, le immagini si saturano con colori pesanti e volumi ingombranti. Rendendo perfettamente lo stato d’animo del burattino. Da ricordare che Dalla ha dato la voce al Pescatore Verde, insieme a un cast di doppiatori davvero ben congegnato insieme con un irresistibile Paolo Ruffini che ha dato la voce a Lucignolo, insieme a Rocco Pappaleo, Mangiafuoco, e Pino Quartullo, uno dei Carabinieri. Bello e commovente, l’omaggio a Lucio Dalla sulla canzone Sono Pinocchio nei titoli di coda. Un disegno di Pinocchio con ai piedi il clarinetto e il caratteristico cappello del cantautore bolognese. Questa versione del Pinocchio di Collodi è una vera e propria perla che l’italiano D’alò regala al mondo.

Vittorio Zenardi

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