Una donna cerca di sfuggire da un morto redivivo, rievocando in maniera perfetta l’incipit romeriano del primo film sugli zombies. Un giovane s’intrattiene alla televisione, quando qualcuno bussa alla porta.
Una donna cerca di sfuggire da un morto redivivo, rievocando in maniera perfetta l’incipit romeriano del primo film sugli zombies. Un giovane s’intrattiene alla televisione, quando qualcuno bussa alla porta. Il ragazzo si ritrova ad affrontare una truppa di morti famelici e bracaloni. Un’affiatata coppia di resuscitati, dall’altro lato dello schermo, guarda compiersi il tutto. Il regista, Donatello Della Pepa, abile tecnico ma ancora migliore conoscitore di film horror, seziona la sua opera e la chiude dentro scatole cinesi; ci fa assistere, divertito e divertente, alla sua notte delle matrioske viventi. Dissolve storia in storia, e facendocele percorrere una dopo l’altra, ci fa ritrovare al punto di partenza. Moebius è ben scritto, ben girato e ben recitato. Gli effetti speciali, curati dall’allora esordiente Luigi D’Andrea, sono magnifici, soprattutto se si pensa al budget [zero] con cui il corto è realizzato. Intelligente, ironico, ben studiato, e citazionistico al punto giusto, Moebius rappresenta un invidiabile punto d’arrivo per una produzione indipendente. Vincitore del Tohorror Fest ’07, anticipa di qualche mese Shaun of the dead (in Italia La notte dei morti dementi), epica rilettura in comedy degli zombie movie, giusto per dire.
Luca Ruocco
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