Un professore è la serie televisiva nata nel 2021, per volontà di Rai Fiction, e ispirata alla serie spagnola Merlì. In questi giorni è disponibile la seconda stagione che vede fra i protagonisti Alessandro Gassmann, Claudia Pandolfi, Nicolas Maupas, Damiano Gavino e Pia Engleberth.
A loro si vanno ad aggiungere Christiane Filangieri, nel ruolo dell’ex moglie del professore, e Thomas Trabacchi, ex amante della nuova compagna di Balestra, nonché padre di suo figlio. La serie sarà disponibile su RaiPlay dal 14 novembre 2023 e trasmessa in chiaro dal 23 dello stesso mese. La regia passa da Alessandro D’Alatri, prematuramente scomparso, ad Alessandro Casale. Alla canzone di GabbaniSpazio tempo si affiancherà il pezzo di Leo GassmannDammi un bacio ja.
Dove eravamo rimasti e dove si andrà
La prima stagione di Un professore era caratterizzata da una narrazione collettiva che vedeva tutti protagonisti delle proprie storie e dove veniva evitata la prevalenza di uno sull’altro. Si era conclusa con Balestra che aveva iniziato una storia con Anita. Inoltre, c’era stato un confronto padre-figlio legato alla morte del fratello di Simone – figlio di Balestra – celata dal genitore per non intaccare la serenità del figlio.
La seconda stagione inizia con una prima puntata che pare mettere in evidenza tutti gli argomenti che gli autori vogliono giocarsi. Intanto, la narrazione è più centrata sui personaggi di Gassmann e Pandolfi, coinvolgendo anche i loro familiari. Inoltre, si aprono nuovi filoni fra cui il ritorno dell’ex moglie di Balestra, la presenza dell’ex amante di Anita, una ship fra Simone e Mimmo, protetto del professore, e un’altra relazione fra Manuel – figlio di Anita ed ex crush di Simone – e Nina, nuova arrivata.
Un cambio di guida ben visibile
Alessandro D’Alatri, scomparso a maggio dopo una lunga malattia, è stato sostituito da Alessandro Casale, regista xoomer che è cresciuto facendo regie di serie televisive quali Don Matteo e Tutto può succedere. Senza considerare il primo episodio, che pare anche stilisticamente – non solo narrativamente – un pilot, il cambio di regia è percettibile, anche se non estremo.
Un professore 2 – Il cast in esterna
Se da una parte avevamo un regista abituato a un uso cinematografico della telecamera, in questo caso l’uso è diverso. D’Alatri inseriva angolazioni di ripresa e un montaggio pacato; Casale è più figlio della generazione abituata a prodotti smart, con un taglio più diretto e immediato, oltre che veloce.
Non è stato semplice entrare in questo progetto, D’Alatri l’ho sentito solo al telefono, è stato carinissimo. Ci ha lasciato in eredità una grande serie, ero preoccupato. Ma ho trovato un cast meraviglioso, mi hanno aiutato tutti. Ci siamo divertiti, abbiamo realizzato una serie all’altezza della prima stagione. (Alessandro Casale durante la conferenza stampa di presentazione)
Il resto della produzione non ha subito stravolgimenti, anche merito del lavoro che Casale ha fatto, cercando di rispettare una cifra stilistica data dal suo predecessore. Costumi, scenografia e fotografia sono rimasti ai professionisti che avevano lavorato alla prima stagione.
Se quasi tutto il cast tecnico è rimasto invariato, il cambio sostanziale, e percepibile, è nel montaggio di Valentina Girodo, molto simile a quello di uno show televisivo, fatto di scatti e non necessariamente centrato, e la musica di Andrea Farri, che riporta a una serialità classica, con momenti melodici a sottolineare il pathos filmico.
Una centratura su pochi protagonisti. Gli adulti.
Se la prima stagione andava a raccontare le vicissitudini di crescita di tutti i personaggi della classe, focalizzandosi sui vari e differenti coming of age, questa seconda stagione pare centrata più sulle vite degli adulti, con qualche scampolo drammatico legato ai giovani protagonisti.
Un professore 2 – Alessandro Gassmann e Christiane Filangeri in un frame
Alessandro Gassmann, rispetto alla prima stagione, sembra più piacione, magari per accentuare gli accadimenti critici che lo coinvolgeranno. È comunque palese che, nonostante il cambio di rotta del personaggio di Balestra, Gassmann lo gestisce molto bene.
Esistono i professori come Dante, mio figlio ne ha avuto uno che lo ha aiutato a migliorare in tutte le materie. Ma la scuola ha bisogno di un aiuto da parte dello Stato, aiuto che in questi anni è in decrescita. (Alessandro Gassmann durante la conferenza stampa di presentazione)
Stessa cosa vale per Claudia Pandolfi, la quale deve faticare di meno rispetto al collega, rimanendo il personaggio di Alice abbastanza vicino alla precedente rappresentazione. Affrontare sia l’ex compagno che una confessione scomoda le evita quello spessore melò in cui potrebbe cadere. Ed è un bene mantenersi in un aura più leggera.
Floriana, l’ex moglie di Balestra interpretata da Christiane Filangieri, è una quasi totale novità, dato che la sua presenza, nella stagione precedente, è stata davvero irrisoria. Thomas Trabacchi e il suo Nicola, ex amante di Alice, sono invece una totale novità. Entrambi danno una dimostrazione composta del loro personaggio, senza caricarlo di sovrastrutture e mantenendolo in linea con una certa autenticità.
Pia Engleberth, nei panni di Virginia, rimane il carattere comico, quello di rottura degli schemi, che serve per alleggerire la trama melodrammatica.
Una centratura su pochi protagonisti. I giovani.
Simone, figlio di Balestra, interpretato da Nicolas Maupas, è già al passaggio successivo del coming of age. Maupas ritrova il suo personaggio alle prese con responsabilità più vicine all’età adulta, in linea con il Simone visto – in parte – alla fine della prima stagione. Risulta evidente la crescita del giovane attore, il quale è stato impegnato in altri progetti.
Damiano Gavino, che interpreta Manuel, è quello che invece, ad inizio della seconda stagione, pare avere una involuzione. Passato il momento di curiosità sessuale, legato più a un low queer baiting – identificabile come rainbow washing, ma non solo – ora Manuel si concentrerà su Nina, new entry, e sulle sue problematiche familiari.
Un professore 2 – Alessandro Gassmann, Nicolas Maupas e Domenico Cuomo in una scena
Ci sono nuovi ingressi: Viola, interpretata da Alice Luparelli, è la figlia di Nicola nonché nuova studentessa di Balestra; Rayan, impersonato da Khadim Faye, prossima stella del calcio con un passato difficile; Nina, di cui indossa i panni Margherita Aresti, con origini polacche e con una situazione familiare complicata. Tutti e tre giovani, tutti e tre con potenzialità, tutti e tre non esasperati.
Infine, Mimmo, rappresentato ottimamente da Domenico Cuomo, giovane attore con alle spalle diverse esperienze, fra cui Mare fuori. Mimmo lo avevamo già visto, sporadicamente, nella precedente stagione. In questa, si ritroverà ad affrontare la vita fuori dal carcere, alla ricerca di una nuova consapevolezza e identità.
Interpreto un altro ragazzo che viene dal carcere, come in Mare Fuori. Ma non è la stessa cosa, sarebbe come dire che tutti i napoletani sono uguali. (Domenico Cuomo durante la conferenza stampa di presentazione)
Come mantenere l’italianità in una serie giovanile.
Le serie teen sono oramai consuete: ne siamo letteralmente invasi. Ce ne sono alcune più riuscite, che spesso arrivano dal Nord Europa, ed altre meno. Un professore mira a questo target cercando però di tenere legati a sé anche i genitori, con la narrazione delle vite di Balestra e Alice.
Questa stagione cerca di essere più sprint, a volte esagerando con il ritmo troppo serrato, ma mantiene i canoni del prodotto seriale italico. Il racconto della famiglia, le problematicità, la crescita dei personaggi giovani vissuta tramite esperienze drammatiche. Tutti questi sono canoni visti in tantissime serie televisive precedenti risalenti anche al secolo scorso – solo per fare un esempio, I ragazzi del muretto (1991-1996).
Un professore 2 – Foto d’insieme del cast
Inoltre, anche la rappresentazione queer è tipica del prodotto italiano e che diventa, quindi, ricollegabile a un queer baiting – decisamente low. L’unica scena passionale fra Simone e Manuel fu censurata e anche in questa stagione ci si aspetta un closet dato dal conformismo che ci contraddistingue, quando non sfocia in omonormatività.
Perché passare il tempo a guardare Un professore.
La serie Rai Fiction rimane un buon prodotto, ben realizzato e ben recitato. Nonostante qualche criticità, riscontrabile soprattutto se paragonato a serie straniere, risulta uno dei prodotti seriali nazionali più interessanti, oltre che intergenerazionale.
Quando si segue la storia di Balestra e della sua compagnia si rimanere imbrigliati dai racconti, che riescono a colpire lo spettatore grazie a un lavoro di squadra efficace e di livello. E anche il breve approfondimento dedicato a ogni singolo filosofo diventa oramai un must imprescindibile, figlio delle ricerche su Wikipedia di cui i giovani paiono non riuscire fare più a meno.
Un professore
Anno: 2023
Durata: 50’ circa a episodio per 12 episodi a stagione
Distribuzione: Rai Fiction
Genere: Commedia, Drammatico
Nazionalita: Italia
Regia: Alessandro Casale
Data di uscita: 14-November-2023
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