‘Thanksgiving’ : Eli Roth inforna uno slasher saporito

Dopo cinque anni da Il mistero della casa del tempo, Eli Roth torna alla regia con Thanksgiving – la morte ti ringrazierà uno slasher old fashioned che espande un omonimo finto trailer del 2007 presente nel dittico di Grindhouse (celebre progetto pulp congegnato da Quentin Tarantino e Robert Rodriguez). Il film distribuito lo scorso anno da Eagle Pictures; è prodotto da Spyglass Media Group ed è scritto da Jeff Rendell. Lo trovate ora disponibile su Prime Video.

Thanksgiving – il trailer

Thanksgiving – la trama

Nella mite cittadina americana di Plymouth è il Giorno del Ringraziamento. In spregio alla festività, il più grande magazzino locale ha anticipato il Black Friday alla vigilia, ossia il giorno stesso della festività. La folla, accalcatasi all’ingresso, si scatena vedendo dalle vetrine dei ragazzi entrati a fare compere prima del gong. Si scatena un pandemonio assoluto, con vittime tra clienti e dipendenti. Un anno dopo, tuttavia, un serial killer mascherato come il padre fondatore locale John Carver comincia una vendetta sanguinaria ai danni dei responsabili della tragedia. La protagonista, Jessica (Nell Verlaque), insieme ai suoi amici, è tra le vittime designate e dovrà fermare l’assassino con l’aiuto dello sceriffo (Patrick Dempsey) prima che sia troppo tardi…

Il lavoro di un regista maturo

Dopo cinque anni di assenza (l’ultima uscita era Il Mistero della Casa del Tempo), Eli Roth torna alle origini con maturità e una mano sicurissima. Infatti, già nell’esordio, Cabin Fever, ragionava in qualche modo sul genere slasher, il sottogenere dell’horror che prevede un serial killer armato di armi bianche che fa strage di adolescenti puniti per le loro azioni. Una risposta reazionaria ai comportamenti trasgressivi della gioventù. Nel primo film Roth lasciava il compito di eliminare i suoi protagonisti a un batterio mangiacarne che si diffondeva anche a causa del comportamento amorale dei personaggi. Anche qui i personaggi vengono puniti per le loro azioni, sebbene Roth non abbia alcuna intenzione di puntare il dito su di loro, ma sul contesto. Non a caso la scena più spaventosa è proprio l’incipit, con la folla inferocita fuori dal mart dipinta come un’orda di zombie affamati di sconti. È pertanto impossibile esibire uno slasher che si prenda sul serio, dato che è lo stesso tessuto sociale ad aver perso totalmente valori e legami.

Una farcitura di citazioni e di orrori

In questa America dove un candidato presidente accresce i consensi proporzionalmente al numero di incriminazioni che riceve, non è più possibile prendere nulla sul serio. Anche in questo slasher, per quanto efferatissimo, il tono di fondo è addirittura leggero e cartoonesco, senza che questo suoni come una stonatura. Inoltre, come se stesse farcendo un tacchino per il ringraziamento, Roth riempie con evidente divertimento il suo film di citazioni, da Halloween (altra festività pagana funestata da cine serial killer) a naturalmente Scream, saga improntata sul discorso metacritico sul cinema horror e sull’assimilazione dell’orrore da parte della società. Lo stesso Patrick Dempsey compariva in Scream 3, anche lì nel ruolo di un poliziotto in prima linea per fermare il killer. Non è banale neanche il tema dell’assuefazione all’orrore: sia la cittadinanza che i protagonisti assistono alle peggiori atrocità, consumandole e venendone consumati. La protagonista Nell Verlaque è, però, perfetta nell’incarnare la lucidità e la forza d’animo indispensabili per resistere prima a una società disumana che al mostro che si maschera come il progenitore della stessa. Siamo di fronte a un nuovo franchise? Il finale lascia saggiamente aperti molti scenari e il film è stato accolto benissimo; aspettiamoci un’altra mietitura a colpi di forcone.