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Festival del Cinema Europeo

‘Woman On the Roof’ : ricerca di esistere nella bianca Polonia

Mirka inizia da una rapina non riuscita il percorso evolutivo della sua condizione. Le sue decisioni hanno conseguenze sulla sua famiglia e la sua voglia di affetto.

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È in concorso per l’Ulivo d’Oro al Festival del Cinema Europeo, Woman on the Roof, diretto dalla regista polacca Anna Jadowska. Una co-produzione Polonia-Svezia-Francia che vanta diversi premi come il Tribeca 2022.

La rapina, i debiti, la gabbia polacca di Woman on the Roof

Mirka è una donna sui sessant’anni che conduce una vita normale, apparentemente sottomessa. Cucina per il marito e il figlio, una madre ma una serva nella sostanza. È fra le migliori infermiere di un ospedale polacco, eppure c’è qualcosa che non va. La maestria registica della Jadowska ci suggerisce un punto di non ritorno a cui è arrivata la protagonista. Tocca il fondo assieme ai suoi tentativi di suicidio che la regia ci mostra dentro a questa fotografia bianca. Ma di un bianco spettrale asettico. Quasi un non luogo affettivo in cui Mirka è immersa. La rapina grossolana con un coltello da cucina svela il volto di un personaggio che viaggia tra le sue conseguenze e la paura di aver tradito il proprio nucleo famigliare.

Woman On The Roof

La rivincita del fallimento

La caducità degli eventi avrebbe potuto portare la protagonista di Woman on the Roof nel solito viaggio della coazione a ripetere, frenetica di caratterizzazioni del genere. La montagna d prestiti, il mondo che cade a pezzi, l’esistenza delle rate da pagare ai creditori prima che il mondo cada addosso alla protagonista. Un terreno di scritture facile che abbiamo visto al cinema e in tv diverse volte.
Invece Anna Jadowska rifugge da ciò. Cerca di concentrarsi non sul debito reale, ma su quello emotivo, delineando la condizione delle madri polacche. Perché Mirka vive nella periferia della Polonia, dove le case popolari costituiscono un hinterland dove tutti sanno di tutti e tutto è reputazione.

La protagonista cerca di nascondere i propri debiti, iniziando dalla frettolosa rapina, per paura della reazione del marito. E in ciò consiste la parte più interessante del film. Mirka ha bisogno di affetto, di essere toccata, di sentirsi amata, dal figlio, e soprattutto dal marito. Non è quindi così difficile constatare come i prestiti e l’indebitamento si inseriscano in un discorso di necessità, ma anche di attenzioni. Perché Mirka è da troppi anni distante dal marito, avendo rinunciato da anni ad un trasporto sentimentale che ora pretende.

Woman On The Roof

Woman on the Roof : il suicidio come riattivazione eroica

Ogni volta che Mirka tenta il suicidio buttandosi dal terrazzo, viene recuperata e capita qualcosa al suo personaggio. Piccoli passi evolutivi verso la creazione di un cambiamento che arriva per gradi. Mirka, consapevole che la Polonia in cui è immersa non fa nulla per aiutarla, continua a peggiorare il suo stato di isolamento. Ed è qui che la protagonista trova la forza di evolvere, facendo uscire una durezza che per la sua situazione deve far emergere per non essere mangiata dagli eventi e dal bisogno di affetto. Marito e figlio invece di aiutarla la lasciano sola, addossandole colpe e macigni emotivi, aumentando il distacco famigliare. Che ad un certo punto del film fa sì che la famiglia sia composta da tre entità famigliari distinte, sconosciuti legati solo da un legame di sangue.

Woman On The Roof

La versione di Mirka

In questo toccante racconto di formazione femminista che è Woman on the RoofMirka sa bene che il tempo va speso per le cose che davvero contano. In una delle ultime scene, la donna si rivolge al marito. “Siamo anziani, non ci rimarrà molto tempo da vivere, vogliamo sprecarlo così?”. Una mutazione evidente ancora più difficile perché fatta da sola, praticamente senza agenti esterni, ma in cui Mirka trova una forza e una debolezza. Fa risuonare la sua voce ora alta e ferma, consapevole di aver fatto terra bruciata. Perché Mirka, dopo essere stata condannata con la condizionale e dopo che il figlio è partito per Londra, rimane con la sua sigaretta sul terrazzo. Riflettendo e constatando l’inevitabilità della sua condizione. Bloccata nell’incomunicabilità col marito. E sola nel recinto della società polacca.

Woman On The Roof

Woman on the Roof  è tra i papabili vincitori dell’Ulivo d’Oro per due motivi. Per un ritratto emotivo e nel contempo desolante della condizione della donna nell’Europa dell’est. E perché Mirka ha su di sé tutto il travaglio dell’individuo lasciato a sè stesso. In mezzo al bivio tra resistere o lasciarsi andare.

Woman On The Roof

  • Anno: 2022
  • Durata: 97
  • Distribuzione: Loco Films
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Polonia
  • Regia: Anna Jadowska

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