Ann è un film drammatico irlandese, selezionato nella categoria Passaggi d’Europa al Linea d’Ombra Festival, che si svolge a Salerno dall’11 al 18 novembre. La proiezione è prevista per giovedì 16 novembre alle ore 18.30 in Sala Pasolini (al termine della proiezione, incontro con l’autore). Per vedere le anticipazioni del programma della XXVIII edizione del Linea d’Ombra Festival, clicca qui.

Ann, la trama
Un tema drammatico inscenato con dura sincerità. Il film si concentra sull’ultimo giorno di Ann Lovett, il 31 gennaio 1984. La ragazzina di quindici anni è incinta di nove mesi e quella mattina si sveglia consapevole del parto imminente. In qualche modo, è riuscita a celare il segreto sia alla famiglia, sia alle insegnanti e alle compagne di scuola. Ann, dilaniata dalle dicerie del paese sul suo conto, vagherà sola per la cittadina per trovare un posto isolato dove dare alla luce il suo bambino. Non chiederà aiuto a nessuno.
Un tragico evento
La trama è tratta da una storia vera accaduta a Granard, Irlanda, nel 1984. Una giovane lasciata sola da tutti, abbandonata e derisa. Ann, infatti ha solo quindici anni; quindi non è sposata. In un paese come Granard, piccolo e mentalmente chiuso, non ci sono né le tecnologie necessarie né la volontà per un’interruzione di parto. Ann non riceve nemmeno supporto morale: la sua condizione infatti non è vista di buon occhio dagli adulti del villaggio, soprattutto nella sfera ecclesiastica, che si crogiola in supposizioni e chiacchiere alle sue spalle. La ragazzina dà alla luce il bambino in una grotta, da sola, davanti alla Vergine Maria, immersa nel suo stesso sangue. Viene ritrovata da alcuni ragazzini, che cercano subito il parroco, il quale, alla richiesta di aiuto, risponde “É di un dottore che avete bisogno”. La ragazzina viene portata all’ospedale insieme al bambino, ma, per entrambi, è già troppo tardi.
“Tutto il paese continua ad affermare che nessuno era a conoscenza della gravidanza di Ann”
Diciassette piani sequenza
La tecnica del piano sequenza qui costituisce l’ intera pellicola, suddividendo i 90 minuti in 17 sequenze continue. La camera infatti insegue Ann, immergendosi completamente nel suo girovagare muto per la città e nelle sue esplosioni di disperazione. Siamo sempre sulla schiena dei personaggi, come li sorvegliassimo dalle spalle per osservare le prossime mosse. Una tecnica forse ridondante, ma che di certo entra in massima empatia con i caratteri. Un’interpretazione davvero toccante da parte di Zara Devlin, che interpreta Ann, oscura tutti gli altri ruoli. Non è sicuramente un film per il grande pubblico, ma la scelta sperimentale ben si sposa con l’atmosfera drammatica e sensibile della vicenda, portando gli spettatori quasi attivamente all’interno della storia. Un marcato accento irlandese identifica la parlata dei personaggi, rendendo la vicenda dettagliata e peculiare. Le riprese nel paese rinchiudono i personaggi in un ambiente claustrofobico, da cui la mente non può staccarsi.

In conclusione…
Ann non è un film per tutti, ma dovrebbe essere visto da tutti. É un importante grido di aiuto per non ripetere la tragedia che ha segnato la vita di Ann Lovett. Disclaimer: all’interno del film ci sono esplicite scene di parto e sangue.