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Approfondimenti

‘Caro diario’ di Nanni Moretti Un taccuino tra l’intimo e il politico

Il settimo lungometraggio di Nanni Moretti compie 30 anni. Dopo 3 decadi, il film risulta ancora fresco e attuale, tra ironia e sferzanti osservazioni politiche.

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Caro diario, uscito nei cinema italiani il 12 novembre 1993, con la presentazione l’anno dopo al Festival di Cannes, consacra definitivamente Nanni Moretti come autore internazionale. Caro diario vinse il Premio per la miglior regia, e fu finanche candidato alla Palma d’oro (vinta da Pulp Fiction).

La pellicola, settimo lungometraggio del regista romano, vede per la prima volta Nanni Moretti in scena senza la mediazione del suo alter ego Michele Apicella, morto (e risorto) in Palombella rossa (1989).

Un decisivo cambio di registro che segnerà tutto il suo cinema degli anni ’90, fino ad Aprile (1998) e passando per cortometraggio Il giorno della prima di Close-Up (1996). E a intermittenza riapparirà, oltre che ne Il caimano (2006), nei cortometraggi/mediometraggi Il grido d’angoscia dell’uccello predatore (20 tagli d’aprile) (2003), Il diario del caimano (2006), L’ultimo campionato (realizzato nel 1986 ma fatto uscire nel 2007), Diario di uno spettatore (2007), Filmquiz (2008), Ischi allegri e clavicole sorridenti (2017), e Piazza Mazzini (2017), Santiago, Italia (2018).

Quelle nevrosi, quelle stoccate cinefile che avevamo visto, apprezzato e citato a memoria in Michele Apicella – e nel Don Giulio de La messa è finita (1985) – non sono più filtrate e, anzi, Nanni Moretti ci scherza su. Eppure questo suo apparire senza una maschera, mettersi a nudo (letteralmente nell’episodio Medici) non effonde egocentrismo, ma leggerezza, soprattutto in Caro diario, perfetto prototipo narrativo di tutti i successivi recuperi tramite il formato cortometraggio e/o mediometraggio.

Caro diario, la trama

Primo episodio: In Vespa

Nanni Moretti gira in Vespa attraverso i quartieri di una Roma estiva e semideserta. La voce fuori campo del regista commenta le differenze tra i quartieri e gli stili architettonici degli edifici. Incontra per caso l’attrice Jennifer Beals e il regista Alexander Rockwell, e spinto da una accattivante recensione, va a vedere Harry, pioggia di sangue (Harry: Portrait of a Serial Killer, 1986) di John McNaughton. Nel finale, si spinge fino all’Idroscalo di Ostia, per vedere il monumento di Pier Paolo Pasolini.

Secondo episodio: Isole

Nanni Moretti decide di andare in vacanza all’isola di Lipari, a trovare il suo amico Gerardo (Renato Carpentieri), ritiratosi a studiare e ormai completamente avulso dalla visione dei programmi televisivi. Ma i due poi decidono di spostarsi su un’altra isola dell’arcipelago delle Eolie, perché Lipari è troppo caotica.

Sull’isola di Salina sono ospiti di una coppia di amici di Gerardo, che hanno problemi nel gestire l’educazione del figlio, viziato e teledipendente. Gerardo, nel frattempo, si scopre affascinato dalla tv, in particolare dalle soap opera.

Successivamente, vanno sull’isola di Stromboli, con un sindaco megalomane che vorrebbe coinvolgerli nei progetti più bislacchi. I due decidono quindi di spostarsi alla volta di Panarea, ma anche questa scelta si rivela poco felice. S’imbattono subito in due animatrici di eventi mondani, col risultato di risalire di corsa sullo stesso aliscafo.

Avvilito dall’ennesimo fallimento, Moretti decide di spostarsi sull’isola di Alicudi, la più “selvaggia” dell’arcipelago, priva di acqua corrente ed elettricità. Finalmente entrambi sembrano soddisfatti, ma Gerardo scappa disperato dall’isola appena si rende conto che non può usufruirne della televisione.

Terzo episodio: Medici

Racconta l’odissea, vissuta realmente, di Nanni Moretti alle prese con un linfoma di Hodgkin diagnosticato solamente dopo una serie di pareri discordanti, consulti imprecisi, cure inutili e dispendiose.

L’episodio si apre con le vere scene della chemioterapia di Nanni Moretti.

Caro diario, un film per se stesso, per mostrarsi al pubblico e soprattutto disamina sull’Italia

È importante rilevare che tra Palombella rossa e Caro diario c’è il mediometraggio La cosa (1990). Un opera documentaristica con cui Nanni Moretti registrava le perplessità, le speranze e le paure dei militanti comunisti dopo la famosa “svolta della Bolognina”.

Nanni Moretti, per la prima volta, non appariva davanti la macchina da presa, ma era soltanto il regista, che osservava cosa stava accadendo. L’argomento politico (cosa resterà e cosa sarà del PCI) si riallaccia a quella confusione del fittizio protagonista di Palombella rossa, ma affrontare la realtà italiana senza intermediazioni anticipa Caro diario.

Caro diario, con il titolo che evidenzia già il tono confidenziale che il regista vuole imprimere al suo film, è una delle più acute disamine sulla società italiana. Tutti e tre gli episodi, sebbene incentrati su argomenti distinti, sono un “on the road” sulla realtà.

Se In Vespa è una personale ricognizione in solitaria nella svuotata città di Roma, dove comunque Moretti non lesina punzecchiature sull’urbanistica e le tipologie dei romani, il secondo episodio, Isole, usufruendo del variegato arcipelago delle Eolie, è una potente e grottesca immagine della variopinta Italia, sempre più destinata a un decadimento culturale.

I personaggi che Moretti incontra, tipo il sindaco megalomane o le esaltate animatrici, sono caricati (ma nemmeno troppo), a rappresentare quei personaggi che in quegli anni stanno ridisegnando e peggiorando l’Italia.

E Medici, certamente l’episodio più intimo dei tre, è un viaggio che, dietro la patina dell’usuale puntuto umorismo morettiano, contiene un angoscioso viaggio nel labirinto della sanità italiana. Un racconto kafkiano di una situazione che poteva capitare a chiunque.

Scene e battute cult

Caro diario contiene alcune tra le scene e le battute più iconiche del cinema morettiano. Tra le più note, quella della visione di Harry, pioggia di sangue. Sin da Io sono un autarchico Moretti ha inserito nei suoi film frecciate verso il cinema altrui. Ne fecero le spese Lina Wertmüller e Alberto Sordi, ritenuti volgari e qualunquisti, e in questo caso il film di John McNaugton, considerato da qualche critico un capolavoro, mentre per Moretti è soltanto un trucido film violento e insostenibile.

Uno sferzante atteggiamento critico già accennato in Sogni d’oro (1981), nel differente approccio analitico di Taglio di diamanti (Rough Cut, 1980) di Don Siegel, e poi ripetuto, en passant, in Aprile, con il netto giudizio di Moretti riguardo Heat – La sfida (1995) di Michael Mann, che lo liquida come un poliziesco con protagonisti un criminale e un poliziotto che sostanzialmente sono uguali.

E che sarà poi alla base dei cinefili corti Diario di uno spettatore e Filmquiz.

Però in Caro diario, in Isole, c’è anche l’omaggio ad Anna (1951) di Alberto Lattuada, nel fiammeggiante melodramma che fu uno dei maggiori incassi del cinema italiano. Un tributo che si ricollega a Flashdance (1983) di Adrian Lyne (citato nel primo episodio), poiché sono due film che fanno desiderare a Moretti d’imparare a ballare. Avere la leggiadria di Jennifer Beals, e la sensualità di Silvana Mangano.

Altra scena indimenticabile, e recentemente molto citata, è l’incontro al semaforo tra Nanni Moretti e il guidatore di una fiammante Mercedes. L’automobilista è Giulio Base, dal prossimo anno Direttore artistico del Torino Film Festival. Il dialogo tra i due è in realtà un soliloquio di venatura politica, con Moretti che afferma:

Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d’accordo con una minoranza”. Questa affermazione viene percepita ideologicamente così: starò sempre dalla parte delle minoranze.

Eppure in Caro diario c’è una sequenza, meno citata ma di struggente bellezza visiva ed emotiva, che è la visita al monumento di Pasolini. Un pellegrinaggio sentito, commentato utilizzando il fraseggio pianistico The Köln Concert di Keith Jarrett. È certamente il più bell’omaggio a Pasolini, alla sua essenza, al suo cinema.

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Caro diario

  • Anno: 1993
  • Durata: 100'
  • Distribuzione: Sacher Film
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Nanni Moretti