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Bolzano Film Festival

‘Souvenirs of war’ un film tra ricordi e rievocazioni

A trent'anni dal conflitto in Bosnia, una rievocazione della guerra attraverso alcune testimonianze

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souvenirs of war

Si intitola Souvenirs of war il documentario diretto da Georg Zeller e  all’interno del Concorso del Bolzano Film Festival Bozen 2024.

Una riflessione sulla memoria della guerra in Bosnia.

La sinossi di Souvenirs of war

Un gruppo di uomini in uniforme giocano a “softair” in un bosco. Le azioni militari simulate si svolgono là dove la guerra è arrivata per davvero, pochi decenni prima, nelle colline che circondano Sarajevo. Oltre venticinque anni dopo la fine del conflitto in Bosnia, alcuni dei sopravvissuti hanno messo in piedi delle attività turistiche. Molti luoghi del dolore sono diventati attrazioni per i viaggiatori: una forma di business, ma anche la via per una sorta di catarsi, in un paese dove il fantasma del conflitto continua ad essere presente.

La recensione

Titolo indicativo ed evocativo quello scelto da Georg Zeller per il suo documentario. Quello che vediamo è, infatti, un qualcosa che, viaggiando sulla sottile linea di confine tra documentario e saggio, racconta, o meglio ricorda, un conflitto pesante e importante che ha segnato non soltanto una nazione, ma il mondo intero. Una guerra, appunto, che, come tutte le guerre che l’hanno preceduta e seguita, poteva essere evitata, ma che adesso, a distanza di trent’anni, è solo un ricordo, un souvenir.

Quello che il regista fa realizzando Souvenirs of war è cercare di far vedere le conseguenze di un conflitto che alcuni hanno vissuto in prima persona e che altri hanno, invece, subito indirettamente. Raccontarlo, mostrarlo e ricrearlo mette i personaggi e il pubblico di fronte a qualcosa di insormontabile.

Come reagire alla guerra?

Se molti dei luoghi e degli avvenimenti sembrano poter essere sfruttati come eventuale forma di business, altri sono, invece, un modo per uscire da tutto questo, per ripulirsi e allontanarsi dai fatti accaduti. Può darsi che ripercorrendo alcuni luoghi ci si addentri nella strada che porta a una sorta di catarsi. Anche perché il fantasma del conflitto continua a essere onnipresente, anche in chi pensa di averlo dimenticato e ancor più in chi vuole dimenticarlo.

Un insieme di testimonianze e dichiarazioni accomunate dalla sensazione di vuoto che solo un conflitto può portare.

Souvenirs of war: la tecnica

Il modo di (ri)evocare la guerra e raccontarla allo spettatore, anche a quello più ignaro, è ciò che rende questo documentario interessante.

Basti pensare, per esempio, alla prima sequenza: un gruppo di uomini in uniforme che gioca a softair in un bosco. Viene rievocato, attraverso l’immagine, lo scenario di guerra salvo poi comprendere che si tratta in realtà di qualcosa di ludico, qualcosa di divertente, un passatempo. Ed è proprio questo contrasto a suscitare, fin dal primo istante, la reazione nello spettatore che si ritrova spiazzato e pronto a vedere un tipo di narrazione che non avrebbe immaginato.

La forza di Souvenirs of war, quindi, è proprio la scelta sorprendente di andare in una direzione opposta a quella che dovrebbe essere più scontata.

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

Souvenirs of war

  • Anno: 2023
  • Durata: 75'
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Georg Zeller

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