Nel 1972 Hayao Miyazaki, la mente dello Studio Ghibli, aveva lavorato a un piccolo progetto, Yuki no Taiyo (Yuki’s Sun). Si tratta di un pilot televisivo mai andato in onda, con l’obiettivo di promuovere una possibile serie animata. Sfortunatamente, i piani andarono a monte e la serie non fu mai sviluppata. Inoltre, di questo progetto se ne persero definitivamente le tracce. Ma, fortunatamente, Mubi ha dato ora la possibilità di guardare il pilot in streaming.
Questo pilot viene ricordato per un motivo particolare: è la prima esperienza di Miyazaki come regista. Aveva già collaborato con Takahata per gli episodi successivi della serie Lupin III, ma Yuki’s Sun ha segnato la sua prima esperienza autonoma.
Yuki’s Sun: sinossi
Yuki’s Sun si basa su un popolare shoujo manga (fumetto per ragazze) di Tetsuya Chiba, serializzato nel 1963.
Il pilot racconta di un’orfana di dieci anni che viene adottata da una famiglia perbene. Abbandonata davanti a un orfanotrofio quando era in fasce, la piccola Yuki conduce una vita felice e libera nella bellissima campagna di Hokkaido. Tuttavia, per una serie di sfortunati eventi, Yuki abbandona la sua prima famiglia adottiva, ma senza mai perdere la speranza per una vita migliore. La storia presenta un susseguirsi di continue sventure e colpi di scena nella vita della bambina.
La trama è piuttosto complessa e sembra svolgersi come un grande melodramma. Le storie di Chiba sono riconosciute poiché più sofisticate e adulte rispetto a quelle di Osamu Tezuka, il padrino dei manga giapponesi del dopoguerra e grande ispirazione per i progetti d’animazione di quei tempi. Forse ciò è stata la causa della mancata produzione di questo progetto.

La recensione del pilot
Il problema più grande che frena Yuki’s Sun come pilot è che l’intero sviluppo sembra un riassunto animato della serie, o una pubblicità per il manga, piuttosto che una storia a sé stante. L’unica cosa che fa è riassumere l’intera premessa del prodotto originale con una narrazione in voice over. E gli unici pezzi di dialogo provengono da Yuki, la quale ha un totale di tre battute in tutto il corto.
Tuttavia, anche a fronte della brevissima durata dell’episodio pilota, Yuki’s Sun si può considerare come un anticipatore dei primi melodrammi shoujo. Esso è, di fatto, pieno di tropi e cliché che si adatterebbero perfettamente a una soap opera: genitori biologici scomparsi, drammi resi esageratamente, sfortune e abusi che accadono alla protagonista a ogni angolo, famiglie adottive che hanno cose losche in ballo, e così via. Questo pilot potrebbe rappresentare una sorta di Candy Candy ancor prima dell’esistenza di Candy Candy.
Per essere un cortometraggio uscito nel 1972, è sorprendentemente curato, con sfondi splendidamente dipinti e movimenti fluidi. L’animazione come mezzo di comunicazione era ancora agli albori, eppure ci sono tracce della sua caratteristica nitidezza nel modo in cui Miyazaki anima i personaggi. Spicca, in particolare, una sequenza in cui Yuki corre lungo un fiume. Cosa all’epoca inedita nell’animazione e che sarebbe stata perfezionata non prima degli anni Ottanta.
C’è poco da dire su un lavoro così precoce, breve e finito nel dimenticatoio dei “lost media”. Tuttavia, si intravede già il talento artistico di Miyazaki. Infatti, egli è stato capace di racchiudere molto in cinque minuti. Ed è solo uno dei tanti talenti indelebili che rendono il suo lavoro così incredibilmente speciale. Per non parlare del suo interesse, già espresso con Yuki’s Sun, per la rappresentazione di personaggi femminili forti e coraggiosi, che mai si perdono d’animo.
L’inizio di una grande carriera
Se si è esperti dei primi titoli di Miyazaki, è possibile notare alcune delle sue influenze: la corsa “a fumetti” di Yasuo Otsuka da Lupin, Panda Kopanda e un montaggio di fotogrammi adattati direttamente da Horus, Principe del Sole. Infine, il tono più drammatico anticipa Heidi di due anni; questo suggerisce che Miyazaki possa aver avuto un ruolo creativo più sentito nella creazione di Heidi di quanto si possa immaginare. Come se la lavorazione dei layout e delle inquadrature non fosse già abbastanza coinvolgente.
Il primo cortometraggio animato di Miyazaki è ben lontano dal livello delle sue opere successive. Tuttavia, possiamo avere qualche indizio sul suo stile. L’animazione è competente ma non brillante come nei suoi lungometraggi. La storia non è speciale e il testo narrato lo è ancora meno. Ciononostante, resta un progetto interessante per conoscere più a fondo il suo genio creativo e, in parte, la storia dell’animazione giapponese.
Da questo pilot, Miyazaki ha continuato a realizzare molti film d’animazione straordinari come Il mio vicino Totoro (1988), La città incantata (2001) e Il castello errante di Howl (2004), fino al suo recente e attesissimo ritorno con Il ragazzo e l’airone (2023). Poiché i suoi film sono diventati dei veri pilastri sia dell’animazione giapponese che del cinema nipponico in generale, Yuki’s Sun rappresenta un’ottima visione per molti fan dei suoi film.