Linea d'Ombra Festival

‘Maouissi’: Una commedia agrodolce

In concorso al Linea d’ombra  Film Festival una tenera storia d’Amore e di integrazione

Published

on

In concorso al Linea d’ombra  Film Festival nella sezione Passaggi d’Europa, Maoussi è un lungometraggio del 2023 diretto dalla regista  francese Charlotte Schiøler .

Nel cast Charlotte Schiøler,  Moustapha Mbengue (Amin).

La trama di Maoussi

Babette, giovane donna appassionata di danza, vive da sola a Parigi. Per uno strano gioco del destino, finirà per ospitare nel proprio appartamento Edo, un musicista congolese che scoprirà, solo dopo qualche settimana, essere un rifugiato in cerca di asilo. Tra loro si instaura una relazione che diventa sempre più intensa, pur segnata dalle differenze culturali, dai modelli di vita, dalle attese di entrambi. Un gioco di gesti e di parole d’amore, che sono favorite anche dalla presenza di un piccolo topo bianco, Maoussi, che sconvolge in parte la loro vita, rendendola però più lieve. Il loro rapporto, divenuto sempre più maturo, finisce per scontrarsi con i loro desideri divergenti.

Amore e Musica

Tra dolce e amaro il film della Scholer è sicuramente il racconto di una storia d’Amore .

Babette e Edo sono due entità apparentemente opposte : l’una artista danese che vive a Parigi, l’altro un uomo del Congo in fuga da guerra e miseria. Molto in comune hanno invece nel profondo, essendo entrambi amanti della purezza e libertà sprigionata dalla musica, dalla danza , dalla carnalità . Schiøler ha vissuto per anni come  una nomade tra New York Parigi e Copenaghen facendo la ballerina la coreografa , la scrittrice nonché regista e produttrice. La sua conoscenza della danza africana traspare dall’energia mostrata nelle scene teatrali del film o anche nei momenti puri di Danza tra Babette ed Edo. Tutto il film respira dell’energica commistione di musica e danza tipica della cultura Africana. .

Con sovvenzioni del Centre National de la Danse e dell’Unione degli attori danesi, ha iniziato a creare il proprio corpo di lavoro già nel 2001 ispirandosi  a coreografi e performer come Mary Wigman, Waleska Gertz e Otto Gross.

Schiøler ha da anni stabilito il suo stile personale nel fare satira e critica sociale utilizzando la danza, il teatro, il cabaret e il cinema in modo burlesco e surrealista. Le sue opere teatrali sono state in tournée a livello internazionale e hanno ottenuto il plauso della critica a Toronto, New York, Londra e Parigi.

Tutta questa esperienza teatrale si ritrova in Maoussi sia per l’ambientazione (pochi ambienti , dialoghi ferrati) dove l’assetto artistico è una parte complementare  al racconto della storia, sia per la riflessione continua sul Talento visto come strumento di riscatto.   La musica è liberatoria  ed è anche mezzo di connessione sociale e di annullamento delle differenze culturali.

Pregiudizi

Il destino di Maoussi, topolino bianco tenero e armonioso, riflette un po’ quello che è il percorso della relazione fra i due protagonisti. Il suo arrivo in casa, come l’arrivo di Edo, è per Babette l’arrivo di un elemento nuovo e un po’ temibile. Il pregiudizio è però alle porte insieme al timore di un estraneo da tenere in disparte. Dopo un percorso fatto di conoscenza e di abbattimento di ogni barriera fisica e mentale, tra Edo e Babette nascerà una storia dolce e spensierata. Fino al punto di rottura. E qui la pellicola prende di colpo un’altra strada, affrontando tematiche importanti quali la difficile realtà dei rifugiati e gli ostacoli da affrontare prima di una reale integrazione sociale e politica. Non siamo in Green Card e non appare così semplice il voler accettare un matrimonio con una persona appena conosciuta solo per proteggerla.

L’Addio a Maoussi è l’addio alla spensieratezza, alla purezza dell’Amore, al sogno di libertà o al ‘per sempre felici e contenti’. Finale imprevedibile ed incerto, ma necessario.

Linea d’Ombra Festival 2023: le anticipazioni

Exit mobile version