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Festival dei popoli

‘Agàpe’ La bellezza salverà il mondo

La recensione del film che ci fa riflettere su uno dei valori più complessi: l'amore

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Agàpe è in selezione ufficiale al Festival dei Popoli nella sezione Concorso Italiano. Il film di Velania A. Mesay ci dà la grande opportunità di riflettere su un tema importante che all’apparenza può sembrare semplice, ovvero l’amore.

Il documentario della regista viene introdotto attraverso un’estetica scorrevole e chiara senza alcuna sbavatura.

Il Festival dei Popoli è un importante luogo d’incontro in cui ci si concentra nel dare visibilità ai documentari, promuovendoli.

I poetici Comizi d’amore di Velania A. Mesay 

La regista intervista migranti tra il 2020 e il 2023 nell’isola di Lesbo (Grecia), nella Repubblica di Cipro e nella Repubblica Turca di Cipro nel Nord.

L’avventura spirituale di Velania A. Mesay si concretizza nel voler approfondire le vite di chi è costretto lasciare le proprie terre, di chi è in cerca di asilo politico o protezione in Europa.

Il documentario è semplice ed è un pregio. Allo stesso tempo affronta un tema universale e forse tra i più complessi, ovvero l’amore.

La poesia della messa in scena generale e il modo in cui viene introdotto l’obiettivo del film sono riassunti in una delle frasi più belle della letteratura:  L’essenziale è invisibile agli occhi, come veniva detto nel libro Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. L’amore è lo stesso e sembra essere così invisibile agli occhi nonostante sia uno dei pochi miracoli del mondo.

Alcune volte si percepisce l’attenzione nel voler esprimere le immagini in un determinato modo. Colori, volti, paesaggi, suoni compongono e accompagnano ciò che narrano i “racconta storie”, che in altre parole sono gli intervistati.

Ci sono dei momenti in cui le storie vengono esposte quando la telecamera inquadra altro, dei paesaggi, delle persone, ma tutto viene ripreso in modo attento e mai banale. I silenzi paesaggistici ci danno l’opportunità di entrare di più all’interno del film e assorbire la quiete che vivono i “racconta storie” di questo documentario che cita i Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini senza mai farci annoiare… perché le loro storie sono sono così di impatto che l’immaginazione avrà un ruolo importante durante la visione del film.

È un film romantico, non politico

Il documentario non strizza assolutamente l’occhio alla politica o alle sue tematiche. È un film filosofico il cui obiettivo è quello di riportare a galla temi universali e profondi.

Fa riflettere sull’essenza della vita. Tramite semplici parole, la regista ce ne fa comprendere l’essenza e i suoi principali valori, che spesso vengono nascosti

Le immagini fanno da sfondo alle “poesie” scritte dagli “intervistati”, che non sembrano tali. Sono uomini e donne che narrano la bellezza della vita, che spesso a causa della struttura e della cultura delle città occidentali vengono messe da parte.

Grazie alla regista e alla volontà nel raccontare i viaggi epici delle persone che lo hanno intrapreso, si può comprendere come l’amore, uno dei valori ormai quasi perduti, sia la chiave per salvare il mondo.

Viviamo in un periodo storico in cui questo sentimento, l’affetto e altri valori che incarnano il significato semplice della vita, sono dimenticati. La regista ci ricorda che la realtà è fatta anche di ottimismo. L’Idiota di Dostoevskij diceva: La bellezza salverà il mondo, ed è proprio dalle parole degli intervistati che si può intuire che effettivamente questa “bellezza” è un’energia che può compiere la sua missione con estrema sicurezza.

Il media distorce la realtà

Nel bellissimo romanzo Alla ricerca ricerca del tempo perduto c’è un personaggio di nome Swan che confessa che bisogna leggere meno giornali, ma più libri. Da questa sua idea si può riflettere su come i film, e i libri, possano aiutare le persone a comprendere meglio il mondo e la sua sensibilità. Agàpe di Velania A. Mesay ne è la conferma.

Come dichiara la regista a Taxi Drivers, il tema dell’amore è stato scelto perché è un tema universale. Grazie ai migranti che confessano le loro storie, si ha la possibilità di vedere noi stessi in loro e questo di conseguenza concretizza il fatto che i “migranti” non devono essere etichettati.

“La narrazione mediatica tende ad ingabbiare queste persone all’interno di un recinto dove “migrante” equivale solo a vittima. Nel documentario, volevamo dare invece spazio ai loro pensieri, alle loro riflessioni e ai loro ragionamenti che finiscono per interrogare noi tutti su una domanda apparentemente facile, ma in realtà complessa: quante sfumature ha l’amore nella vita e in questo periodo storico?”

Agàpe proviene dal greco e il suo significato è legato all’esprimere quanto l’amore sia immenso e profondo, come il documentario stesso presentato al Festival dei Popoli.

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Agàpe

  • Anno: 2023
  • Durata: 60'
  • Genere: Documentario
  • Regia: Velania A. Mesay