‘Cinco lobitos’: quando la vita ti soffoca e ti travolge

Cinco lobitos, film di Alauda Ruiz De Azúa, è in concorso al Festival del cinema spagnolo e latino americano. Il film è presentato nella sezione La Nueva Ora del Cine Espanol del festival.

La trama

In Cinco lobitos Javier è un ligting designer e il suo lavoro è di creare atmosfere con la luce. Amaia, la moglie trentacinquenne, ha appena dato alla luce Jone, una bambina. Lei deve allattarla e, quindi, smette di lavorare. Javier parte per tre settimane a Valencia per lavoro e la giovane madre si trova sola ad accudire questo uccellino che piange di continuo.

Javier è sempre in giro per lavoro e Amaia, mentre è al telefono per lavoro, si distrae: la piccola cade dal divano. Lei l’accompagna di corsa in ospedale ma, per fortuna, la piccola non riporta alcuna lesione.

Crollata psicologicamente, Amaia decide di andare a vivere dai genitori in un villaggio costiero dei Paesi Baschi. Javier fa l’elastico e, di tanto in tanto, fa un salto da moglie e figlia. Begonia, la madre di Amaia, è ricoverata in ospedale e la vita di quest’ultima è nuovamente scombussolata, al punto che deve rinunciare alla prestigiosa collaborazione ad un progetto. Ma la madre si spegne ogni giorno di più e Amaia deve affrontare questo altro duro colpo.

Cinco lobitos : un melange sospeso tra vita e morte

Alauda Ruiz de Azúa, all’esordio con Cinco lobitos, racconta come la nascita di una bambina prima e la malattia della madre poi, possa sconvolgere  la vita di una donna. La regia, asciutta e priva di fronzoli, ha un passo documentaristico, e la regista sembra schiacciare fin troppo la narrazione con le scene della vita quotidiana dei protagonisti. La regista non punta ai fazzoletti e il dramma con il quale si chiude la vicenda è fortunatamente tenuto al guinzaglio. Il rapporto madre-figlia prende il posto di quello della giovane coppia e questa scelta raffredda ancor più la narrazione.

Il titolo di Cinco lobitos fa riferimento a una ninna nanna famosa in Spagna.