Il documentario Silver Dollar Road di Raul Peck, di cui Viola Davis compare tra i produttori esecutivi, è disponibile su Amazon Prime Video. Basato sull’articolo di Lizzie Presser pubblicato nel 2019 sul New Yorker, ripercorre una lotta silenziosa durata sessant’anni che pur partendo dall’interesse da una singola famiglia arriva a abbracciare i casi di ingiustizia e discriminazione che gli afroamericani hanno subito e continuano tuttora a subire da parte dello stato americano.
La famiglia Reels
Nelle migliori storie di saghe familiari la terra è l’elemento centrale, il luogo dove si mettono le radici. Silver Dollar Road va oltre il suo intento di far luce su un caso di ingiustizia sociale, configurandosi a tutti gli effetti come il racconto collettivo di una famiglia che abbraccia quattro generazioni. La famiglia in questione è la famiglia Reels, la cui memoria sta tutta sulle spalle della novantacinquenne Gertrude Reels, mentre il futuro su quelle del nipote pescatore Nate Ellison. Un anno dopo il movimento di emancipazione nella contea di Carteret (Carolina del Nord), gli eredi di coloro che subirono lo schiavismo americano, riuscirono a trasformare una palude mediocre in una proprietà ambita, di cui venticinque ettari divennero proprietà del padre di Gertrude, Mitchell Reels.
La terra verdeggiante del Merrimon ci viene introdotta a partire da ampie panoramiche aeree sulle note intonate dagli antenati della famiglia Reels ai tempi della schiavitù. Quella attraversata dalla Silver dollar Road del titolo è una terra che appartiene anche a loro di fatto.

La famiglia Reels in Silver Dollar Road
La lotta giudiziaria
La vita intorno alla Silver Dollar Road dove ogni membro dei Reels ha costruito la propria casa, tra gli anni ’60-’80, è spensierata, una perenne estate dove ogni weekend si fa festa al Fantasy Island, il locale fondato da Malvin (uno dei figli di Gertrude) e durante il giorno si fanno i bagni sul litorale, un luogo che negli anni ’20 offriva riparo dalle discriminazioni raziali.
“Sapevamo che stavamo lottando contro qualcuno che ci prendeva alla leggera. Volevamo a tutti i costi questa terra”.
Un’ombra scende su questo paradiso verde quando un acquirente, affermando di aver comprato la terra fa causa, appoggiato dalla Adams Creek Associates, alla famiglia Reels. Malvin e Licurtis Reels vengono arrestati per sconfinamento dopo un’ uscita di pesca e restano in prigione ingiustamente per otto anni.
Le radici
Il racconto familiare si costruisce attraverso filmini amatoriali e la testimonianza davanti la macchina da presa dei membri della famiglia Reels. I ricordi personali sono intrecciati a quelli storici attraverso l’uso di filmati d’archivio per una più ampia panoramica sulla storia del territorio, dalla costa fino alla città di Beaufort in cui sono detenuti i fratelli Reels. Una città dalla politica discriminatoria. Al linguaggio tradizionale documentaristico si affianca quello artistico di tavole a matita a partire dall’albero genealogico dove ogni individuo è legato da rami che arrivano fin dentro le mura della prigione, simbolo di quel legame tra la famiglia e la terra impossibile da troncare.