Durante il Trieste Science Fiction Festival è stato presentato Scala!!!, il documentario di Ali Catterall e Jane Giles tratto dal libro di quest’ultima. Il film si immerge in quindici anni di vita dell’omonimo cinema londinese, luogo nevralgico di una generazione di freaks e anticonformisti nell’Inghilterra della Thatcher.
ll documentario è stato supportato dal BFI Doc Society Fund ed è prodotto da A Fifty Foot Woman LTD.
Che cos’è lo Scala?
Un cinema nel centro d King’s Cross, la metropolitana che passa sotto le sue fondamentata facendo tremare tutto il palazzo, le luci sempre spente o soffuse, l’ingresso per un mondo segreto e magico.
Questo è lo Scala, cinema simbolo della cultura underground londinese, in attività dal 1978 al 1993.
Spazio d’incontro di una generazione che farà la storia sociale, cinematografica e musicale della sua epoca, il documentario di Catterall e Giles ripercorre nascita sviluppo e declino del cinema attraverso le voci dei suoi protagonisti e un susseguirsi incalzante di immagini di repertorio e film di programmazione.
Lo Scala nel film viene rappresentato per tutti i testimoni – staff o audience che fossero – come un luogo da chiamare casa, uno spazio dove riconoscersi e conoscere propri simili in un mondo di cui oggi conosciamo solo le sue ripercussioni.
Scala!!! è infatti ambientato in una Londra diversa dall’odierna, una King’s Cross legata allo spaccio di droga, in una rappresentazione canonica del “quartiere difficile”. Il contesto sociale è quello bollente dell’era Thatcher, un periodo di rivolta di minoranze sessuali, di genere e di etnia dove lo Scala diventa un’isola sicura che riflette il mondo in cui vive tramite opere rivoluzionarie e shoccanti, provocanti e provocative.
From High Art to Sexploitation via horror, kung fu, LGBTQ+ with Saturday All-Nighters gigs and club nights
Se per il pubblico italiano il nome Scala è collegato alla tradizione teatrale, Scala!!! ci fa viaggiare in una direzione diametralmente opposta, verso un club segreto di lunatici e pazzoidi che vogliono vedere film fatti di acidi: una modalità di fruizione che a detta di John Waters, ex fruitore dello Scala, è anche il miglior modo di andare al cinema.
La voce del sopracitato John Waters unita a quelle di Ben Wheatley, Mark Moore, Mary Harron, Ralph Brown, Caroline Catz, John Akomfrah e Alan Jones (tutti ex frequentatori dello Scala) si susseguono nella descrizione di un giorno (o una notte) allo Scala, tra una proiezione di Pink Flamingo o Eraserhead, e un concerto di Lou Reed e Iggy Pop. Una selezione di film con Stanlio e Ollio e una serata dedicata al sexy horror anni ’80.
Il racconto che ne scaturisce è quello di un’esperienza completa, un evento performativo che va oltre la visione di grande cinema underground. Un luogo d’incontro che diventa possibilità di unire, al sicuro, la famiglia di freaks che popolava Londra.
Non vieni allo Scala solo per il film, ma per le persone che incontrerai: un pubblico coinvolto, caciarone e punk. Più sconcertante del film proiettato.
Su di un mondo che manca a chi l’ha vissuto e a chi ancora non c’era
A livello stilistico Scala!!! è un documentario televisivo pop che si basa su un susseguirsi di talking heads – interviste a fan, lavoratori e fruitori – intervallate da foto d’epoca, spezzoni di film e musica cinematografica.
Se le interviste costruiscono il racconto dello Scala sono gli spezzoni dei film proposti e il tappeto musicale a dare l’atmosfera e la forza più preziosa di questo documentario. Una lezione di cinema rinchiusa in un edificio – simulacrum di un’epoca febbricitante e per questo forse piena di fascinazione.
Il film trasmette così un’energia scanzonata e racconta un mondo che manca terribilmente, soprattutto a chi non l’ha vissuto. Un mondo di lotte e di incertezze ma anche di energia, musica, arte, e fucked up films.
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