France Odeon

‘Un métier sérieux’: un film corale sull’insegnamento

Un film che racconto un mestiere spesso sottovalutato

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Un métier sérieux, film di Thomas Lilti, è stato presentato al France Odeon, festival di cinema francese di Firenze.
Alla proiezione del film, fuori concorso, era presente François Cluzet, che ha ricevuto il Premio Foglia d’Oro Manetti-Battiloro d’onore per la sua brillante carriera.

Un métier sérieux : la trama

Benjamin, studente senza esperienza che sta scrivendo una tesi di fisica, viene contattato per una supplenza di matematica in una scuola secondaria della periferia parigina.
Incontra e conosce i colleghi, più esperti e appassionati di lui, che gli mostreranno la via, la tenacia e l’impegno necessari per svolgere questa professione.
Pierre, tra i più anziani, si chiede, ancora dopo moltissimi anni di insegnamento, come possa rendere interessante la letteratura agli alunni.
Meriem si impegna perché i ragazzi non percepiscano la matematica come una materia morta.
Sophie deve alternare la scuola alla prima maternità.
Foaud, oltre l’insegnamento dell’inglese, cerca di instaurare con gli allievi un rapporto amichevole e giocoso.
Sandrine, professoressa di biologia, studia metodi per tenere sotto controllo una classe, dal portare gli occhiali al sembrare più vecchia.
E così, lo stesso Benjamin si renderà conto delle difficoltà e dei sacrifici che questa professione, sempre più sottovalutata e poco considerata, comporta.

un métier sérieux

La forza del gruppo

Thomas Lilti in Un métier sérieux esamina il ruolo dell’insegnante nell’ambiente professionale e nella sua vita privata.
Chi sono i professori, oltre la classe, oltre la scuola?
Un métier sérieux costruisce un microcosmo corale di tracce e sottotracce. Un racconto umano, ironico e delicato.
Il regista progetta la narrazione su più linee di racconto che si intersecano ed intrecciano: i professori a contatto con gli alunni, le amicizie instaurate in aula insegnanti e i problemi al di là del cancello di scuola.
I personaggi principali, infatti, percepiti spesso infallibili o spaventosi da chi siede dietro un banco, sono in realtà uomini e donne come tutti gli altri. Uomini e donne che devono affrontare non solo complessità sul lavoro ma anche tutto ciò che la vita pone loro di fronte.
Crisi professionali, responsabilità eccessive, senso di impotenza, fallimento e ingiustizia che il mestiere comporta si alternano in Un métier sérieux alle speranze e alle sofferenze del ruolo di genitore, figlio o amante.
Benjamin, per cui il padre prevedeva un radioso futuro come medico, si ritrova invece a dover svolgere e imparare un lavoro tutt’altro che facile. Seguendo, anziché le orme paterne, quelle materne.
Meriem, impegnata nel dare il miglior esempio educativo ai ragazzi, deve però correre per recuperare il figlio dall’ex fidanzato.
Pierre e Sandrine, tutti d’un pezzo in aula, a casa fanno i conti con i figli, a loro volta alunni dal comportamento preoccupante e dal rendimento scolastico scarso.
Delusioni e difficoltà ma anche speranze e aspettative. Dolori e disagi alleviati dal senso e dalla forza comune. La generosità e la comprensione del collettivo, del gruppo sono la soluzione e l’ancora di salvezza per rendere più sopportabili gli ostacoli di Un métier sérieux. Così come della vita.

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