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Trieste Science+Fiction Festival

In ‘The Moon’ di Kim Yong-hwa la corsa allo Spazio parla coreano

'The Moon' di Kim Yong-hwa al Trieste Science + Fiction Festival

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Oltre due ore di adrenalina pura al Politeama Rossetti di Trieste: grazie poi alla provenienza del film, si è avuta quasi l’impressione che il non così distante, udinese Far East Film Festival fosse cominciato con qualche mese di anticipo. E invece, naturalmente, lunedì 30 ottobre era di scena il Trieste Science + Fiction Festival, in Friuli Venezia Giulia. Fatto sta che il disaster movie spaziale The Moon del coreano Kim Yong-hwa rientra senz’altro nella tipologia di film che siamo abituati a vedere anche al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Con in dote tutte quelle trovate pirotecniche, lo sfarzo scenografico, le accese questioni geopolitiche e i possibili finali che si susseguono uno dopo l’altro, quasi l’autore si sentisse sempre in dovere di aggiungere altro pathos, cui tale filmografia ci ha da tempo abituato.

The Moon: epopea spaziale “Made in Korea”

Tra i presupposti più interessanti del così articolato plot di The Moon vi è peraltro una rinnovata corsa allo Spazio, con l’obiettivo di un secondo atterraggio sulla Luna (alcuni direbbero il primo) dopo quello famoso degli astronauti americani, vista però dal punto di vista coreano.
Nel film si immagina infatti che la Corea del Sud, esclusa dai programmi internazionali di ricerca spaziale dopo un grave incidente avvenuto anni prima, cerchi il proprio riscatto attraverso una nuova missione nell’orbita lunare, che per una serie di sfortunati eventi avrà però un iter decisamente sofferto, movimentato e drammatico. E nel corso dell’avventura anche il complicato rapporto con la NASA avrà modo di essere esplorato nelle sue varie implicazioni: rivalità come pure possibile cooperazione.
Uno script non originalissimo, col classico velivolo spaziale in avaria dove l’unico astronauta superstite deve poi affrontare un pericolo dietro l’altro, per sopravvivere, diviene nelle mani del versatile regista Kim Yong-hwa un meccanismo narrativo oliato, avvincente, simpaticamente ipertrofico nella clamorosa concatenazione di sfighe e di prove potenzialmente mortali, cui il protagonista va incontro. Mentre sulla Terra personaggi che gli sono vicini affettivamente ma anche tecnici o politicanti scaltri, cinici, opportunisti, si applicano con una partecipazione emotiva assai differente tra loro ai più disparati – e soprattutto disperati – tentativi di salvataggio.

Un volto noto, sulla navicella spaziale

Per un simile blockbuster, d’ambientazione spaziale, non poteva certo mancare un cast stellare. E così nel ruolo del marine Hwang Sun-woo, il giovane astronauta sopravvissuto al primo devastante guasto tecnico, ritroviamo ad esempio il pimpante Do Kyung-soo, meglio noto come D.O.: pseudonimo, questo, inerente alla sua parallela, fortunata carriera di cantante e ballerino presso quel gruppo musicale per metà cinese e per metà coreano, gli Exo, che da diversi anni ottiene gran successo in Estremo Oriente.
Personaggi accattivanti, forte tensione nelle sequenze ambientate sulla Luna o nella claustrofobica navicella spaziale, ritmo narrativo incalzante: sono queste le qualità principali di un film di fantascienza, The Moon, che alla spettacolarità delle situazioni associa poi soluzioni di sceneggiatura non così banali; compreso l’epilogo, con quel modo asciutto ma toccante di descrivere il riavvicinamento tra l’astronauta tornato infine sano e salvo dalla missione e l’uomo, in passato a lui inviso, che da Terra si è adoperato più degli altri per riportarlo giù vivo.

The Moon

  • Anno: 2023