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Retrospettiva su Sergio Citti al Torino Film Festival

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La 41esima edizione del Torino Film Festival che si svolgerà a Torino dal 24 novembre al 2 dicembre 2023, presenterà una retrospettiva completa sulla figura di Sergio Citti di cui quest’anno ricorre il novantesimo anno dalla nascita.

Sergio Citti: un’autore poliedrico

Scrittore, sceneggiatore e regista, Sergio Citti lega la sua persona a quella di Pier Paolo Pasolini. Per il poeta ricoprì infatti il ruolo di consulente specializzato nel linguaggio romanesco. In particolare Citti collaborò alla stesura della sceneggiatura di capolavori di grosso calibro come: Accattone (1961), Mamma Roma (1962) e Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975).

Degne di nota anche le collaborazioni, sempre in abito sceneggiativo con Bernando Bertolucci in La commare secca (1962) e Brutti, Sporchi e Cattivi (1976) di Ettore Scola.

L’esordio alla regia avviene nel 1970 con Ostia, un notevole dramma dal carattere neorealista, in cui l’autore si allinea alla poetica di Pasolini. Della sua filmografia ricordiamo anche: Storie Scellerate(1973), Casotto (1977), Due pezzi di pane (1979), Due pezzi di pane (1979) e l’opera l’ultima ovvero Fratello e Sorello (2005).

Frame di Casotto

La retrospettiva nel dettaglio

La retrospettiva è curata da Stefano Boni, Grazia Paganelli, Matteo Pollone e Caterina Taricano. L’evento sarà accompagnato da un convegno e da un volume edito dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Nel testo saranno raccolti contributi di David Grieco, Giancarlo Scarchilli, Carlo Verdone. Seguono Claudio Amendola, Silvio Orlando, Fiorello, Malcom McDowell, Maurizio Ponzi, Harvey Keitel, Jodie Foster, Giancarlo Giannini.

Verranno mostrati tutti i lungometraggi che Citti ha realizzato per il cinema e le opere per la televisione. Partendo da Ostia a Fratella e sorello, passando per la serie Sogni e bisogni.

Il festival torinese

Il Torino Film Festival nasce nel 1982 come Festival Internazionale Cinema Giovani, e si propone da subito come un festival metropolitano legato da un lato all’elaborazione critica e dall’altro alle evoluzioni del linguaggio cinematografico. Lo progettano Gianni Rondolino e Ansano Giannarelli, che dirigono insieme la prima edizione. Particolare cura viene dedicata alle retrospettive, sempre di altissimo livello e corredate da importanti volumi di approfondimento, con una sezione dedicata al cinema indipendente. Il tessuto connettivo sul quale poggia il festival, che ha un riscontro di pubblico mai visto in Italia fino a quel momento, è la vivacità dell’insegnamento di cinema all’Università (dove Rondolino detiene una cattedra) unita al rapporto con il pubblico creato dall’associazionismo cinematografico (L’AIACE, il Movie Club) dal quale provengono i collaboratori più stretti di Rondolino.

Il festival ha dedicato grande attenzione alle retrospettive (di particolare successo la Nouvelle Vague, il Nuovo Cinema Tedesco, John Carpenter, George Romero, Manoel De Oliveira, Paolo Gobetti, Aleksandr Sokurov, William Friedkin, Roman Polanski, Wim Wenders, Philippe Garrel, Paulo Rocha, Mohsen Makhmalbaf). Ha inoltre fatto conoscere in Italia le prime opere di registi poi diventati famosi (Jane Campion, Pablo Larrain, Paolo Sorrentino, Pietro Marcello, Gabriele Muccino, Matteo Garrone, Jafar Panahi, Bryan Singer).

(Fonte Torino Film Festival)

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