
Nuovo imperdibile appuntamento settimanale con il grande cinema d’autore sotto le stelle del Pigneto! Come sempre in via De Magistris 21, la Mini Arena Pigneto propone, dal 21 al 26 agosto 2012 dalle ore 21.00, “E’ la stampa, bellezza!”, rassegna a tema dedicata al mondo della carta stampata ed alle sue implicazioni politico/economico/sociali, con una selezione di lungometraggi doc davvero intrigante per varietà e regia!
Cinema e giornalismo costituiscono da sempre un connubio indissolubile di grande fortuna presso la critica ed il pubblico. La cinematografia statunitense ha prodotto i film più significativi, ed ha proposto agli spettatori una serie di variazioni sull’argomento che non si ritrovano nei film di altri paesi. Variazioni che vanno dal personaggio chiave, il giornalista (cronista, reporter, redattore che può essere “di volta in volta, un eroe, un traditore, un profittatore, un provocatore”) al direttore e al proprietario dell’impresa; dal mezzo utilizzato (quotidiano, radio, tv) al contesto in cui si svolge la vicenda sociale (sportivo, mondano, bellico). I film di questo filone non possono essere inseriti in un unico genere tradizionale (commedia, western, horror, giallo ecc.) ma si ritrovano in tutti i generi. I modelli del personaggio principale, il giornalista, sono sostanzialmente quattro, e oscillano tra due poli estremi: da un ideale solo positivo di giornalismo che coniuga aderenza ai fatti, correttezza nei metodi e mordente nell’esposizione attraverso cui garantirsi una vasta risonanza popolare, ad un ideale completamente negativo di giornalismo che ottiene una popolarità ancora superiore attraverso il ricorso “all’affabulazione e a metodi scandalistici” (E. Dagrada, Lindau). Il primo modello è quello del giornalista crusader che utilizza mezzi corretti per una fine nobile. Negativo è il modello del giornalista che aderisce al sensazionalismo più gratuito, lo yellow journalism. Una variante moderata è rappresentata dallo story journalism “che recupera nel metodo parte di quella dimensione positiva di cui compromette comunque l’insieme sposando la logica della story dell’affabulazione dal distacco dal reale“. Il quarto modello, infine, anch’esso intermedio, è rappresentato dalla tradizione del giornalismo muckraker. Aggressivo e battagliero, questo modello condivide con il giornalismo crusader il realismo critico e la tensione morale, ma non ne possiede la correttezza, la lungimiranza riflessiva che salvaguardia dal rischio di commettere errori le cui conseguenze possono rivelarsi fatali.
Esistono anche delle regole sull’abbigliamento e sugli strumenti del mestiere. “Il cappello malandato con l’etichetta da giornalista sistemata sulla fascia, il vestito sgualcito e la giacca con le toppe sui gomiti [fanno] parte dell’immagine del giornalista sul grande schermo. […] Mentre il vestito in sé non è molto diverso da quello di altri lavoratori professionisti – avvocati, contabili o pubblicitari – l’aspetto trasandato del completo del giornalista sta a indicare una attività che non concede molto tempo per preoccuparsi del proprio aspetto ed una condizione economica che non consente di seguire i cambiamenti della moda” (R. R. Ness , Il Castoro).
“…altro elemento che spesso definisce l’aspetto fisico dei personaggi del genere è la presenza di accessori o strumenti associati con la pratica della professione. […] Il giornalista combatte con un taccuino, un registratore o una telecamera. Questi oggetti diventano un’estensione della presenza fisica del giornalista e dunque la scelta dello strumento può essere un’indicazione della personalità del cronista e dei suoi valori”.
Altri aspetti iconografici, divenuti soggetti fondamentali del genere, sono “i cronisti ubriachi che giocano a poker e fumano sigari o sigarette […] L’alcool in particolare è una presenza frequente, [mentre] le sigarette vengono utilizzate come simboli di durezza ed indipendenza e quando fumate dalle croniste, danno una indicazione di virilità nella loro scelta professionale”. Gli intrecci si incentrano sulla rappresentazione del giornalismo come mestiere: l’inchiesta, la caccia allo scoop dove agiscono i vari tipi di giornalista. I luoghi vengono ricostruiti quasi sempre “con maniacale senso di autenticità”. Per questo nel tempo la tipologia stessa dei luoghi in cui il NM [Newspaper Movie] è prevalentemente ambientato non varia di molto. Lo scenario per eccellenza è quello urbano, e gli spazi fisici più ricorrenti sono prevalentemente interni: tipografie, sale stampa, redazioni, uffici del direttore. (E. Dagrada, Lindau).
Non mancano i simboli che contraddistinguono questo genere: la prima pagina, il premio Pulitzer, il lettore.
Conclude infine Elena Dagrada: “Con il western il cinema americano si è visto affidare quasi istituzionalmente il compito di raccontare un pezzo della propria storia nazionale, e di trasformarla in leggenda. Forse, con il NM, è accaduto lo stesso per un altro, glorioso pezzetto di storia statunitense: la nascita e il consolidamento del Quarto potere. Con una differenza sostanziale: diversamente dall’epopea western, cinema e stampa esistono contemporaneamente, e hanno radici comuni. Negli Stati Uniti, infatti, il cinema nasce a New York verso la fine del secolo [1800], contemporaneamente allo story journalism, il giornalismo più popolare, che prende subito in prestito dal cinema la scoperta del potere che l’impatto visivo abbinato al racconto ha sul potenziale lettore/spettatore. […] Dal NM emerge un modello globale di giornalismo che deve essere fatto come si fanno i film. Un giornalismo più narrativo che riflessivo, che informa senza mai rinunciare al mordente del racconto, e che si preoccupa di coinvolgere il lettore emotivamente, più e prima che interessarlo intellettualmente”. Fonte: Carlo Carotti
Moltissimi, come si è detto, sono i film di questo genere. La selezione di Alphaville prevede, martedì 21 agosto alle 21:00, L’occhio indiscreto, lungometraggio del 1997 diretto da Howard Franklin e ispirato alla figura del fotografo Arthur Fellig, meglio conosciuto come Weegee. Il nostro protagonista, magistralmente interpretato da Joe Pesci, si lascerà coinvolgere, per amore di una donna, in una guerra tra bande della malavita italoamericana. Lo spettatore non potrà che uscirne entusiasta!
Mercoledì 22, invece, sarà la volta dell’italiano Sbatti il mostro in prima pagina, diretto nel 1972 da Marco Bellocchio. In questa pellicola viene messo in evidenza il rapporto tra stampa, politica e forze dell’ordine. Fino a che punto un giornale può arrivare a manipolare l’informazione pubblica, in modo da plagiare l’elettorato?
Giovedì 23 è la volta di Prima Pagina, commedia satirica del 1974 diretta da Billy Wilder. Alla vigilia delle nozze un efficiente cronista si trova alle prese con la cronaca di un’esecuzione capitale, ma tutto si complica quando il condannato a morte scappa e va a rifugiarsi nella sala stampa della prigione. Come riuscirà il nostro protagonista a venire fuori da questa intricata situazione?
Venerdì 24 lo spettatore potrà assistere alla proiezione del recente State of play, diretto nel 2009 da Kevin MacDonald. Le vite di Cal McAffrey, giornalista vecchio stampo, e di Stephen Collins, giovane deputato, ex compagni di stanza al college, si incroceranno di nuovo nel momento in cui l’assistente, nonché amante, di Collins muore in un dubbio incidente nella metropolitana.
Da non perdere, sabato 25, 10 in amore, commedia brillante del 1958 diretta da George Seaton. Il pubblico verrà travolto da una vicenda ricca di equivoci e di brio, che vedrà coinvolti il caporedattore di un importante quotidiano ed una docente universitaria, rispettivamente interpretati da Clark Gable e Doris Day.
La nostra rassegna si concluderà domenica 26 agosto. In questa serata lo spettatore potrà assistere alla proiezione dell’italiano Fortapasc, diretto nel 2009 da Marco Risi, che narra della breve esistenza e della tragica fine del giornalista Giancarlo Siani, interpretato da Libero De Rienzo.
Sarà una settimana che abbraccerà tutti i generi per tutti i gusti e che vedrà la stampa come grande protagonista e regina della rassegna! Mancate solo voi, vi aspettiamo!