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Netflix Film

‘Raccontami di un giorno perfetto’ è una luce nel buio dell’esistenza

Nel dramma adolescenziale di Netflix vengono trattati temi profondi, alternando momenti emotivamente alti ad altri più leggeri.

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Raccontami di un giorno perfetto (All the Bright Places) è l’adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 2015 di Jennifer Niven. Quest’ultima ha scritto il copione insieme alla sceneggiatrice Liz Hannah (The Post).

Il lungometraggio, diretto da Brett Haley (All together now, Hearts Beat Lous), è stato distribuito sulla piattaforma Netflix dal 28 febbraio 2020.

Al centro della storia l’incontro di due adolescenti interpretati da Elle Fanning (anche tra i produttori del film) e da Justice Smith, che si aiutano a vicenda a superare traumi passati.

Nel cast si annoverano anche Luke Wilson (James), la star di Broadway Kelli O’Hara (Sheryl) e l’attrice di Barbie Alexandra Shipp (Kate).

L’opera è stata girata interamente a Cleveland, nell’Ohio, pur essendo ambientata nell’Indiana.

Raccontami di un giorno perfetto : la trama

L’adolescente Violet Markey (Elle Fanning) incontra il coetaneo Theodore Finch (Justice Smith) sul ponte dove la sorella di lei è morta un anno prima, a causa di un incidente. La giovane lotta col trauma di questa perdita. Lui con la depressione con cui convive da tempo.

Nel loro ultimo anno scolastico si ritrovano a lavorare insieme per un progetto. Devono scovare le meraviglie dello Stato in cui vivono, l’Indiana. In questa avventura scoprono di assomigliarsi più di quanto immaginassero.

Violet e Theodore cercheranno di trovare l’uno nell’altro la luce necessaria a riprendere in mano la propria vita. Tra i due nascerà un forte legame destinato, però, a frantumarsi. Il disagio che colpisce Theodore porterà conseguenze che segneranno cambiamenti decisivi.

Raccontami di un giorno perfetto

Raccontami di un giorno perfetto: un quadro generale

L’industria dell’intrattenimento sta vivendo un’evoluzione importante, più attenta alle questioni reali fuori dallo schermo. Serie tv e film come Sex Education, Euphoria, Noi siamo infinito, Colpa delle stelle e, in Italia, il recente Tutto chiede salvezza ne sono la testimonianza. Registi, scrittori e attori ora evidenziano i veri problemi degli adolescenti con trame che siano, sia a livello visivo sia emotivo, stridenti ma concrete.

Raccontami di un giorno perfetto non fa eccezione a questa nuovo momento. L’adattamento di Netflix non si tira indietro nelle sue rappresentazioni crude di malattia mentale, suicidio, depressione, traumi e sensi di colpa.

Il focus sui due protagonisti

Finch rischia di essere espulso da scuola: lo vediamo andare dallo psicologo, scriversi biglietti illuminanti su come comportarsi, quali lampadine attivare nel suo cervello. Non sa contenere la rabbia, rovescia scrivanie, è litigioso. Grazie a Violet, vediamo il ragazzo come un adolescente traumatizzato dagli abusi passati che si manifestano nel presente.

Ha una forte depressione che lo porta ad avere pensieri suicidi. Lo osserviamo trattenere a lungo il respiro sott’acqua (nella vasca da bagno, nel lago). Questi momenti, che in apparenza sembrano semplici sfide, diventeranno cruciali nel comprendere il suo comportamento.

Markey era una farfalla sociale, ma dalla morte della sorella fatica ad avere contatto col mondo esterno. Inizialmente sembra la classica ragazza bella e popolare, attratta dallo “schizzato” (come viene chiamato nella pellicola).

Niven e Hannah hanno scritto qualcosa di più interessante delle impressioni e apparenze iniziali. Nell’aiutare Finch, la giovane riesce a percepire i suoi stessi difetti. Cerca di soccorrere il coetaneo coi suoi stati d’animo depressivi ma si rende conto che non può salvarlo.

Questo fattore è molto importante perché non mostra Violet come l’eroina di Raccontami di un giorno perfetto. Piuttosto, aiutando l’altro, riesce a prendere coscienza di se e delle proprie emozioni.

La scena d’amore è il punto di arrivo della loro storia. Questo perché prima di avere un rapporto intimo sono stati, vicendevolmente, emotivamente crudi.

Raccontami di un giorno perfetto

L’uso centrale ma differente dell’amore

Raccontami di un giorno perfetto fa una scelta interessante con la trama romantica. Non si persegue l’idea stereotipata che l’amore risolva tutto portando un lieto fine. La sceneggiatura e la regia dirigono lo spettatore in direzione opposta.

L’affetto sentimentale non è una pozione magica che cancella improvvisamente i traumi passati. Per dimostrarlo, la pellicola non si conclude con baci sognanti o gesti sdolcinati.

La storia di Violet e Theodore mostra che, sebbene l’amore non sia miracoloso, può dare un contributo positivo alle difficoltà.

Ci sono comunque alcuni cliché in cui la narrazione cade maldestramente. Il ragazzo è lo “schizzato” la cui reputazione negativa lo spinge ad avere gesti strambi. La protagonista è la bionda, bella, il cui tumulto interiore passa inosservato alle persone attorno a lei.

La trama dell’escluso che si innamora della ragazza nota è logora nel cinema. In questo caso si salva nella sua rappresentazione grazie alle interazioni di Smith e Fanning. Anche se, come si intuisce dall’inizio, la loro relazione è prevista, si crea una particolare chimica tra i due.

È interessante vedere come due persone rotte, infragilite, si possono incastrare insieme verso qualcosa di bello, in modo non scontato.

Raccontami di un giorno perfetto

Il ruolo fondamentale dei personaggi di supporto

La maggior parte del tempo la telecamera segue i protagonisti nella ricerca dei gioielli nascosti dell’Indiana rurale. Nonostante ciò, questa pellicola non dimentica l’importanza del resto del cast. Difatti gran parte dei commenti riguardanti i problemi di salute mentale provengono dalle scene con i personaggi secondari.

Gli amici di Finch, la sorella Kate e Charlie ricordano agli spettatori che malattie come la depressione o disturbi a livello mentale non colpiscono solo una persona. E alterano le relazioni con coloro che ti circondano.

Personaggi piccoli (ma significativi) come Amanda (Virginia Gardner) rammentano al pubblico che le malattie sono spesso isolanti. Di conseguenza la gente intorno non può sapere davvero cosa stiano passando gli altri.

Riflessioni finali su Raccontami di un giorno perfetto

Questo dramma struggente (bisogna preparare i fazzoletti) sulla carta potrebbe essere scambiato per il solito teen-drama.

Il suo merito distintivo è quello di resistere all’urgenza di usare il romanticismo come panacea per tutti i traumi, anche se può aiutare.

A tal proposito risulta edificante la colonna sonora di Keegan DeWitt, alla sua quarta collaborazione con Haley. La musica è vivace ma tiene un ritmo flebile. In questo modo non si rischia di togliere il focus drammatico sulla trama.

La sceneggiatura e la regia ci consegnano un ritratto bruciante e tenero.

La narrazione scorre sempre velocemente, catturando l’interesse dello spettatore grazie a piccoli espedienti inaspettati, inseriti in qua e là. Contrariamente al titolo originale, il film non lascia il pubblico in un posto molto luminoso. Aumenta invece la consapevolezza per un tema che richiede sempre più attenzione: la salute mentale.

Il film in sostanza parla agli adolescenti di oggi e agli adolescenti che siamo stati. Al come affrontare, riadattandosi, le perdite improvvise che ci possono piombare addosso.

Il trailer

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Raccontami di un giorno perfetto

  • Anno: 2020
  • Durata: 107 minuti
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: drammatico, sentimentale
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Brett Haley
  • Data di uscita: 20-February-2020