Wetlands (2013), diretto dal regista tedesco David Wnendt, è un film trasgressivo e irriverente sulla sessualità e sul processo di crescita di Helen Memel. Protagonista capricciosa, disinibita e irresistibile, che infrange ogni tabù. La regia accattivante e travolgente ci catapulta nel mondo psichedelico della giovane
Disponibile su Mubi!
L’irriverente Wetlands (2013), diretto dal regista tedesco David Wnendt, è ora disponibile su MUBI. Il film è tratto da Zone umide (Feuchtgebiete in tedesco), romanzo d’esordio di Charlotte Roche, pubblicato in Germania ad inizio 2008. Il libro riscuote un successo clamoroso, diventando un cult tra le ragazze tedesche. Tradotto in diverse lingue, Zone umide viene descritto, da una parte della critica, come il manifesto del neo-femminismo.
Nell’ adattamento cinematografico, Carla Juri interpreta la giovane protagonista Helen Memel. Una ragazza trasgressiva, capricciosa, ossessiva, disinibita ed irresistibile. Helen ha convinzioni originali sull’igiene. Si diverte ad escogitare esperimenti sessuali che la spingono ad infrangere ogni tabù, e a conoscere ogni lato della sua sessualità. Curiosa, pericolosa, eccitata, Helen si trastulla con accessori ed ortaggi finché un giorno, per colpa di un “incidente di depilazione” si reca in ospedale, dove viene ricoverata e operata d’urgenza. In clinica, la protagonista cerca in tutti i modi di far tornare insieme i suoi genitori divorziati, e di conquistare il cuore di un infermiere.
Nel cast: Carla Juri, Christoph Letkowski, Marlen Kruse, Meret Becker, Alex Milberg
Wetlands, Sesso e ribellione
Wetlands dichiara immediatamente l’approccio ludico che adotta. All’inizio del film crediamo di vedere il dettaglio di un sedere, ma subito dopo ci rendiamo conto che l’immagine corrisponde ad un ginocchio. Il regista gioca dunque sin da subito con le aspettative, e in un certo senso, con la malizia dello spettatore.
La voce narrante di Helen ci rivela le tematiche del film: l’igiene, i liquidi corporei, le infezioni, i virus, il sangue, le emorroidi, il sesso, il pericolo, i rapporti conflittuali con i genitori. Tutto amalgamato da una regia accattivante, coloratissima, psichedelica, e veloce. Le immagini ci scaraventano da una realtà all’altra: dal sogno al ricordo, dall’ allucinazione al reale, dal passato al futuro, da un formato audiovisivo all’altro. Un linguaggio visivo assurdo, che è proprio della protagonista.
La giovane adolescente ha un atteggiamento ribelle e riluttante verso le regole che le sono state imposte da piccola, e che infrange in modo eccessivo con pericolosa spavalderia. Specialmente se si parla di igiene personale. Sua madre infatti è ossessionata dalla pulizia, in particolare da quella intima, e le ha inculcato una serie di obblighi che puntualmente la figlia non rispetta. Anzi, Helen s’infila proprio nelle situazioni più assurde e sporche e così, allo stesso modo, agisce la macchina da presa entrando nello sporco e nello schifo. Per cui, da una macchia sospetta sulla tavoletta di un gabinetto pubblico, penetriamo a velocità vorticose nell’ universo batterico che si nasconde al suo interno. Un mondo mostruoso e invisibile fatto di microbi, virus e mostriciattoli: una sorta di sigla iniziale del film.
Wetlands. Carla Juri e Christoph Letkowski
Passiamo in rassegna i componenti strambi della vita di Helen. La madre, fissata con il cattolicesimo e la pulizia; il padre, un latin lover poco sensibile nei riguardi della figlia; il fratellino, traumatizzato dal passato. Poi c’è Corinna, la sua amica del cuore, fedele alleata di tutte le sue marachelle stravaganti, almeno fino alla rottura. Infine, Robin, l’infermiere dolce e comprensivo che si prende cura di lei.
Possibili intenti del film
L’opera ci sbatte in faccia tutto quello che non vogliamo vedere: lo sporco, il sangue, le malattie, i liquidi del nostro corpo. Elementi che tuttavia fanno parte della nostra esistenza e del nostro quotidiano sin dall’infanzia. Che reazioni abbiamo nel vedere una giovane donna che esplora se stessa e la sua sessualità senza freni? Senza regole imposte da padri e madri, dalle religioni, dalle norme sociali. Perché dobbiamo essere decenti e decorosi? Ne vale veramente la pena?
La protagonista ha il coraggio, e un ‘pizzico’ di follia, per scegliere da sola cosa fare. Si butta, sbaglia, cade, si rialza, soffre. Al di là del gioco accattivante della macchina da presa, dell’ironia sulle vicende narrate, quello che viene raccontato è un processo di crescita. Una giovane donna che cerca a fatica di ricucire le ferite dell’infanzia, attraverso azioni spesso maldestre e possibilmente distruttive. Emergono quindi l’abbandono, la solitudine, la mancanza. Un senso di amore perduto.
I flashback ci riportano alla piccola Helen, alle sofferenze taciute, al senso di vuoto, alle difficoltà di una bambina nel vedere la disperazione della madre e l’assenza del padre. La fine della sua famiglia, una lacerazione mai medicata. La bambina come l’adolescente sono in cerca di affetto e di amore, e forse quel tenero sentimento pian piano arriva.
C’è spazio per il riso, la sorpresa, la commozione, la repulsione, la riflessione.
Un film da vedere…a stomaco vuoto!
Wetlands
Anno: 2013
Durata: 108 min
Distribuzione: Majestic Filmverleih, Filmcoopi, Contact Film Cinematheek, Aerofilms, Future Film Oy Ab, Against Gravity
Genere: commedia, drammatico
Nazionalita: Germania
Regia: David Wnendt
Data di uscita: 22-August-2013
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