Presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle, Shakespea Re di Napoli è il nuovo film di Ruggero Cappuccio e Nadia Baldi.
Prodotta da Teatro Segreto e Artimagiche Film, la pellicola è tratta dall’omonima pièce teatrale ideata da Ruggero Cappuccio e vede protagonisti Alessandro Preziosi, Giovanni Esposito, Emanuele Zappariello e Jacopo Rampini.
La trama
C’era una volta un uomo di nome Desiderio (Alessandro Preziosi) che, dopo un lungo e tortuoso peregrinare per mare, giunse sulle coste di Napoli, la sua amata terra natia. Qui venne accolto dal suo vecchio amico Zoroastro (Giovanni Esposito), un alchimista dedito alla vendita di pozioni magiche poco miracolose.
Desiderio raccontò a Zoroastro delle sue nobili gesta in terra inglese, dove divenne la musa ispiratrice del sommo poeta William Shakespeare (Jacopo Rampini).
Zoroastro era però un imbroglione molto diffidente e senza una prova concreta non avrebbe mai creduto alle parole dell’amico.
E fu così che, tra piccole scaramucce e infantili scherzi carnevaleschi, ebbe inizio il viaggio di Desiderio e Zoroastro, due poveri viandanti alla ricerca della verità.
Shakespea Re di Napoli, il teatro inglese tra anema e core
Cosa sarebbe successo se William Shakespeare fosse diventato re di Napoli per una notte? Ruggero Cappuccio riscrive la storia per svelare uno dei più grandi misteri della letteratura: l’identità di Mr. W.H., l’uomo a cui Shakespeare dedicò i suoi celebri Sonetti.
In Shakespea Re di Napoli veniamo catapultati in una dimensione parallela in cui il grande teatro elisabettiano conosce e abbraccia la cultura partenopea, lasciandosi catturare dalla sua esplosiva e travolgente passione.
Una simbiosi capace di esaltare la musicalità della lingua napoletana, rappresentata nel film con grande maestria da Alessandro Preziosi e Giovanni Esposito. I due attori riempiono completamente lo schermo, abilissimi nel muoversi sulla scena come veri comici della Commedia dell’Arte. La loro recitazione sa essere dinamica e vivace tanto nella gestualità del corpo quanto nei dialoghi. Le loro conversazioni spaziano da momenti di grande ilarità ad altri di ampio spessore poetico.
A stupire maggiormente è però l’esordiente Emanuele Zappariello, bravissimo nel dare forma alla bellezza androgina del giovane Desiderio.
Napoli Caput Mundi in questa seducente fiaba seicentesca popolata non da orchi o fate, ma da re, poeti e saltimbanchi. Non soltanto un interessante pastiche di lingua barocca napoletana e aulico inglese del teatro elisabettiano: Shakespea Re di Napoli è anche e soprattutto un’originalissima rappresentazione che fonde vita e teatro, realtà e apparenza.
Come disse una volta William Shakespeare ne La tempesta:
“Siamo della sostanza di cui sono fatti i sogni”.