Disponibile su Prime Video, Grandma (2015) di Paul Weitz è una commedia con protagoniste Lily Tomlin (interpretazione che le regala una candidatura ai Golden Globe) e Julia Garner, che recitano rispettivamente nei panni di Elle e Sage, nonna e nipote. Il film, dalla breve durata di 79 minuti, si muove su un tracciato che parte dalle difficoltà nel comunicare con l’altra persona, l’amante o un membro della propria famiglia, per svilupparsi in un viaggio con varie tappe che, mano a mano, riescono a restituire la speranza che forse non tutti i legami sono irrecuperabili.
Il viaggio di Elle e Sage
Sage, un’adolescente che frequenta ancora la scuola superiore, una mattina si rivolge a sua nonna Elle, una famosa poetessa alle prese con il lutto per la sua compagna, affinché possa ricevere da lei i soldi necessari all’interruzione della sua gravidanza indesiderata, operazione per cui la ragazza ha preso appuntamento il pomeriggio di quello stesso giorno. Ma Elle sfortunatamente non ha con sé i soldi per Sage e le due allora partono per un viaggio contro il tempo; la missione è trovare la somma necessaria prima che arrivi l’ora dell’appuntamento, evitando nel mentre che la madre della giovane ragazza venga a conoscenza della turbolenta situazione.
Una comicità leggera
Quella di Grandma è una storia semplice, e la sua è una semplicità che rispecchia quel genere di film che senza troppe pretese vuole offrire la possibilità di intrattenere senza alla fine trascurare un lato più impegnato, se non nell’esecuzione tecnica, nel messaggio di fondo. Il film ricorda quella corrente mumblecore di pellicole americane a basso budget, in questo caso l’elemento comico è predominante, e, malgrado ci siano spezzoni che lasciano a desiderare in fatto di originalità nella scrittura, Grandma risulta comunque godibile. È un film che nonostante le tematiche trattate non vuole prendersi troppo sul serio risultando alla fine uno svago leggero.
La formazione di due donne
Ciò in cui Grandma riesce meglio è esprimere il legame tra Sage e Elle. Due donne appartenenti a generazioni diverse, che, nonostante le differenze, riescono a compensarsi, a ricavare l’una qualcosa dall’altra.
La gravidanza della ragazza è motivo di preoccupazione ma anche uno spunto di crescita per la stessa Sage, che si vede davanti un evento che in un modo o nell’altro la segnerà a vita. Dall’altra parte c’è Elle, una donna burbera e difficile che invece si trova in una posizione di supporto in cui deve smussare quei suoi lati più ruvidi per essere un sostegno affidabile per la nipote.
Il film di Paul Weitz è una rappresentazione di quelle difficoltà che sorgono quando ci si scontra con i fantasmi del passato, quando ci si rende conto tardi di aver trascurato le proprie responsabilità e di quanto fosse possibile, a posteriori, fare di più per avere di più nel presente.
In conclusione Grandma è una visione piacevole a cui gli si perdonano alcune soluzioni abbastanza scontate. I 79 minuti complessivi scorrono bene e la storia diverte, si fa apprezzare, per cui, nonostante le diverse sue frivolezze, il viaggio del rocambolesco duo nonna-nipote vale la pena d’essere visto fino alla fine.