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Sky Film

‘I Limoni d’Inverno’: la Carone sforna con De Sica un capolavoro

Un professore in pensione ed un'agente in carriera trovano una speciale connessione grazie all'amore per l'arte e la natura. Su Sky Cinema dal 25 aprile.

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L’opposto di solitudine non è stare insieme. È stare in intimità. Questa frase dello scrittore statunitense Richard Bach è la perfetta sintesi del nuovo film di Caterina Carone I Limoni d’Inverno. L’opera seconda della giovane regista si sviluppa con una dolce tenerezza, ma che mantiene un gusto amaro nei suoi temi. La giovane regista ritrova la collaborazione di Christian De Sica, già diretto nella pellicola d’esordio Fräulein – Una fiaba d’invernoal quale si aggiungono Teresa Saponangelo, Luca Lionello, Max Malatesta e Francesco Bruni. Il film, prodotto da Bartlebyfilm, Agresywna Banda e Vision Distribution, dopo esser stato proiettato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023, arriva in prima Tv su Sky Cinema e in streaming su Now Tv dal 25 aprile.

Una fiaba dolceamara

I Limoni d’Inverno è una bellissima fiaba. Una fiaba che però, nonostante la sua dolcezza, ci lascia con l’amaro in bocca. La trama costruita dalla stessa regista con la collaborazione di Mario LuridianaRemo TebaldiAnna Pavignano e Alessio Galbiati risulta molto lineare e già vista all’apparenza. Un uomo anziano rinvigorito dall’incontro con una donna più giovane di lui, la classica storia d’amore impossibile. In realtà la banalità della storia è solo un pretesto per parlare di temi molto più profondi. Il rapporto tra Pietro (Christian De Sica) ed Eleonora (Teresa Saponangelo) si sviluppa in modo intelligente, espandendosi con le sue radici e portandosi appresso molte delle sfaccettature che compongono i rapporti umani contemporanei. In poco meno di due ore, la pellicola ci parla di famiglia, d’amore, di amicizia ma soprattutto tocca tre temi fondamentali: il ruolo dell’arte, del tempo e della memoria.

Arte, Tempo, Memoria

Questi gli elementi che tengono insieme tutto l’apparato narrativo della pellicola di Caterina Carone. Ne I Limoni d’Inverno l’Arte ha il ruolo di motore silenzioso. Molte delle azioni compiute dai protagonisti ruotano intorno all’Arte e da essa traggono forza. Pietro sta cercando di completare un libro, scrivere diventa àncora salvifica nel mondo materiale, mondo che pian piano sta svanendo nella mente dell’anziano professore. L’Arte è anche il primo amore di Eleonora, amore abbandonato per seguire la carriera di agente del marito Luca (Max Malatesta), fotografo pubblicitario. Se Pietro cerca la vita nell’Arte della scrittura, Eleonora vive del riflesso dell’arte del marito, almeno fino a che Pietro le regala degli attrezzi da pittura e la donna si convince di poter tornare a dipingere. Proprio questo sarà un punto di svolta nella vita di Eleonora.

Il Tempo. Il Tempo che la regista mette in scena è un tempo che potremmo definire proustiano. Non è solo scorrere indefinito, flusso costante, ma è soprattutto un Tempo vivo che si interfaccia con le esperienze personali. Il Tempo che sfugge a Pietro, malato di Alzheimer, è lo stesso che sfugge ad Eleonora che è vittima di una relazione ormai da tempo trascinata e che non le lascia lo spazio del quale avrebbe bisogno la donna per inseguire i suoi obbiettivi. Il Tempo acquista in I Limoni d’Inverno, allora, una doppia funzione: da una parte è l’inesorabile trascorrere che erode, la memoria nel caso di Pietro e la vita nel caso di Eleonora; dall’altra diventa una bolla sicura nella quale i due protagonisti conoscono e riconoscono le proprie solitudini.

Infine la Memoria. La Memoria che si intreccia al Tempo e se nel caso di Pietro è una Memoria che sta svanendo costringendo l’uomo a fare i conti con il suo passato, per Eleonora è una Memoria traumatica che però la aiuterà a risolvere il presente, e il futuro.

In conclusione

I Limoni d’Inverno come detto è una splendida fiaba. Carone crea un racconto delicato ma che come uno spillo tocca il cuore degli spettatori. Senza alcuna forzatura e senza cercare l’effetto sorprendente, l’incontro delle due solitudini crea un’alchimia dolce che non può lasciare indifferenti. Dal punto di vista meramente tecnico la regia scorre fluida con anche inquadrature significanti che restituiscono ciò che la giovane autrice vuole donare al pubblico, anche grazie al buon montaggio di Enrica Gatto. La fotografia di Daniele Cipri ci restituisce l’atmosfera tipica dell’ottobrata romana, quel passaggio tra estate ed autunno che ha quasi del magico. Azzeccate anche le musiche di Nicola Piovani che accompagnano le scene sempre col giusto contrappunto. L’opera sarà sicuramente una delle più belle sorprese del Festival.

I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’

I Limoni d'Inverno

  • Anno: 2023
  • Durata: 110'
  • Distribuzione: Europictures
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Caterina Carone
  • Data di uscita: 30-November-2023

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