‘I Leoni di Sicilia’ La combo Paolo Genovese e Disney+ regala emozioni

In anteprima alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma, I Leoni di Sicilia è la nuova serie originale Disney+, su cui andrà in onda in esclusiva dal 25 ottobre (con i primi quattro episodi, i restanti quattro saranno disponibili dal 1° novembre). Un progetto imponente e fascinoso, che porta il pubblico nell’Italia di fine Ottocento, seguendo le vicende della famiglia Florio.

Tratta dall’omonimo romanzo di Stefania Auci, la serie porta la firma niente meno che di Paolo Genovese (anche produttore esecutivo). Il contributo del regista romano si nota (e si apprezza) in tante cose, a partire dalla direzione degli attori – e con un cast del genere c’era da lavorare bene! – sino alla particolare scelta delle canzoni. Durare di Laura Pausini chiude ogni episodio (e si potrà ascoltare anche nella sua versione spagnola, intitolata Durar, selezionando l’audio degli episodi in spagnolo).

Otto episodi in cui si fa la Storia, del nostro Paese e del nucleo familiare protagonista. Tra i volti che gli danno vita troviamo quelli di Michele Riondino, Vinicio Marchioni, Paolo Briguglia, Eduardo Scarpetta, Ester Pantano, Miriam Leone.

La serie è prodotta da Francesco e Federico Scardamaglia per Compagnia Leone Cinematografica e da Raffaella Leone e Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. Disponibile su Hulu negli Stati Uniti, su Star+ in America Latina e su Disney+ in tutti gli altri territori.

I Leoni di Sicilia | La trama

Paolo (Marchioni) e Ignazio (Briguglia) Florio decidono di lasciare la Calabria, insieme alla famiglia, dopo che un terremoto ha distrutto la loro casa. Palermo sembra offrire tutto ciò di cui hanno bisogno: un’occasione di riscatto e rivincita. Ed è proprio nella nascente città, il cui fiorente porto permette uno scambio continuo di merci e abitanti, che mettono su un loro impresa.

La Florio e Barbato si occupa di spezie e altro materiale, a seconda delle esigenze e dei momenti storici. Non saranno poche le difficoltà da superare, a partire dalla diffidenza iniziale dei concittadini sino alla concorrenza degli altri commercianti. Nel corso di un lasso di tempo piuttosto ampio, la famiglia Florio, soprattutto grazie alla figura di Vincenzo (Riondino), figlio di Paolo, costruisce un vero e proprio impero.

Ph. Credit Maria Marin

Interpreti magistrali per un progetto monumentale

I Leoni di Sicilia si rivela un progetto a dir poco monumentale, considerando tutti i vari elementi che lo vanno a comporre. La mano esperta di Paolo Genovese li tiene insieme, dando vita a qualcosa di assolutamente affascinante e godibile. Se dal punto di vista estetico e stilistico, buona parte della meraviglia la si deve alle ricostruzioni e agli effetti speciali, senza una solida scrittura poco o nulla sarebbe convincente. Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo hanno quindi il merito di aver costruito una base perfetta per un impianto di siffatta fattura.

La forza della storia sono i personaggi e le relazioni che intercorrono tra loro. Attraverso le vicende della famiglia Florio, vengono sollevate questioni fondamentali, che riguardavano la società di un tempo e, di rimando, anche quella di adesso. Le figure femminili, per quanto marginali e sottomesse, esibiscono delle scintille di emancipazione e modernità. La cultura è un cardine del successo, così come la fermezza, mentre gli affetti possono essere un’arma in più oppure uno svantaggio.

Magistrale il lavoro degli interpreti, anche quelli chiamati a prendere parte alla serie solo per un episodio. Riondino, con quel fascino luciferino, non potrebbe essere più adatto a vendere l’oro di Satana (come viene chiamato lo zolfo), la Leone è un mix esplosivo di bellezza e bravura, magnetica è poi la coppia Briguglia-Pantano. Tra sensualità latente e momenti di forti emozioni, I Leoni di Sicilia conquista il suo pubblico.

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.