Anniversari

Quando la bellezza non ha età: gli 80 anni di Catherine Deneuve

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“Oui, je suis Catherine Deneuve”. Basterebbe la storica pubblicità del 1982,della Lancia Delta LX , per descrivere il fascino e l’eleganza di una delle più affermate e amate attrici europee. Figlia d’arte, il padre e la madre erano entrambi doppiatori, è la sorella minore di Francois Dorleac, morta giovanissima, in un incidente d’auto.

Dopo l’esordio ne Le collegiali di Andrè Hunebelle (1956), Roger Vadim la dirige nel ’62 ne Il vizio e la virtù. Ma il film che la pone all’interesse internazionale fu Le parapluies de Cherboug di Jacques Demy, un musical romantico nel quale è la diciassettenne Genevieve che si innamora di Guy (Nino Castelnuovo), un meccanico ventenne di cui rimane incinta. Lui parte per la guerra in Algeria e la madre la convince a sposare un commerciante di gioielli.

Dai toni ovattati e dai colori pastello del film di Demy, Deneuve passa tre anni dopo alle atmosfere claustrofobiche e ossessive di Repulsion di Roman Polanski (1965), dove veste i panni di  Carole, una ragazza, sessofobica, attraversata da deliri e allucinazioni.

Catherine Deneuve: inquieta e affascinante femme fatale

A decretarle il ruolo di star internazionale é l’insuperabile Bella di giorno di Luis Bunuel (1967), dove è Severine, la moglie borghese e insoddisfatta di un medico e, in un regime di credenza tra sogno e realtà, si prostituisce di giorno in un appartamento gestito da una maitresse. Con il Maestro spagnolo, anni dopo é la volta di Tristana, dove dà vita al personaggio di una moglie infelice sposata con un vecchio (Fernando Rey) che la domina e la tiene in catene.

Decisivo poi l’incontro con Francois Truffaut, che la dirige ne La mia droga si chiama Julie (1969), dove al fianco di Jean Paul Belmondo veste i panni di una perfida maliarda e, successivamente, nel 1980 ne L’ultimo metro. Grazie alla magnifica prova per questo film, si aggiudica l’Oscar e il David di Donatello come miglior attrice protagonista.

“Quando mi chiedono: “Che cosa fa sul set, mentre aspetta di girare?” rispondo: “Dormo, mi ricarico.”

Fatale l’incontro di Catherine Deneuve con Marcello Mastroianni, diretti entrambi da Marco Ferreri nel 1972, ne La Cagna, film tratto dal romanzo Melampo di Ennio Flaiano e nel successivo Non toccare la donna bianca (1973). E’ poi la volta di Mauro Bolognini che le affibbia un ruolo dolente in Fatti di gente perbene (1974), di Dino Risi che in Anima persa  che le cuce addosso quello della moglie di Vittorio Gassman, il ” matto”. E’ dello stesso anno  Casotto di Sergio Citti e di Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli.

Una carriera senza passi falsi e all’insegna della qualità

La Deneuve compare anche in Notte sulla città di Jean Pierre Melville, nel conturbante ruolo di una lesbica in Miriam si sveglia a mezzanotte di Tony Scott (1983) e in  Indocina di Regis Wargnier (1992), che le valse l’Oscar come migliore attrice.

Importanti anche gli incontri con Manuel de Oliveira che l’ha diretta ne I misteri del convento (1995), Ritorno a casa (2001), Un film parlato (2003), con Raul Ruiz (Genealogia di un crimine, Il tempo ritrovato), Leos Carax (Pola X), Lars von Trier (Dancer in the dark), Francois Ozon (8 donne e un mistero), Arnaud Desplechin (I re e la regina). Tra le sue ultime pellicole da ricordare Tutti i ricordi di Claire di Julie Bertuccelli (2018) dove sfiorita, ma sempre bellissima e affascinante, interpreta una donna affetta da Alzheimer, al fianco della figlia Chiara, nata dalla relazione con Mastroianni. 

Una carriera invidiabile, carica di premi e riconoscimenti; tra questi, una Coppa Volpi per Place Vendome nel 1988, il recente Leone d’oro alla carriera (2022).

Il suo magnifico volto è stato preso a modello per le banconote e francobolli francese. Una carriera che l’ha vista passare con estrema facilità dalla commedia ai ruoli drammatici ma che non è prova di nei; quella di aver interpretato quasi sempre donne borghesi, inquiete e smarrite.

Catherine Deneuve e Chiara Mastroianni insieme in Tutti i ricordi di Claire di Julie Bertuccelli

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