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Festival di Roma

‘La erección de Toribio Bardelli’: il sesso come cura esistenziale

Una tragicommedia sulla finitezza umana, che dietro un titolo "sporcaccione", nasconde una forte malinconia .

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Un titolo che è tutto un programma, e che pare scaturito dalla penna di Gabriel Garcia Marquez. La erección de Toribio Bardelli di Adrián Saba, presentato al Rome Film Festival, è una tragicommedia sulla finitezza dell’esistenza. Sulla paura di restare soli, sull’incapacità di trovare una propria armonia con se stessi e con la gente che ci circonda.

Tra scene sagaci, alcune finanche demenziali, c’è un profondo strato di malinconia, che stringe i personaggi e non li lascia vivere liberamente.

La erección de Toribio Bardelli, la trama

È la storia di un uomo anziano prossimo al compimento dei settant’anni di nome Toribio Bardelli (Gustavo Bueno). Insieme ai suoi tre figli, tutti adulti, l’uomo forma una famiglia disfunzionale e fallita, nella quale ognuno si ritrova a fare i conti con la propria vita.

Lo stesso Toribio è tormentato da un obiettivo da raggiungere: avere di nuovo un’erezione. L’uomo in pochi giorni girerà tra caffè, ospedali, farmacie, bordelli, un ex fidanzata e prostitute, determinato a ottenere ciò che vuole.

L’erezione come quintessenza di vita

La mancata erezione del proprio membro fa comprendere al protagonista, un ottimo Gustavo Bueno, che la sua vita sta per terminare. Che sta diventando un essere inutile. Ha bisogno del sesso non per vera pulsione passionale, ma per dimostrare a se stesso di essere un uomo.

Anche la scusa che adduce ai propri figli che necessita del sesso per rendere pariglia alla moglie defunta, che lo aveva cornificato abbondantemente, s’infrange quando deve ammettere che lascia scrosciare l’acqua della doccia perché gli manca la consorte. E come poi mostrerà quando va al cimitero per portare i fiori alla sua amata.

Toribio è un finto burbero, scontroso perché consapevole che sta vivendo i probabili ultimi giorni della sua vita. Non vuole passarli a sentire un’orazione funebre, e tanto meno a discutere con un poliziotto che lo ferma perché è passato con il semaforo rosso.

E questa tristezza, questa solitudine si riscontrano anche con i figli, che cercano un loro appagamento, poiché ormai affogati nella loro mediocrità. E tra i figli, quella che ci vede meglio è la cieca, che maneggiando una vecchia foto del padre, sente al tatto che era un uomo felice.

La erección de Toribio Bardelli è un film che parte benissimo, con una serie di scene comiche di grande efficacia, per poi nella parte centrale mescolare questo gustoso estro umoristico con toni troppo riflessivi. Oltre a perdersi troppo – o qualcuno potrebbe obiettare troppo poco – nelle problematiche dei figli, che potrebbero generare altre storie a sé stanti.

Quella penosa di Toribio sarebbe già stata sufficiente a mostrare gli aspetti patetici di un’esistenza umana; in particolare il suo re-incontro con Celestine, che sebbene contenga un paio di battute demenziali, tocca alte punte di delicatezza narrativa e visiva.

La vera efficacia dei toni tragicomici si ha soltanto con la notturna e malinconica fotografia che contrasta con quell’umorismo nero e ameno. Una fotografia dai colori autunnali, che rimanda bene al profondo sentimento mesto del quartetto.

Mentre non sempre la musica classica, in questo caso l’aria Casta diva di Vincenzo Bellini, funziona a “eternare” quegli attimi banali di cui spesso è piena la vita.

Ma forse, come mostra la scena finale, è proprio un gesto banalissimo – e demenziale – a poter ridar senso alla propria esistenza.

La erección de Toribio Bardelli

  • Anno: 2023
  • Durata: 82'
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Perù, Brasile
  • Regia: Adrián Saba