In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’ONU nel 1999 e celebrata il 25 novembre, andrà in onda solo su AmazonPrimeLee and Me documentario scritto e diretto da AlessandroGarilli.
Il film è un documentario diretto da AlessandroGarilli, distribuito da Minerva Pictures e prodotto da AngelikaVision. È un’opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e L’ Audiovisivo.
Durante tutto l’arco del documentario, le vicende di Lee Miller e di Sami sono attraversate dai commenti di Maria Rita Parsi (nota psicoterapeuta, docente, saggista e scrittrice) che affronta i vari temi portando il pubblico nella mente di una bambina (o un bambino) che subisce un abuso e nell’animo di chi invece, “vampirizza una vita”, compiendo violenza sessuale. Ad impreziosire il progetto le interviste della Dott.ssa CristinaMatranga Direttore Generale ASL Roma 4 , la Dott.ssa FabiolaElia Esperto Ex Art. 80, Psicologa e Psicoterapeuta, la Prof.ssa LuciaLolli Dirigente Liceo Vian di Bracciano e il Criminologo Forense Investigatore Dott. Gianluca Di Pietrantonio.
Raccontare il tema anche anche con l’animazione
Strutturato come una graphic novel in bianco e nero, Lee and Me è un viaggio nella vita di una donna (l’americana “Lee” Miller, nota modella, fotografa e fotoreporter del Novecento) che ha subito una violenza e di un uomo (il kosovaro Sami) che ha commesso un abuso.
Due storie, distanti nello spazio e nel tempo, che però mostrano un doloroso punto di contatto e che si aprono in un dialogo attorno ad un tema duro, crudo (reso qui in modo più delicato anche grazie ai preziosi disegni di Michele e FedericoPenco).
La peculiarità dell’opera risiede nello scambio narrativo che avviene nel corso del documentario.
Nella prima parte, infatti, la vita della musa americana (simbolo femminile di indipendenza ed emancipazione) è narrata da Sami e da altri sei sex offender (che, al pari del giovane kosovaro, sono tuttora detenuti in carcere).
Dunque, le prove e le riprese di questa prima frazione sono state realizzate esclusivamente all’interno della prigione e sono frutto degli incontri avvenuti tra il regista e i narratori, sempre in presenza della psicologa e psicoterapeuta operante nella casa circondariale.
Sami e Lee e la dichiarazione del regista
Nella seconda parte, invece, la vicenda di Sami è raccontata dalla stessa Lee, ovvero dall’attrice Alice La Manna che nel film interpreta il ruolo dell’icona d’oltreoceano.
<<Raccontare la vita di una persona – specifica il regista AlessandroGarilli – richiede al narratore stesso un ascolto e l’essere disposti ad ascoltare è il punto di partenza per un dialogo. A ben vedere, dunque, Lee and Me è un dialogo, non solo fra carnefice e vittima, ma, in senso più generale, fra uomo e donna; tale dialogo (che supera la barriera temporale) si sviluppa con un duplice intento: da un lato favorire la redenzione di chi ha commesso un errore e dall’altro fornire alla vittima la possibilità di non sentirsi più un mero oggetto, ma di essere presa (finalmente) in considerazione come essere umano violato.>>
Il regista continua dicendo <<Ciò è quanto si propone di fare oggi la giustizia, che considera il crimine, non solo come il superamento di una norma, ma principalmente come una violazione delle persone e delle relazioni interpersonali. L’idea alla base della scrittura del film parte, dunque, dal presupposto che per iniziare a scardinare l’orrenda ‘cultura dello stupro’ è necessario mostrare uomini che, pur essendosi macchiati di violenza nei confronti di donne, abbiano maturato un reale pentimento e siano pronti a svelarlo>>
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