‘Appendage’ è un body horror perfetto per capire la società di oggi

Prodotto da 20th Digital Studios e Fever Dream per la piattaforma Hulu, Appendage di Anna Zlokovic va ad arricchire il bel catalogo di horror low budget di Disney+, con un body horror moderno che abbraccia tematiche da romanzo di formazione e da commedia sentimentale.

Appendage – la trama

New York. Hannah (Hadley Robinson) è una studentessa di moda sull’orlo di un collasso nervoso, afflitta sia dall’opprimente vita all’accademia, sia da un’orribile cisti formatasi all’altezza del fianco. Per fortuna che a tenere alto l’umore ci pensano la migliore amica Esther (Kausar Mohammed) e il fidanzato Kaelin (Brandon Mychal Smith). Tuttavia, l’ennesima scarica di stress provoca un effetto decisamente indesiderato all’escrescenza che, oltre a ingrandirsi, comincia pure a parlare, fino a separarsi letteralmente dal suo corpo.

La creatura indesiderata

Dopo questo incipit grottesco ha inizio il film, con Hannah che dovrà convivere con questa creatura indesiderata e mostruosa, divenuta indipendente dopo essere stata una sua “appendice”. Scoprirà, inoltre, di non essere la sola in città a vivere questa condizione surreale, nonché di dover sopravvivere alla carne della sua carne…

Il trailer

Un body horror sul rapporto tra società e corpo

Appendage sicuramente è un film non originalissimo (anche a partire dell’estetica del mostro, vero e proprio omaggio al mostro Belial dal film Basket Case di Frank Henenlotter), ma che riesce a ragionare brillantemente sulla società contemporanea. Sin dall’incipit è chiaro come la pressione costante della cultura della performance abbia degli effetti laceranti sul corpo di Hannah (nome non a caso palindromo, a richiamare il concetto di specularità). Dai dettagli sulle dita ferite dalla macchina da cucito fino alla dissociazione fisica da una parte di sé, una gemella mai nata che fiorisce tra i cocci della sua mente frantumata. Una metafora fortissima per rappresentare un mondo che ci odia per quello che siamo e che ci invita a far prevalere il lato peggiore di noi per sopravvivere. L’intelligenza del film, però, sta nel non prendere posizione tra le due anime di Hannah, rendendoci persino condivisibile anche la posizione di quella più mostruosa.

Un amore sincero per i mostri

La Zlokovic, poi, non si risparmia nel world building del film, presentando con grande cura la condizione delle persone affette da questo conveniente genetico. È anche assolutamente brillante lo studio di “poteri” e caratteristiche della creatura, che passano dalla veggenza all’ipnosi, fino ad attributi più mostruosi. Tuttavia, nonostante la componente horror sia predominante, anche visivamente, Zlokovic è abilissima a costruire un ibrido con la commedia sentimentale e il romanzo di formazione.

Il cast poi è azzeccato: in particolare Robinson si offre con generosità a un personaggio che si muove con leggiadria tra finezza e disgusto. Inoltre, è credibile anche la diversità etnica dei tre protagonisti. Aspetto che a volte può apparire quasi “obbligato”. Appendage è un horror che cerca di mostrarci il male che ci facciamo  nell’adeguarci a un sistema disumano. Un sistema dove, come fossimo stilisti di noi stessi, dobbiamo sempre sfibrarci per essere performanti. Mentre è solo questione di equilibrio, fisico e mentale.