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‘Stranger Things 4’, le influenze: quando il mostro è nella tua testa

Un approfondimento sulle influenze del cinema di Wes Craven e Lucio Fulci sulla serie targata Netflix

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Stranger Things 4 e le sue influenze. Siamo nel mese di Halloween e la data di uscita della quinta e ultima stagione di Stranger Things serie Netflix è ancora lontana. Finito lo sciopero degli sceneggiatori (ma non quello degli attori), le riprese devono ancora ricominciare e non siamo neanche sicuri che la scrittura degli episodi sia conclusa. Quindi, quale occasione migliore di rivedere le vecchie stagioni e scoprire da dove provengano le loro influenze horror in salsa anni’80?

Oggi ci soffermeremo sulla quarta stagione e i suoi debiti espliciti nei confronti di Nightmare – Dal Profondo della Notte di Wes Craven e quelli più inaspettati e indiretti dal capolavoro di Lucio FulciE Tu Vivrai nel Terrore L’Aldilà…

Il mostro a volte ha un nome

La quarta stagione di Stranger Things ha visto un cambio di rotta riguardo il suo antagonista principale.  Nelle prime tre, i nemici erano mostri dall’aspetto bestiale ed entità piuttosto astratte. Una spersonalizzazione dell’orrore, perché in una serie per ragazzi, è più facile giustificare l’uccisione di mostri che di personaggi più umani. D’altronde, il “Mind Flayer” (per quanto inquietante per alcuni), è soltanto un pupazzone in computer grafica su fondale animato.

Gli scienziati e i soldati sovietici fanno eccezione perché sono un riferimento agli anni’80, ma la loro morte avviene spesso per mano dei suddetti mostri o di personaggi adulti. Non sono i veri antagonisti dei protagonisti principali, ossia i ragazzi. E’ più difficile quindi empatizzare con un essere proveniente da un altra dimensione con la testa a forma di fiore (il demogorgone), che di qualcuno con un nome e cognome.

Nel 2022, arrivata la quarta stagione, fece la sua comparsa l’antagonista finale della serie: Vecna. Lì è cambiato tutto.

Stranger Things

L’introduzione di questo personaggio è servita a mettere ordine nella mitologia della serie riguardo il Sottosopra, che era ancora troppo confusa e dal sapore di generico horror sovrannaturale.

Vecna(che è solo il nome con cui lo chiamano i ragazzi, riferendosi a un cattivo di Dungeons and Dragons), è Henry Creel. Scopriamo essere il primo esperimento del padre di Undici. Le sue origini ci vengono rivelate nel corso di tutto Stranger Things 4,  con una narrazione multi temporale che viaggia per flashback e progressione della trama su due binari paralleli. Il mistero della stagione è lui stesso, la sua identità e le sue motivazioni.

Un essere umano pensante e parlante, a cui viene riservate talmente scene, da poterlo considerare uno dei protagonisti della stagione stessa. Purtroppo,  le sue motivazioni risultino alla fine ancora piuttosto vaghe. Dobbiamo cercare la sua vera forza nel modo in cui appare e nei metodi del suo piano malvagio.

L’orrore non è sotto il letto, ma nella tua testa

La minaccia che incombe questa volta su Hawkins non è fisica, ma mentale e psicologica. I ragazzi non affrontano nessun mostro, neanche ipotizzano i rischio di incontrarne. La vicenda, però, è più inquietante del solito.

Una serie di ragazzi inizia a morire in circostanze misteriose. La polizia non sa cosa fare, lo sceriffo Hopper non c’è più ad Hawkins e neanche Undi. I nostri si ritrovano soli, spaesati e senza armi con cui combattere. La faccenda si fa ancora più disperata quando scoprono che manca un solo sacrificio per completare il piano di Vecna. Purtroppo, questa è la loro amica, Max.

Max Mayfield non è più la vivace e tosta ragazza che abbiamo conosciuto nelle precedenti stagioni.  A scuola passa per i corridoi, isolata dal mondo grazie alla musica del walkman, tutti le scorrono accanto, come se fosse invisibile. “Non sembri tu…sembri un fantasma!” le dice l’ex fidanzato, Lucas, dopo il rifiuto di lei a venire alla sua partita. Ma lei non gli da retta: fa così soltanto perché non sta più con lui. E comunque,  Lucas pensa solo a cose stupide come il basket. Come tutti. Nessuno la capisce.

A casa, Max deve destreggiarsi tra mucchi di lattine di birra scolate dalla madre, per arrivare alla porta di camera sua. Il parchetto dei bungalow è freddo, circondato com’è dalla coltre di pini che scherma la luce del sole. Ma cos’è  cambiato? Cos’è successo nella vita di Max Mayfield da renderla irriconoscibile? La psicologa cerca di aiutarla, di farla aprire. Ma Max deve nascondere tutto dentro, non può capirla e   non può permettersi di soffrire ancora.

Billy è morto nel finale della terza stagioneNeil ha abbandonato lei e sua madre tra le due stagioni. E ora, all’inizio di Stranger Things 4, la sua vita è in frantumi, ma nessuno sembra notarlo. Nessuno, tranne Vecna.

I tuoi peggiori incubi ti conoscono meglio di te

Una linea tematica collega Stranger Things 4Nightmare on Helm Street (1985) di Wes Craven: la trasposizione delle inquietudini adolescenziali nel mondo reale.

Freddy Krugher, come Vecnasi insinua nelle menti dei ragazzi che soffrono di problemi mentali e sociali, per indebolire le loro difese e ucciderli. Ma come fanno? Appaiono loro come allucinazioni. E’ difficile guardare il primo episodio di Stranger Things 4, e non vedere nella prima vittima di Vecna (Chrissy, la perfetta cheerleader della Hawkins High School), qualcosa di Greta Gibson (Nightmare 5: il mito).

Entrambe soffrono di disturbi alimentari, probabilmente alimentate dai loro genitori; perché devono essere sempre all’altezza delle aspettative altrui. Magre. Belle. Nella scena dove Chrissy assiste all’allucinazione di una tavola imbandita di cibo disgustoso, c’è un rimando alla scena dove Greta, durante una cena con ospiti, viene uccisa da Krugher, strozzandosi mentre immagina di essere costretta a mangiare le sue stesse interiora da lui.

Gli adulti non gli danno ascolto, i loro coetanei ridono di loro. Soltanto pochi, fidati amici possono aiutarli, perché credono, non li pensano pazzi. Come accaduto già nella terza stagione, Stranger Things cita direttamente l’opera da cui ha preso spunto. Nel quinto episodio (Il progetto Nina), Dustin paragona Vecna a Freddy Krugher, spaventando involontariamente la sorellina di Mike, Holly. Ironia della sorte, per tranquillizzarla le dice che: “E’ solo un film”.

Stranger Things

Sia la saga cinematografica che la serie riprendono dall’immaginario di Stephen King, in particolare del suo famoso romanzo: It. Vecna e Freddy Krugher sono metafore dell’incomunicabilità generazionale, delle ansie giovanili e della paura del futuro. Sei ragazzi di Darry erano perseguitati da un’entità che prendeva la forma delle loro paure più viscerali (un clown o i mostri dei vecchi film della Universal), qui Vecna preme sui lutti subiti dai ragazzi di Hawkins. Li manipola, prendendo l’aspetto dei cari morti, per fargli dire che è colpa loro se sono morti. Per ucciderli col e nel senso di colpa.

La “maledizione” di Max, non è altro che  la sua depressione. I fratelli Duffer hanno voluto superare la semplice citazione, costruendo il climax della quarta stagione di Stranger Things, partendo dalla precedente, con lo scopo di decostruire il personaggio di Max Mayfield. Max scrive delle lettere ai suoi migliori amici e parenti, una volta scoperto che c’è il rischio di venire uccisa da Vecna. Nel piano finale, dove tenderanno un agguato al demone, lei farà da esca, chiedergli di ucciderla, aprendosi finalmente al suo lato più oscuro, ammettendo di aver voluto morire.

Questi comportamenti e pensieri sono tipici di una persona sull’orlo del suicidio. La (interrotta e non definitiva) morte di Max per mano di Henry Creel è la sua attuazione. Perché sapeva a cosa andava incontro. Non sono bastate le insistenze di Lucas. Una parte di lei voleva questo.

Come abbiamo visto nell’altro speciale su Stranger Things 3La Cosa di John Carpenter, alla fine della terza stagione, le illusioni sulla società consumistica e l’ingenuità degli anni’80 sono crollate per Max, nel momento in cui il suo fratellastro muore per salvarle la vita da un mostro. In questa stagione, Vecna prenderà l’aspetto di Billy stesso per indurla alla morte, proprio quando lei va a leggere una lettera d’addio dedicata al ragazzo, sulla sua tomba. L’episodio (il quarto), infatti, si chiama: Caro Billy.

Stranger Things 4 e The Beyond: Gli occhi dicono più delle parole

Mentre il collegamento con Wes Craven è chiaro ed esplicito, c’è n’è un altro più indiretto, nascosto, ma proprio per questo potente, con uno dei maestri del cinema horror italiano: Lucio Fulci. Il regista milanese ha un nutrito gruppo di fan negli Stati Uniti, ancora ben alimentato. Al contrario degli altri due giganti dell’horror italiano (Dario Argento e Mario Bava), la sua carriera non si è affievolita col giungere degli anni’80. Al contrario, molti dei suoi capolavori sono proprio di quei anni. E tra questi, v’è: E tu vivrai nel terrore, l’aldilà … (1982)

Il segno distintivo dei posseduti di Vecna è una tranche in cui divengono isolati mentalmente dal mondo che li circonda. I loro occhi diventano bianchi, neutri, inumani. Morti. Gli occhi e la loro connessione con la morte sono un tema ricorrente nel cinema di Fulci. Spesso assistiamo a uccisioni che riguardano la perforazione di questi.

A un livello ulteriormente profondo, possiamo dire che Fulci è sempre stato un regista che prediligeva il lato visivo, rispetto al parlato. Anzi, in un certo senso, il suo cinema trascura volutamente la recitazione. Gli attori dei suoi film erano quasi sempre ridoppiati, anche quando erano italiani. La sceneggiatura, le battute confondevano, complicavano la vicenda; quasi come se non sapessero neanche i personaggi cosa stessero dicendo. La narrazione è convoluta e disconnessa. Il significato sta oltre le parole. E’ nelle immagini, negli occhi.

Il prologo di The Beyond (il titolo statunitense del film, che useremo d’ora in poi per motivi di spazio), è un tributo al cinema espressionista tedesco, con le sue immagini in bianco e nero, (in alcune versioni, color seppia), la costruzione architettonica delle ombre. I primi piani (tagliati da luce e oscurità), si soffermano sugli occhi del pittore maledetto, Zweick, e di Emily. Gli occhi di lei hanno letto qualcosa di proibito nel libro di Elbon (un riferimento al Necromicon di Lovecraft), accendendo così il fuoco maledetto che porta il colore nel film.

e tu vivrai nel terrore! - L'aldilà - Wikipedia

La villa viene acquisita da Liza, un’ereditiera britannica, appena giunta a New Orleans. Emily le appare, ora cieca, dicendole di scappare. Ma non può dirle il perchè. La sua voce ha uno strano riverbero, come se fosse più leggera delle frequenze normali. Come se fosse morta.

Uno degli addetti alla ristrutturazione, Joe, butta giù il muro dove venne rinchiuso il cadavere del pittore. Questo, risvegliatosi come non-morto, lo uccide trafiggendo i suoi occhi a mani nude. All’obitorio dell’ospedale, mentre sta piangendo sul cadavere del marito, sua moglie vede qualcosa fuori campo. Urla. il grido raggiunge sua figlia, Jill, che tremava dal terrore fuori la porta, alla vista di un cadavere trasportato dentro un sacco da un addetto. La ragazzina corre dentro la stanza e vede sua madre sciogliersi nell’acido. Cerca di scappare, ma la porta è chiusa. Giunta di fronte a un’altra porta, quello che sembra uno zombie esce da uno sportello.

La rivediamo al funerale dei genitori, dove Liza le fa le condoglianze. Jill tiene gli occhi chiusi per tutto il tempo. Ma nell’ultima inquadratura, in uno zoom che va sul suo primo piano, gli occhi si aprono. Sono bianchi come quelli di Emily, come quelli di Max.

The Beyond Lucio Fulci-Stranger Things 4

Stranger Things

Ricapitolando: una casa maledetta, delle entità che possiedono ragazze traumatizzate dal lutto e morti violente inspiegabili agli adulti. La differenza sta nel fatto che Fulci gioca molto di più sul nascondere e suggerire solo l’orrore (non sappiamo cos’abbiano visto esattamente Jill e sua madre, o cosa le abbia possedute), e la mancanza di un finale positivo.

Se i fratelli Duffer (pur nel coraggio di coinvolgere uno dei loro protagonisti ragazzini in una scena violenta, quando i realizzatori di una serie ben più violenta di base, come The Boys non riescono a fare altrettanto con i loro adulti), il finale tragico è solo a metà. Undi salva Max e come la morte di Hopper si è rilevata solo apparente nella terza stagione, che Max si risveglierà dal coma nella quinta è un segreto di pulcinella. Al contrario, Jill muore in una scena splatter ancora più violenta e cinica. Quando i nostri si ritrovano circondati degli zombi nell’ospedale, e lei si rivela posseduta, attaccando Liza, John le spara alla testa, facendola esplodere.

Non possiamo essere sicuri (almeno fino a quando qualcuno non glielo chiederà in un intervista), se i fratelli Duffer abbiano visto The Beyond, e ne abbiano preso ispirazione quanto per Nightmare. Ma come potete vedere (o non vedere), le similitudini non sembrano casuali.

Stranger Things 4

  • Anno: 2021
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Horror
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Matt e Ross Duffer