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Una retrospettiva su Xavier Dolan

La filmografia e la poetica del talentuoso ed unico Xavier Dolan

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Xavier Dolan

Il Florence Queer Festival (18/22 Ottobre 2021) è iniziato. Tra gli innumerevoli eventi in programma c’è un’anteprima che vogliamo sottolineare: la proiezione  dei primi due episodi di The Night Logan Woke up, serie ideata e realizzata dal talentuoso regista canadese Xavier Dolan.

La serie, ispirata allo spettacolo teatrale di Michel Marc Bouchard, è un thriller psicologico su un oscuro segreto che grava sulla vita di tre amici.

In attesa di scoprirne di più, vogliamo approfondire e ricordare il percorso artistico e cinematografico del pluripremiato Dolan: regista, attore, sceneggiatore, produttore, costumista, doppiatore. Un’artista a tutto tondo.

Cenni biografici

Xavier Dolan è nato il 20 marzo 1989 a Montréal, nel Québec. Sin sa piccolo respira arte grazie al mestiere del padre: l’attore e cantante Manuel Tadros. Dolan debutta molto giovane come attore. Già a cinque anni prende parte a due puntate della miniserie Miséricorde (1994), mentre nel 1997 è sul grande schermo con J’en suis!. Seguono partecipazioni a serie TV e piccoli ruoli al cinema. Ma è il 2008 l’anno in cui riceve maggiore visibilità con l’horror Martyrs di Pascal Laugier.

L’attenzione internazionale arriva con l’ esordio alla regia: J’ai tué ma mère (2009), film drammatico di cui è anche protagonista e produttore. Scritto all’età di sedici anni, è un racconto in parte autobiografico, incentrato sul rapporto tra il protagonista e la madre. Il film si aggiudica diversi premi in numerosi festival.

Da questo momento ha inizio la brillante carriera registica di Dolan, creatore di opere filmiche innovative per stile e contenuti. Capace di raccontare le relazioni umane con la realizzazione di immagini nuove per lo spettatore.

Tematiche ricorrenti

La ricerca e l’affermazione della propria identità, la sessualità, la famiglia, le relazioni amorose, la libertà e la morte, sono le principali tematiche che s’intersecano nel cinema del regista canadese.

I protagonisti delle sue storie cercano di affermare se stessi all’interno di contesti sociali spesso soffocanti e univoci, dove la realizzazione personale diventa complessa, intricata da rapporti personali escludenti ed ambigui. Per essere liberi, i personaggi sperimentano, sbagliano, compiono azioni spesso dolorose. Un lungo percorso (non sempre soddisfacente) per evolvere, e diventare se stessi.

I rapporti personali e familiari sono il motore dei suoi film. I personaggi femminili assumono spesso una rilevanza particolare e fondamentale, capaci di dare e togliere la ‘vita’, di costruire e di distruggere. il rapporto madre-figlio è sicuramente il prediletto.

Alle relazioni familiari,  si associano quelle amorose,  che assumono forme inedite e superano la ‘normalità’. Spesso si affrontano temi legati all’omosessualità, la transessualità, a identità non binarie e per questo ‘intersezionali’.

Estetica

La vasta gamma cromatica, la scenografia, l’ illuminazione fotografica e i riferimenti all’arte, costituiscono l’apparato visivo e il gusto estetico ed espressivo dell’autore. Questi elementi contribuiscono ad accentuare le sensazioni dei protagonisti e conferiscono allo spettatore una serie di informazioni utili alla comprensione conscia e inconscia delle opere filmiche.

Abitazioni labirintiche e claustrofobiche rimandano alla psiche dei personaggi. Gli arredi e gli oggetti scelti ne raccontano le sfaccettature psicologiche. Le scene si tingono di colori differenti a seconda dei contenuti della storia, passando per esempio dal rosso al  verde, dal giallo al blu. La scelta degli abiti può indicare uno sviluppo temporale della storia e un evoluzione dei protagonisti. Le scene oniriche, innaturali e frutto della proiezione dei pensieri dei personaggi, rimandano in alcuni casi al mondo della video-arte.

Una serie di concatenazioni visive in grado di suggestionare lo spettatore, che si emoziona, e partecipa attivamente alla storia, senza capire bene perché. Come se gli indizi estetici e contenutistici dell’opera fossero capaci di penetrare nella sfera emotiva di chi li percepisce.

Peculiarità stilistiche

L”uso ricercato della musica fornisce drammaticità e spessore alle scene filmiche. La colonna sonora risuona infatti dei sentimenti dei protagonisti, e del commento dell’autore stesso. Inoltre Dolan utilizza un formato differente per ogni film. Il formato, infatti, non ha solo un fine estetico, ma assume un valore altro. Contribuisce cioè al significato dell’opera.

In Mommy, il formato 1:1 si allarga per diventare panoramico. Il primo allargamento dello schermo coincide con il senso di libertà che il protagonista Steve prova per la prima volta. Questo gioco visivo spiazza ed emoziona lo spettatore, immerso nella storia anche grazie a espedienti stilistici di questo tipo.

I conflitti dei personaggi

I personaggi di Dolan, alla ricerca di se stessi, finiscono spesso per perdersi. Inseguono la loro identità senza riuscire a mantenerla. Un’identità che si rivela appunto instabile, inafferrabile, e mutevole. Un’identità spesso taciuta, ma che si manifesta attraverso litigi, pulsioni sessuali, dipendenze, ossessioni…

Il conflitto tra i personaggi si esprime non solo attraverso la costruzione dei dialoghi, ma anche attraverso numerosi silenzi, che si rivelano altrettanto efficaci. Suoni, dialoghi e silenzi creano cosi una tensione drammatica che spesso culmina in rotture, colpi di scena, cambiamenti della storia e della composizione scenica e fotografica.

Ripercorriamo di seguito i capolavori di Xavier Dolan.

J’ai tué ma mère

J'ai Tué ma Mère

J’ai Tué ma Mère, opera prima di Xavier Dolan

Esordio alla regia di Xavier Dolan, J’ai tué ma mère è un film drammatico del 2009.  Dolan, talento prodigio appena ventenne, scrive, dirige, interpreta e produce l’opera. La cui intensità inaugura un’autorialità brillante e sorprendente.

Il film propone due temi ricorrenti nel suo cinema: l’omosessualità sofferta ma convinta del giovane protagonista, e il rapporto difficile con la madre.

Il protagonista della storia è Hubert, un adolescente canadese cresciuto esclusivamente dalla madre, per cui prova sentimenti morbosi di amore e odio. Privo di un punto di riferimento maschile, frustrato da inquietudini tipiche della sua età, Hubert nasconde la propria omosessualità alla madre e sfoga su di lei il dolore represso, colpevolizzandola di non amarlo abbastanza.

Nel cast: Anne Dorval, Xavier Dolan, François Arnaud, Suzanne Clément, Patricia Tulasne

J’ai tué ma mère è disponibile su Prime Video

Gli Amori immaginari

Gli amori immaginari Dolan

Gli Amori immaginari, opera seconda di Xavier Dolan

Opera seconda del 2010, di cui Dolan è sceneggiatore, produttore, montatore e attore. Il film è stato presentato in anteprima mondiale alla 63ª edizione del Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard.

La storia verte su un triangolo amoroso. Due amici di lunga data, Francis e Marie, si innamorano entrambi di un loro coetaneo, arrivato da poco in città: il misterioso Nicolas. Il ragazzo sconosciuto diventa immediatamente oggetto di desiderio e di contesa. Ossessionati e distruttivi, Francis e Marie rischiano di rovinare la loro amicizia.

Il titolo rivela una realtà inesistente, o meglio una realtà che vive solo nella mente, e rimane inafferrabile. Un’idealizzazione forzata che porta a conseguenze pericolose e deleterie. Il film si arricchisce di citazioni artistiche, cinematografiche e letterarie. Una pellicola raffinata nello stile e piuttosto romantica nei contenuti. Tuttavia inquieta, ambigua, a tratti drammatica.

Nel cast: Xavier Dolan, Niels Schneider, Monia Chokri, Anne Dorval, Louis Garrel

Gli Amori immaginari è disponibile su Prime Video.

Laurence Anyways

Laurence Anyways

Laurence Anyways, in streaming su Prime Video

Nel 2012 esce la la pellicola Laurence Anywaysdi cui Dolan firma la sceneggiatura e la regia. Il film è stato presentato al festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard conquistando due premi: Suzanne Clément vince come migliore attrice, e il regista vince la Queer Palm.

Montréal, Canada, 1989. Laurence è uno stimato professore di letteratura. Nel giorno del suo 35esimo compleanno, confessa alla propria fidanzata, la regista Frédérique, di voler diventare donna. Laurence non vuole più mentire a se stesso, e si sente finalmente pronto ad affrontare un processo di transizione. Fred è sconvolta, ma dopo un iniziale allontanamento, decide di sostenerlo nel difficile percorso di cambiamento. La loro relazione si nutre di sentimenti profondi. Sono complici, amici, amanti. Ma, nonostante tutto, i diversi ostacoli che affrontano nel corso degli anni mettono a dura prova il loro rapporto, seppur profondo e speciale.

Il film, struggente e impegnato, affronta temi complessi senza la pretesa di fornire soluzioni. L’amore che intercorre tra i due protagonisti è fortissimo ed arriva potente alla mente e al cuore dello spettatore, che inizia inevitabilmente a porsi delle domande. L’amore può superare le differenze di genere? Fino a che punto è possibile spingersi? Quando l’amore diventa solo dolore e frustrazione?

Fred e Lawrence si vedono, si cercano, si riconoscono, tentano di ritrovarsi. Ma, allo stesso tempo, tentano di rimanere fedeli a se stessi, confrontando i propri limiti, e i propri desideri. Per essere liberi fronteggiano la morale, i rapporti famigliari, le istituzioni, i pregiudizi che sono affilati come lame. Eppure, il percorso è lungo ed ostile. Non è facile cambiare, trasformare e continuare ad amare.

Dolan, in sintesi, affronta il tema della transessualità con estrema sensibilità e consapevolezza, dando voce alle difficoltà e alle implicazioni emotive, fisiche, sociali che ogni processo di transizione comporta.

Interpreti: Melvil Poupaud, Suzanne Clément, Nathalie Baye, Monia Chokri, Yves Jacques

Laurence Anyways è su Prime Video.

Tom à la ferme

tom à la ferme

Tom à la ferme

Il quarto lungometraggio (2013) di Xavier Dolan propone un dramma esistenziale che assume le forme del thriller psicologico. Il film è stato presentato in anteprima mondiale alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove il regista ha vinto il Premio FIPRESCI. Inoltre è stato proiettato al Toronto International Film Festival nella sezione “Special Presentation”.

Tom, un giovane copywriter, si reca in campagna per partecipare al funerale di quello che è stato il suo grande amore: Guillaume. Qui rimane scioccato nello scoprire che nessuno sa di lui e dell’omosessualità di Guillaume, ad eccezione del fratello di quest’ultimo, Francis, che gli impone violentemente il silenzio, suscitando in Tom una strana attrazione.

Il film rivela in modo perturbante il microcosmo della provincia, portatore di un malessere latente e una profonda crisi dei ruoli, e delle relazioni. Un mondo che nega la realtà dell’altro, diventando violento, oscuro e che spinge Tom a fare i conti con se stesso e le sue origini.

Nel cast: Xavier Dolan, Pierre-Yves Cardinal, Lise Roy, Evelyne Brochu

Tom à la ferme è disponibile su Prime Video

MOMMY

Mommy

Mommy, di Xavier Dolan

Diretto da Xavier Dolan, Mommy ha trionfato ai Canadian Screen Awards 2015 vincendo, tra gli altri premi, anche quelli come Miglior Film e Miglior Regia. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, ed ha vinto il premio Cesar come miglior film straniero.

Un racconto che affronta molte tematiche: la complessa relazione tra madre e figlio, la malattia mentale di un giovane ragazzo, la ricerca della libertà e della felicità, la famiglia intesa come possibilità e gabbia, l’amore, l’ossessione, la morbosità, la disperazione.

Diane è una madre single e vedova, una donna fumantina dal look aggressivo, poco capace di gestire la propria vita. Si occupa a tempo pieno di suo figlio Steve, un turbolento quindicenne affetto da un debilitante deficit dell’attenzione. La malattia rende il ragazzo ingestibile, irascibile, vittima di incontrollabili impennate di violenza. Nella loro vita s’inserisce Kyla, la nuova arrivata del quartiere, che offre loro un aiuto. Insieme cercheranno un nuovo equilibrio.

Un film drammatico, claustrofobico, avvincente, inquietante, appassionante, che lascia senza fiato.

Capolavoro assoluto, magistralmente costruito da un punto di vista estetico, visivo, contenutistico e musicale.

Interpreti: Anne Dorval, Suzanne Clément, Antoine Olivier Pilonn

Da non perdere su Prime Video.

Just la fin du monde

Juste la fin du monde

Juste la fin du monde, capolavoro di Xavier Dolan

È solo la fine del mondo (Juste la fin du monde) è un film del 2016, scritto e diretto da Xavier Dolan. Premiato al Festival di Cannes 2016, il film si basa sulla pièce teatrale Giusto la fine del mondo di Jean-Luc Lagarce.

Lo scrittore Louis-Jean Knipper, malato terminale, decide di tornare nel suo paese natale dopo dodici anni di lontananza, per rivedere i suoi cari e comunicare loro la sua morte imminente. I membri della famiglia reagiscono in maniera diversa all’incontro: la sorella minore Suzanne è sinceramente felice di poterlo riabbracciare anche se prova un forte senso di abbandono. Nel fratello Antoine si riaccende la gelosia, mentre la gentile cognata Catherine cerca di  stemperare gli eccessi del marito. La madre, Martine, benché impreparata al ritorno del figlio, è raggiante e fiduciosa che in famiglia possa tornare il dialogo.
Dialogo che si rivela però impossibile, lacerante, balbettante. Una comunicazione che si carica più di sotto-testo che di parole o di fatti. Il non detto, ovvero la comunicazione non verbale fatta di gesti, movimenti, sguardi, racconta più di ogni cosa il turbamento e il sentimento dei personaggi. La tensione cresce inesorabile. I fantasmi, i tormenti, le incomprensioni e i rancori del passato riaffiorano come non mai alla presenza di Louis, che porta scompiglio e sgomento.
La casa di famiglia si trasforma in gabbia, labirinto, fantasma, ricordo, dolore e amore. Impossibilità e abbandono.
Nel cast: Gaspard Ulliel, Nathalie Baye, Léa Seydoux, Vincent Cassel, Marion Cotillard
Just la fin du monde è disponibile su TimVision.

La mia vita con John F. Donovan

la mia vita con John f.donovan

la mia vita con John f.donovan di Xavier Dolan

La mia vita con John F. Donovan (The Death and Life of John F. Donovan) è un film drammatico del 2018, scritto e diretto da Xavier Dolan, al suo primo film in lingua inglese. Presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival nel 2018.

Rupert Turner è sempre stato un grande fan di John Francis Donovan, star americana del cinema e della televisione, che muore all’età di trent’anni nel 2006 a New York. Completamente solo, caduto in disgrazia dopo una serie di scandali che lo hanno coinvolto. Dopo un decennio, l’attore Rupert racconta in un’intervista la sua amicizia epistolare con l’attore Donovan, durata cinque anni e iniziata quando aveva undici anni. Attraverso le loro lettere Rupert racconta l’esistenza tormentata del suo idolo.

Ritroviamo nel film le componenti celebri della filmografia di Dolan: la struttura in flashback, le canzoni pop, la relazione madre-figlio, la lotta per affermarsi, il confronto con figure ideali, la riflessione sui modelli d’identificazione, reali o illusori. Come illusoria, in questo caso, è la figura di John F. Donovan, idolo della televisione.

Cast stellare: Kit Harington, Natalie Portman, Jacob Tremblay, Susan Sarandon, Kathy Bates

La mia vita con John F. Donovan è in streaming su Prime Video.

Matthias & Maxime

Matthias&Maxime

Matthias&Maxime, ultimo film da regista di Xavier Dolan

La pellicola, presentata in concorso al Festival di Cannes nel 2019, indaga il confine tra l’amicizia e l’amore.

Matthias e Maxime si conoscono sin da piccoli. Il primo è un avvocato e ha una fidanzata. Il secondo sta per lasciare Montreal per l’Australia allo scopo di allontanarsi dalla madre alcolizzata. Nel corso di un week-end trascorso al lago con degli amici, i due accettano di partecipare alla realizzazione di un cortometraggio per la scuola. Non sanno però che è previsto un bacio. Questo gesto li sconvolgerà costringendoli a mettersi in discussione.

Un film che parla di sentimenti, di amicizia, di amore, e del un colpo di fulmine, che può avvenire anche in un secondo momento tra persone che si conoscono già. Curioso che “il momento di non ritorno” è causato da un bacio che non vediamo. Qui la recensione del film.

Interpreti: Xavier Dolan, Gabriel D’Almeida Freitas, Pier Luc Funk, Samuel Gauthier.

Matthias & Maxime è on demand su Prime Video.

Progetti futuri di Xavier Dolan

Intervistato da El Pais in occasione dell’uscita della sua miniserie The Night Logan Woke Up, il regista canadese annuncia il suo ritiro.

”Non ho più la forza, quasi nessuno vede quello che faccio. Rinuncio al cinema e alla regia. Non ho più voglia di impegnarmi per due anni in un progetto che nessuno vede. Ci metto troppa passione per accettare queste delusioni.”

Dal nostro canto, ci auguriamo che non sia un addio definitivo, e che Xavier Dolan torni presto ad emozionare e a far riflettere con i suoi film.

Intanto non vediamo l’ora di scoprire l’ultima avventura del regista!

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