Martedì 17 ottobre alle ore 18.30, presso l’Anteo palazzo del cinema in Sala Abadan (Piazza Venticinque Aprile, 8, Milano), ci sarà la proiezione speciale di Posso entrare? An Ode to Naples scritto e diretto da Trudie Styler. Il film passerà alla Festa di Roma lunedì 23 ottobre e sarà in sala a novembre distribuito da Luce Cinecittà.
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Posso entrare? An Ode to Naples
Napoli, città di cultura e creatività, ma anche di caos e di abbandono criminale.
Con il suo sguardo di straniera appassionata della città, in quasi due anni di frequentazione, Trudie Styler ha raccolto la sfida di un documentario in grado di narrare i contrasti della bellezza e del dolore, della luce e dell’oscurità di una città unica al mondo. Lasciando che sia la gente di Napoli a raccontare la propria storia, rivela una città di generosità e crudeltà, una città di luci e ombre.
Con interviste a don Antonio Loffredo, parroco ribelle e illuminato del quartiere Sanità, l’attore Francesco Di Leva fondatore del Teatro NEST a San Giovanni a Teduccio, lo scrittore Roberto Saviano, l’artista Jorit, la canzone originale Neapolis di Clementino, ma anche le “forti guerriere” che combattono per le donne, i castagnari, Antonio, veterano delle Quattro Giornate di Napoli durante la seconda guerra mondiale.
Il film è una produzione Big Sur, Mad Entertainment con Rai Cinema in coproduzione con Luce Cinecittà- che lo distribuisce nelle sale -, prodotto da Luciano Stella, Maria Carolina Terzi, Lorenza Stella, Carlo Stella e sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Special Screening.
Il commento di Trudie Styler
«In quanto regista di origine britannica ma residente in America, sono la definizione di outsider – dichiara Trudie Styler. Ho una casa in Italia da due decenni, ma come vi dirà ogni napoletano, la Toscana non è Napoli. Sophia Loren l’ha detto meglio: non sono italiana, sono napoletana. Napoli è una cultura a sé. Quello che i miei occhi hanno da offrire a Napoli è estrema meraviglia, estrema curiosità. Occhi freschi che possono guardare la città con dettaglio e compassione. Napoli è sopravvissuta per 3000 anni. Non è affatto una nuova realtà da raccontare, ma ne è una assolutamente straordinaria».