Oppenheimer è stato un successo al botteghino, con quasi 940 milioni di dollari in tutto il mondo e un successo di critica attualmente al 93% su Rotten Tomatoes. i 950 milioni di dollari sembrano un miracolo salvo incredibili sorprese. Il miliardo era un miraggio, almeno nelle ultime settimane, sebbene il film abbia raggiunto un risultato commerciale oltre le più rosee aspettative. Ma l’ultimo film di Christopher Nolan può rivelarsi un successo anche agli Oscar? Assolutamente sì.
La stagione dei premi si avvicina sempre di più e con essa il dibattito sul web si fa sempre più acceso e martellante. Il 2023 è stato condito da un inventario ricco tra il recente Dogman di Luc Besson, The Killers of the flower moon del leggendario Martin Scorsese, Ferrari di Michael Mann, The Killer di David Fincher, Napoleon di Martin Scorsese. La concorrenza è alta e il successo di Oppenheimer agli Oscar per quanto ben sperato e ben voluto dai fan non sarà così scontato. Sebbene le categorie tecniche giocheranno un ruolo importante in questa edizione e probabilmente le maestranze tecniche del film di Nolan potrebbero avere la meglio. Pertanto laddove la considerazione e le candidature dovrebbero essere molte se non addirittura lecite, le rispettive vittorie non sono così sicure.
“Penso che otterrà un sacco di premi tecnici, o almeno nomination”, dice il caporedattore di EW Patrick Gomez nell’ultimo episodio del podcast The Awardist. Egli da per assodate le categorie miglior film, regista, sceneggiatura non originale e l’attore protagonista Cillian Murphy sembrano una serratura. “Potresti riempire l’intera categoria degli attori non protagonisti con i candidati di questo film, ma mi azzarderei a indovinarne almeno uno, ma forse anche due. E penso che Emily Blunt abbia ottime possibilità anche come attrice non protagonista. ”
3 categorie per un solo nome, Christopher Nolan
Il trittico film, regia e sceneggiatura risulta difficile ma non impossibile. Tra le tre categorie la più probabile è sicuramente la sceneggiatura per vari motivi:
-la gestione dei ritmi narrativi; -la separazione in tre macro archi, formazione di Oppenheimer, progetto Manhattan, il rimorso del protagonista e il falso processo; -dialoghi taglienti che non rinunciano all’ironia sottile in alcuni punti;
Nel mezzo si pone la regia, per quanto straordinaria dovrà sfidare alcuni contendenti non da poco. Martin Scorsese, David Fincher, Ridley Scott, Michael Mann, insomma nella categoria di regista Nolan non avrà strada facile nella notte degli Oscar.
Per chiudere la categoria Miglior film è sempre difficile da pronosticare, per di più influiscono due fattori 1.) Spesso a ridosso dei premi esce un film che sbriglia le carte (come nel caso di Coda – I segni del cuore) 2.) L’Academy tende a premiare spesso il fattore più popolare rispetto all’oggettività. Pertanto Barbie potrebbe avere la meglio come miglior film.
Categorie con più probabilità di vincita
Tra le nomination ai premi tecnici potrebbero esserci la fotografia di Hoyte Von Hoytema alla quarta collaborazione con il regista britannico. Il sonoro gioca un ruolo fondamentale nel film e la vincita sarà più che probabile. L’alternanza frastornante di suono e silenzio diviene cifra stilistica fondante del film. Il montaggio trova nella gestione del ritmo all’interno del film un ruolo importante, sicché all’inizio l’alternarsi serrato e sincopato di scene alimenta il vertiginoso desiderio di J. Robert Oppenheimer di realizzare le sue visioni in maniera concreta. Una volta che ciò avviene e si rende manifesto il ritmo si fa più lento e più riflessivo fino ad una ripartenza serrata in occasione del plot twist del falso processo organizzato ai suoi danni. Jennifer Lame (alla seconda collaborazione con Christopher Nolan dopo aver montato il film Tenet) responsabile del montaggio ha buone chance di portare la statuetta a casa.
Ludwig Göransson a caccia della seconda statuetta
La colonna sonora del film di Ludwig Göransson, già vincitore dell’Oscar per la colonna sonora di Black Panther ha grandi possibilità di vittoria. Rispetto al lavoro precedente offerto in Tenet, l’impressione è quella di una colonna sonora più consapevole e più mirata al racconto. Basti pensare alla scena in cui Lawrence giunge a Los Alamos, quando la macchina da presa indugia sui vari campi di studio si può notare chiaramente come ad ogni aspetto di studio del progetto Manhattan sia stato assegnato uno strumento o una sonorità specifica. Altri cenni importanti relativi alla colonna sonora sono l’uso del violino affidato allo studio e alla scoperta, o l’uso dell’arpa nel finale in cui il protagonista osserva e manifesta la fantasticheria relativa alle gocce di pioggia che cadono sull’acqua e formano cerchi concentrici.
Senza andare oltre la colonna sonora è funzionale alla trama, eleva il film e la visione delle immagini in alcuni punti, possiede un gusto sonoro oggettivo senza rinunciare ad alcuni strumenti e sonorità tipiche di Ludwig Göransson, in conclusione il premio in questa categoria sarebbe più che meritato.
Categorie outsiders
La scenografia di Ruth De Jong e Adam Willis trova sfoggio nella sapiente ricostruzione di Los Alamos ma trova anche un temibile nemico in Barbie. Sebbene il lavoro certosino in termini scenografici per questo film sia più fine ed elaborato l’Academy potrebbe premiare lo sfarzo e l’eccesso colorato dei cartonati rosa visti nel film di Greta Gerwig. Stesso discorso vale per i costumi di Ellen Mirojnick che sfideranno quasi sicuramente la varietà dei costumi delle bambole Mattel e la tinta Dark di Poor Things di Yorgos Lanthimos.
Se anche il trucco e l’acconciatura venissero candidate, ciò porterebbe il film a una dozzina di nomination. La candidatura per i migliori effetti visivi è improbabile dato che il Trinity test, è stato creato praticamente senza CGI, ma questo non vuol dire che il film non includa effetti visivi e anzi l’Academy potrebbe premiare la sapiente invisibilità della CGI in alcuni punti.
Ma se Oppenheimer riuscirà a eguagliare il record per il maggior numero di nomination agli Oscar dipende dalle 4 categorie recitative.
Più candidature nella stessa categoria?
Robert Downey Jr. (Lewis Strauss) viene giudicato da molti esperti già vittorioso e responsabile dell’interpretazione migliore della sua carriera. Senza dimenticare la carismatica presenza di Matt Damon nel film nei panni del generale Leslie Groves. A quel punto ci sarebbe un derby interno nella categoria tra i due attori non protagonisti. La presenza autoritaria del generale Groves è in realtà occasione di cenni ironici tanto cari a Nolan e al suo modo di tratteggiare i personaggi.
Leslie Groves: Stiamo dicendo che c’è una possibilità che spingendo quel pulsante, distruggiamo il mondo?
Robert Oppenheimer: La probabilità è quasi zero.
Groves: Quasi zero?
Oppenheimer: Che vuole dalla sua teoria?
Groves: Zero. Sarebbe meglio.
“Una delle cose interessanti di Matt Damon è che è uno dei pochi, oltre a Cillian, che credo non sia semplicemente entrato e uscito. In un certo senso è rimasto lì”, dice Gomez. “Spero che anche lui venga riconosciuto perché è impressionante quanto riesca a facilitare nel film con la sua sola presenza.”
Altra menzione è per Benny Safdie (Edward Teller), sempre più bravo, sempre più caratterista, sempre più presente nel panorama cinematografico recitativo odierno (Good Time e Licorice Pizza di un certo Paul Thomas Anderson). In questo caso però il minutaggio è assai ridotto, e a fronte di una buona interpretazione la candidatura all’Oscar nel suo caso è più difficile a dirsi.
Per quanto riguarda le due attrici bellissime del film Florence Pugh (Jean Tatlock) e Emily Blunt (Kitty Oppenheimer), ebbene entrambe hanno offerto delle interpretazioni incredibili. Il minutaggio a schermo di Florence Pugh è inferiore a quello di Emily Blunt.
“A questo punto è una nomination inaspettata”, ammette Gomez. “Penso che Florence Pugh meriti una nomination ogni anno, anche se non è in un film. Secondo me non sbaglia nulla.”
L’interpretazione di Emily Blunt risulta più incisiva grazie ad un paio di scene (soprattutto la sua testimonianza durante il processo) in cui divora gli attori che la circondano.
Tiriamo le somme…
In conclusione e soprattutto in via ipotetica il film potrebbe contare ben 14 se non 15 nomination (dipende molto dal trittico miglior film, regia, sceneggiatura). Procedendo per ordine di probabilità le categorie che difficilmente vinceranno sono trucco e acconciatura, la scenografia, gli effetti visivi e il miglior film sembra ben lontana dalla vittoria. Più precisamente la categoria miglior film è assai difficile da pronosticare.
Dopodiché le categorie che hanno buona probabilità di vincita sono l’attore protagonista Cilian Murphy, l’attrice non protagonista, Emily Blunt o Florence Pugh, Matt Damon come attore non protagonista, la sceneggiatura o la regia se non entrambe, chiaramente di Christopher Nolan.
Infine, le categorie che quasi sicuramente vinceranno (ad oggi) sono: la colonna sonora di Ludwig Göransson, il montaggio di Jennifer Lame, la fotografia di Hoyte Von Hoytema, il sonoro e la magistrale interpretazione di Robert Downey Jr..
Fonte: Entertainment Weekly, 14/10/2023