Anno: 2011
Durata: n. d.
Genere: Monster Movie
Nazionalità: USA
Regia: Jim Wynorski (Prodotto da Roger Corman)
È allo stesso tempo affascinante ed inquietante cosa possa partorire la mente umana. Nel fantastico mondo dei film de**erda-con-gli-animali-de**erda c’è una fauna incredibile talmente variegata e vasta che ormai non spaventa più neanche gli stessi personaggi di ricotta e spinaci che le danno la caccia o le capitano tra le fauci. I filoni grossomodo sono sempre quelli (squali, serpenti, ragni, piovre), e la fantasia scarseggia, tanto che si è arrivati al punto che ormai si spinge il pedale aumentando a dismisura le dimensioni dei mostri o creando crossover assurdi (vedi Asylum & co.), tentando di incuriosire il sempre più esigente (e folle) “pubblico”.
Per fortuna c’è ancora qualche professionista immenso e, grazie ad Astaroth, abbiamo ancora mastro Corman in attività che non ha mai smesso di produrre film e da anni si è buttato in queste produzioni abominevoli, dandogli però quel pizzico di “classe” che è una marcia in più rispetto all’azzuffata di “vs” e “mega-qualunque-cosa”. E così, dopo averci deliziato due anni fa con il divertentissimo ibrido squalo-piovra Sharktopus (analizzato nello speciale “squali assassini” del taxi drivers cartaceo), l’ormai mitico canale satellitare Syfy ospita il suo nuovo capolavoro Piranhaconda che, esattamente come il precedente, si racconta per intero fin dal titolo. Ad accompagnare l’instancabile produttore troviamo in cabina di regia l’ormai espertissimo re mida dei film de**erda Jim Wynorski (suo il capolavoro Komodo vs Cobra, ma anche gemme quali i seguiti di 976 chiamata per il diavolo, Ghoulies 4 e una miriade di pornazzi e softcore tra cui la serie The bare wench project), al montaggio l’ex promessa mai mantenuta dell’horror anni ’80 Tony Randel (Hellraiser 2 ma anche l’eco-vengeance cult con le zecche giganti Ticks) e come cast artistico il solito nome decaduto (qui Michael Madsen) circondato da machi mono espressivi e tettone Doc costantemente in bikini e shorts.
Come già detto, per quanto fortemente orribili, i film del genere prodotti da Corman si distaccano dalla ressa generale di prodotti similari grazie ad una vena ironica ben più consapevole e riuscita e una cura un minimo più studiata del mostro che tutti vogliono vedere. E infatti la prima cosa che sorprende di questo Piranhaconda è proprio il bestione che, nonostante un design abbastanza ridicolo, è realizzato e animato piuttosto bene: come se il nome non fosse abbastanza chiaro, trattasi di un gigantesco anaconda (saranno più di venti metri di bestia) con una testa che proprio per fantasia uno potrebbe accostare a quella di un piranha. Ovviamente, come ogni gran film de**erda che si rispetti, la storia grida vendetta e si srotola in un crescendo di demenza che ha dell’incredibile. Succede qualsiasi cosa nell’ora e mezzo messa miseramente in scena da Wynorski e, nonostante il canovaccio sia sempre lo stesso, vediamo di schematizzare il tutto:
Iniziamo subito con il prof. Michael Madsen che, scoperto il nido di Piranhaconda, viene attaccato dalla bestiaccia che gli uccide tutto l’entourage (tre poveracci), lasciando vivo e per niente scosso il povero dottore per la giungla.
Poco dopo scopriamo che nella stessa isola c’è una troupe che sta girando uno slasher di una bruttezza inverosimile dal nome “Head chopper 2”. Facciamo subito la conoscenza dell’attrice oca, l’attore macho, il regista idiota e di una ragazza che non si capisce bene cosa faccia, ma che intendiamo subito come l’eroina del film.
Nel frattempo il piranhaconda ammazza una popputa bionda (da paura) della troupe mozzandogli prima la gamba e poi mangiandosela per intero tra le canne di bambù. Non se ne accorge nessuno però.
Dal laptop della nostra eroina scopriamo che il piranhaconda gode di avvistamenti su internet e che vive alle Hawaii. Fino ad ora la locazione di tutto quanto è stata abbastanza incerta.
Una ragazza di cui non sapremo mai niente viene mangiata senza alcun motivo tanto per fare numero. E saliamo a quota 5 in appena 15 minuti.
Madsen, mentre vaga tranquillo per la natura selvaggia, si imbatte in un gruppo di mercenari
Tre improbabili studentesse, ovviamente poppute e a caccia di fiori rari, incontrano per caso il piranhaconda che se le mangia tutte e tre facendo salire il bodycount a 8. È divertente notare come nessuno si accorge MAI della presenza dell’enorme bestia e, soprattutto qui, come tutti reagiscano pacatamente davanti a questo aborto della natura.
Intanto nel set, in cui non si capisce mai cosa stia succedendo (non deve essere così dissimile da come hanno girato questo), si cominciano a delineare le interessanti e profonde storie d’amore e attrazione che legheranno macho e la nostra eroina. Ma è con la morte dell’attrice cagna mora, che recita meglio nella finzione filmica, che veniamo a scoprire con grande gioia che i piranhaconda sono ben due. In tutto questo l’intera troupe non si è accorta dell’improvvisa assenza di personale. Facciamo la conoscenza del tecnico fx che ci fa vedere quanto gli piacciono gli esplovi… inutile sottolineare che torneranno utili.
Regista, fx, attrice cagna, attore macho e l’eroina vengono presi in ostaggio dal gruppo di mercenari, ma, grazie alle sue pasticche esplosive, Fx e macho riescono a scappare. Durante la fuga uno dei mercenari viene mangiato dal piranhaconda permettendo la fuga al belloccio.
Scopriamo che i mercenari conoscono i film che ha interpretato l’insopportabile attrice cagna e gli ricordano, giustamente, che fanno cagare. Nel frattempo grazie a una videocamera risalente al prof. Madsen, i mercenari scoprono l’esistenza del piranhaconda. Ed ovviamente non la prendono poi così male e, non essendo neanche tanto geni, portano queste briciole di umanità che hanno preso per ostaggi al campo base dove è rinchiuso anche il selvaggio prof. Madsen.
Si susseguono i soliti ignoti da bodycount: una coppietta si dirige fino ad una spiaggia dove troverà la morte. Lui mentre piscia, lei più avanti nel film.
Arriva come una saetta, a 41’e 50’’, il dialogo madre del film dove l’alto capo dei mercenari e i suoi fedeli coniano la parola “piranhaconda”. Scambio di battute davvero imperdibile.
Il belloccio attore e fx si rincontrano di nuovo nel punto in cui erano stati rapiti e realizzano che forse c’è qualche bestia pericolosa in giro.
Il capo dei mercenari ha la brillante idea di fare un video di riscatto vestito con l’orribile maschera dell’assassino slasher del film. Giuro che francamente non ho ben capito che riscatto chiedano e, soprattutto, a chi, ma tanto nell’economia del film questo non è importante.
La nostra eroina, che è un puntino più sveglia degli altri, riesce a scappare con il solito e sempre funzionale binomio “pipì & seduzione” e viene inseguita da un pazzo dei mercenari che non si è mai visto prima e che, per l’occasione, si veste da assassino slasher. Corrono per i boschi fino a che lei non arriverà al nido dei piranhaconda. L’imbecille che la segue viene mangiato mentre lei scappa di nuovo verso i rapitori, informandoli della mostruosità che le sta appresso.
Intanto l’attore e fx fanno l’assalto alla base dei mercenari ammazzando tutti, facendo battutine ridicole e piazzando esplosivi ovunque. L’esplosione colpisce un po’ tutti, fx muore colpito da non si sa bene cosa e il gruppo scappa in macchina inseguito dal piranhaconda: inizia un inseguimento a 100 all’ora tra la jeep dei nostri e il mostro che, ovviamente, va più veloce e li anticipa, ma il perfido capo dei mercenari, che è scappato con un quad trovato per caso, spara un colpo di bazooka ad uno dei piranhaconda permettendo così anche all’automobile dei nostri di scappare. Ma l’altro serpentone arriva e si mangia il suo simile (l’istinto del piranha). Piano piano scopriamo che, nonostante l’esplosione, i mercenari sono ancora quasi tutti vivi, mentre il regista, che anche i nostri hanno lasciato da solo là in mezzo zoppicante, si incontra con la ragazza tettona sulla spiaggia (lei sta ancora aspettando il suo ragazzo mangiato dal piranhaconda circa un oretta prima). Per fortuna di tutti noi, neanche due passi dalla spiaggia e si ritrovano nel nido dove verranno mangiati dal piranhaconda.
Il gruppetto di sopravvissuti costruisce una bomba utilizzando l’uovo di piranhaconda del prof. Madsen e viene raggiunto dai mercenari e dalla bestiaccia rimasta (che si sposta ovunque in meno di un secondo). I mercenari con una splendida idea di regia vengono mangiati tutti a filotto, il dr. madsen scappa dal casino portandosi via l’uovo di piranhaconda a cui è legatissimo per i soliti avidi sogni da ricercatore pazzo e l’attrice cagna viene mangiata, mentre tenta di salvare le cariche esplosive in macchina.
Dopo un inseguimento lungo il fiume il dr. Madsen in preda ad un delirio di potenza viene buttato in mare dalla nostra eroina e subito mangiato dal piranhaconda. In pochissimi minuti lei scappa con l’uovo facendosi inseguire dalla bestiaccia, si riunisce all’attore machoman, fino al nido del bestione che fa esplodere con l’uovo-bomba, eliminando la minaccia. I due si baciano e pare finire tutto benissimo, anche se il corpo di un gigantesco serpentone sembra investirli all’improvviso probabilmente mangiandoli.
E il resto della troupe che sta facendo? E le uova? Ma chi sono i Piranhaconda? Boh, non è dato saperlo e neanche ce ne frega niente. Buona visione.
Raffaele Picchio