Dopo essere stato presentato al Busan International Film Festival, è disponibile su Netflix l’action coreano Ballerina diretto da Lee Chung-Hyun, un regista giovanissimo che ha esordito sulla stessa piattaforma con il thriller soprannaturale The Call(2020).
La trama di Ballerina
Nonostante il titolo, in Ballerinac’è un’unica scena di balletto classico. Min-hee (Park Yu-rim) è sul palco in uno stato di agitazione tale da farle perdere l’equilibrio sulle punte. Poco dopo si toglie la vita nella sua stanza d’albergo. È lei la ballerina che chiede alla sua migliore amica Ok-ju (Jun Jong-Seo), una guardia del corpo esperta in combattimento, di vendicare la sua morte. Seguendo le indicazioni dell’amica, Ok-ju si trova coinvolta in un torbido giro di droga e prostituzione in cui accidentalmente era caduta anche la sua amica. Il centro del mirino della killer insospettabile è però destinato solo all’uomo che ha perseguitato Min-hee fino a portarla a una scelta estrema, Choi pro (Kim Ji-hun), un trafficante violento dal destino segnato.
Ballerina di Chung-Hyun Lee
Azione al neon
La sceneggiatura non approfondisce il passato di Ok-ju, ad esempio il suo percorso di addestramento che l’ha portata a diventare un sicario inarrestabile, ma pone l’accento sul rapporto tra le due amiche, rievocato in frequenti flashback. L’incipit ci mostra subito l’eroina dai capelli decolorati in azione, un suo tratto distintivo è sicuramente la freddezza dello sguardo. A partire dal piccolo supermarket della prima sequenza, fino all’ippodromo del finale, a saltare all’occhio è la scelta di una fotografia al neon che immerge la pellicola in un’atmosfera evanescente e futuristica. Ogni interno ha lampade a neon e in casa di Min-hee, amante del mare, a catalizzare l’attenzione sono due enormi acquari dove nuotano pesci fluorescenti.
L’estetica pop
Questa scia luminosa che attraversa Ballerinasi sdoppia in due tonalità: una chiara e dalle tinte pastello per la storia dell’amicizia tra Ok-ju e Min-hee (vedi la scena del loro primo incontro in una pasticceria), l’altra sui toni del blu e dai colori accessi per le scene di azione e violenza.
“Si è presa la mia faccia e la mia Lamborghini”
Il film è ironicamente pop in alcuni suoi aspetti, a partire dal riferimento allo sfregio sul viso del cattivo alla Joker, alla presenza incisiva di una Lamborghini che diventa il mezzo dell’eroina, al look di Ok-ju che si avventa sul nemico solo dopo aver indossato un paio di Nike Jordan e non manca una citazione a Tarantinonell’apparizione di una potente arma a fiamma ossidrica. La colonna sonora del film firmata dal produttore coreano Grey ne scandisce il ritmo ben calibrato tra un elettronico incalzante e accenti più tenui.